Lavorare con il Rescue System di Linux
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In questo articolo ti spieghiamo come utilizzare il Rescue System del tuo server dedicato con sistema operativo Linux. Il Rescue System è uno strumento importante per la diagnosi e la riparazione dell'installazione del sistema.
Nota bene:
Se possiedi un server dedicato che viene gestito nel Cloud Panel, consulta i seguenti articoli per maggiori informazioni relative al Rescue System:
Avviare un server dedicato nel Rescue System di Linux
Riavviare un Server Dedicato nel Rescue System di Windows
Informazioni importanti sui Rescue System disponibili
Per i server dedicati acquistati in offerta speciale, sono disponibili i seguentu Rescue System:
Linux 64-bit Mini-Rescue-System (debian/stable)
Linux 64-bit Rescue-System (debian/oldstable)
Linux 64-bit Rescue-System (debian/stable)
Rescue System
Con il Rescue System puoi, tra le altre cose,:
eseguire il backup dei dati sul tuo server
riparare un file system danneggiato
visualizzare i file di log per identificare le fonti di errore
assegnare una nuova password di root
riparare la configurazione di rete del tuo server
Mini Rescue System
Il Mini Rescue System non ha tutti i programmi che sono inclusi nel Rescue System. Pertanto, utilizza il Mini Rescue System solo se il server ha poca RAM e non può avviarsi.
Nota bene:
Non è possibile accedere a StorCLI, PERCCLI e ARCCONF CLI tramite il Mini Rescue System.
Avviare il server nel Rescue System
In questo articolo ti spieghiamo come avviare il tuo server nel Rescue System: Avviare un server Linux nel Rescue System
Identificare il tipo di controller hardware
Per verificare quale controller hardware è installato sul tuo server, puoi usare il programma lshw. Con questo programma puoi ottenere informazioni dettagliate relative ai componenti hardware.
Ottenere le informazioni relative all'hardware con lshw
Per ottenere informazioni dettagliate relative all'hardware con Ishw, immetti il seguente comando:
lshw -short
Per creare un file di testo con le informazioni relative all'hardware, immetti il seguente comando:
lshw > lshw_output.txt
Programmi di gestione del controller RAID
Di regola, il software necessario per la gestione del RAID controller che si trova sul server è già installato. Se necessario, puoi scaricare il software per il controller RAID integrato sul tuo server qui:
Controller RAID Adaptec:
https://storage.microsemi.com/en-us/downloads/
Controller RAID Broadcom:
https://www.broadcom.com/support/download-search
Controller RAID Dell:
https://www.dell.com/support/home/it-it?app=products&lwp=rt
Controller RAID 3ware:
Controller RAID Areca:
Verificare lo stato dell'hardware RAID
Utilizza i comandi elencati di seguito per accedere all'hardware RAID e alle informazioni di configurazione:
Controller RAID Adaptec
COMANDO | DESCRIZIONE |
---|---|
arcconf GETCONFIG 1 | Con questo comando puoi visualizzare informazioni relative al controllore RAID, alla configurazione, agli array RAID e ai dischi rigidi disponibili e al loro stato attuale. |
arcconf getconfig 1 PD | Con questo comando puoi visualizzare le informazioni sui dischi disponibili. |
arcconf getlogs controller-number device ¦ dead ¦ event [clear ¦ tabular] | Con questo comando puoi visualizzare tutte le voci di log. Puoi inoltre inserire i parametri seguenti per visualizzare un particolare tipo di voce di log:: |
Esempio: arcconf getlogs 1 device tabular | DEVICE: mostra tutte le voci di log con errori, che il controllore potrebbe rilevare sui dispositivi collegati. |
DEAD: mostra tutte le voci di log in cui sono stati registrati guasti del dispositivo e/o del disco. | |
EVENT: mostra tutte le voci di log con informazioni relative a eventi speciali (ad es. rebuild, LDM, ecc.) | |
Inoltre, puoi inserire i seguenti parametri: | |
tabular: ti mostra il log in formato tabella. | |
clear: elimina il protocollo del controller specificato. | |
arcconf getlogs controller-number device ¦ dead ¦ event [clear ¦ tabular] > NOMEDELFILE.log | Con questo comando, tutte le voci di log vengono scritte in un file. |
Esempio: arcconf getlogs 1 device tabular > device.log |
Qui puoi trovare ulteriori informazioni: User's Guide ARCCONF Command Line Utility
Controller RAID Broadcom
COMANDO | DESCRIZIONE |
---|---|
storcli64 /c0 show all | Con questo comando puoi visualizzare informazioni relative al controller RAID e alla sua configurazione. |
storcli64 /c0/eall/sall show | Con questo comando puoi visualizzare informazioni relative ai dischi esistenti. |
storcli64 /c0/eALL/sALL show all | Con questo comando puoi visualizzare informazioni relative ai dischi disponibili e al loro stato attuale (numero di serie, temperatura, ecc.). |
storcli /cx show eventloginfo | Con questo comando puoi visualizzare le voci di log. |
Qui puoi trovare ulteriori informazioni: 12Gb/s MegaRAID Tri-Mode StorCLI User Guide
Controller DELL-PERC-RAID
COMANDO | DESCRZIONE |
---|---|
perccli64 /c0/e32/s0 show all | Con questo comando puoi visualizzare le informazioni sul disco 0. |
perccli64 /c0/e32/s1 show all | Con questo comando puoi visualizzare le informazioni sul disco 1. |
perccli64 /c0 show | Con questo comando puoi visualizzare le informazioni sui dischi rigidi disponibili. |
perccli /c0 show eventloginfo | Con questo comando puoi visualizzare le voci di log per il controller 0. |
Qui puoi trovare ulteriori informazioni: Dell EMC PowerEdge RAID Controller CLI Reference Guide
Controller RAID 3ware
Puoi utilizzare tw_cli per accedere all'hardware RAID e alle informazioni di configurazione. Per sapere come proceder, consulta il seguente articolo: Monitorare o ricostruire un hardware RAID (Linux)
Per ulteriori informazioni sull'installazione, la configurazione e l'utilizzo di 3ware, consulta la relativa documentazione: Broadcome Knowledge base
Controller RAID Areca
Puoi utilizzare l'interfaccia a riga di comando per accedere all'hardware RAID e alle informazioni di configurazione. Per sapere come procedere, consulta il seguente articolo: Monitorare o ricostruire un hardware RAID (Linux)
Qui puoi trovare ulteriori informazioni sull'interfaccia della linea di comando: Index of /RaidCards/Documents/Manual_Spec/Software
Verificare lo stato del software RAID
Per verificare lo stato del software RAID, immetti il seguente comando nella shell:
rescue:~# cat /proc/mdstat
Visualizzare la partizione
Nel Rescue System è possibile partizionare il disco rigido interno, verificare il file system e correggere le impostazioni errate.
Per visualizzare un elenco dei file system e identificare il file system errato, immetti il comando df -h. L'abbreviazione "df" sta per disk free. Con il parametro "-h" è possibile visualizzare il numero di blocchi occupati in forma leggibile a macchina in giga, mega o kilobyte.
rescue on 87.106.16.168:~$ df -h
Filesystem Size Used Avail Use% Mounted on
/dev/root 372M 356M 17M 96% /
devtmpfs 32G 0 32G 0% /dev
tmpfs 32G 0 32G 0% /dev/shm
tmpfs 32G 102M 32G 1% /run
tmpfs 5.0M 0 5.0M 0% /run/lock
tmpfs 32G 0 32G 0% /sys/fs/cgroup
Per visualizzare un elenco dei dischi, delle partizioni e dei volumi logici esistenti, immetti il comando fdisk -l. fdisk è un programma a riga di comando per il partizionamento dei dischi. Con questo programma è possibile visualizzare, creare o eliminare partizioni.
rescue:~# fdisk -l
Nell'esempio seguente è riportato l'elenco delle informazioni relative al partizionamento di un server con RAID software. Il comando per visualizzare le informazioni è stato immesso nel Rescue System.
Nota bene:
L'output può variare a seconda della configurazione del server e del modello.
fdisk -l
Disk /dev/sda: 250.0 GB, 250059350016 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Device Boot Start End Blocks Id System
/dev/sda1 1 123 987966 fd Linux raid autodetect
/dev/sda2 124 367 1959930 82 Linux swap / Solaris
/dev/sda4 368 30401 241248105 5 Extended
/dev/sda5 368 976 4891761 fd Linux raid autodetect
/dev/sda6 977 3409 19543041 fd Linux raid autodetect
/dev/sda7 3410 4018 4891761 fd Linux raid autodetect
/dev/sda8 4019 30401 211921416 fd Linux raid autodetect
Disk /dev/sdb: 250.0 GB, 250059350016 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Device Boot Start End Blocks Id System
/dev/sdb1 1 123 987966 fd Linux raid autodetect
/dev/sdb2 124 367 1959930 82 Linux swap / Solaris
/dev/sdb4 368 30401 241248105 5 Extended
/dev/sdb5 368 976 4891761 fd Linux raid autodetect
/dev/sdb6 977 3409 19543041 fd Linux raid autodetect
/dev/sdb7 3410 4018 4891761 fd Linux raid autodetect
/dev/sdb8 4019 30401 211921416 fd Linux raid autodetect
Disk /dev/md8: 217.0 GB, 217007456256 bytes
2 heads, 4 sectors/track, 52980336 cylinders
Units = cylinders of 8 * 512 = 4096 bytes
Disk /dev/md8 doesn't contain a valid partition table
Disk /dev/md7: 5009 MB, 5009047552 bytes
2 heads, 4 sectors/track, 1222912 cylinders
Units = cylinders of 8 * 512 = 4096 bytes
Disk /dev/md7 doesn't contain a valid partition table
Disk /dev/md6: 20.0 GB, 20012007424 bytes
2 heads, 4 sectors/track, 4885744 cylinders
Units = cylinders of 8 * 512 = 4096 bytes
Disk /dev/md6 doesn't contain a valid partition table
Disk /dev/md5: 5009 MB, 5009047552 bytes
2 heads, 4 sectors/track, 1222912 cylinders
Units = cylinders of 8 * 512 = 4096 bytes
Disk /dev/md5 doesn't contain a valid partition table
Disk /dev/md1: 1011 MB, 1011548160 bytes
2 heads, 4 sectors/track, 246960 cylinders
Units = cylinders of 8 * 512 = 4096 bytes
Disk /dev/md1 doesn't contain a valid partition table
Se, dopo aver immesso il comando fdisk -l, non vedi nessun disco, partizione e/o volume logico, potrebbe esserci un problema con il controller RAID, i dischi rigidi o il cablaggio. In questo caso, contatta il supporto.
Controllo del file system
Prima di montare la partizione o il volume logico interessato, è necessario verificare la coerenza del file system con un File System Check (FSCK).
Attenzione:
Un File System Check non può assolutamente essere effettuato con partizioni montate e/o criptate, poiché questo può comportare la perdita di dati. Anche quando fai un controllo del file system di un volume logico, quest'ultimo non deve essere montato.
Pertanto, assicurati che la partizione o il volume logico non sia montato e/o criptato prima di eseguire il controllo del file system con il File System Check.
Per verificare una partizione e/o un volume logico con il File System Check, immetti il seguente comando:
fsck -f /dev/md1
Nell'esempio seguente viene eseguito un controllo del file system della partizione md1. L'output mostra che il file system è intatto.
fsck -f /dev/md1
fsck 1.40-WIP (07-Apr-2007)
e2fsck 1.40-WIP (07-Apr-2007)
/: recovering journal
Pass 1: Checking inodes, blocks, and sizes
Pass 2: Checking directory structure
Pass 3: Checking directory connectivity
Pass 4: Checking reference counts
Pass 5: Checking group summary information
/: ***** FILE SYSTEM WAS MODIFIED *****
/: 7628/123648 files (0.5% non-contiguous), 83136/246960 blocks
Le partizioni md5, md6 e md7 utilizzano il file system XFS e non hanno bisogno di essere verificate. Se desideri comunque eseguire un controllo di queste partizioni, immetti il seguente comando:
rescue:~# xfs_check /dev/mdX
Esempio:
rescue:~# xfs_check /dev/md5
Se ricevi un messaggio di errore durante il controllo del file system con File System Check, monta e smonta la partizione. Successivamente, esegui un nuovo controllo.
Di seguito è riportato un esempio di messaggio di errore con File System Check:
xfs_check /dev/md5
ERROR: The filesystem has valuable metadata changes in a log which needs to
be replayed. Mount the filesystem to replay the log, and unmount it before
re-running xfs_check. If you are unable to mount the filesystem, then use
the xfs_repair -L option to destroy the log and attempt a repair.
Note that destroying the log may cause corruption -- please attempt a mount
of the filesystem before doing this.
mount /dev/md5 /mnt
umount /dev/md5
xfs_check /dev/md5
Se si verificano errori durante il controllo del file system dopo il montaggio e lo smontaggio della partizione, quest'ultima può essere riparata con il seguente comando:
rescue:~# xfs_repair -L /dev/mdx
Attenzione:
Riparare la partizione con il comando xfs_repair -L /dev/mdx può causare la perdita di dati. Pertanto, crea sempre un backup prima di eseguire la riparazione con questo comando.
Montare il disco rigido interno
Per montare il disco rigido interno nella directory /mnt, immetti il seguente comando:
rescue:/# mount /PERCORSO/partizione /mnt
Esempio:
mount /dev/md1 /mnt
Nota bene:
A seconda del tipo di server e del modello di server, le partizioni o i volumi logici visualizzati possono differire.
Visualizzare la lista dei file system
Per visualizzare i file system disponibili, apri la lista fstab con il seguente comando:
cat /mnt/etc/fstab
/dev/md1 / ext3 defaults 1 1
/dev/sda2 none swap sw
/dev/sdb2 none swap sw
/dev/vg00/usr /usr xfs defaults 0 2
/dev/vg00/var /var xfs defaults,usrquota 0 2
/dev/vg00/home /home xfs defaults,usrquota 0 2
devpts /dev/pts devpts gid=5,mode=620 0 0
none /proc proc defaults 0 0
none /tmp tmpfs defaults 0 0
Montare i file system
Per montare i file system, immetti i seguenti comandi:
mount /dev/vg00/usr /mnt/usr
mount /dev/vg00/var /mnt/var
mount /dev/vg00/home /mnt/home
Successivamente, passa al sistema che si trova sul server.
Immagini senza LVM fino a dicembre 2010
Nelle tariffe di server acquistati fino a dicembre 2010, per le immagini che non utilizzano un Logical Volume Manager, è necessario montare l'hard disk interno nella directory /mnt. Successivamente, passa direttamente al sistema che si trova sul server. Esempio:
mount /dev/md1 /mnt
mount /dev/md5 /mnt/usr
mount /dev/md6 /mnt/var
mount /dev/md7 /mnt/home
Passare all'ambiente chroot
Dopo aver montato le partizioni, utilizza chroot per passare al sistema installato sui dischi rigidi. Per la shell e tutti i programmi avviati da esse, la directory /mnt è considerata il file system di root. Quindi, /mnt diventa / dopo il passaggio di chroot, /mnt/var/log diventa /var/log ecc. In questo modo, alcuni programmi del sistema normale possono funzionare, dato che il punto di riferimento / corrisponde a quello del sistema normale.
Per passare al sistema installato sui dischi tramite chroot, immetti il seguente comando:
chroot /mnt
Dopo aver inserito questo comando, potrai accedere all'intero sistema per riparare e/o configurare il tuo sistema operativo.
pwd
/
ll
ls -l
total 112
drwxr-xr-x 2 root root 4096 Jun 15 17:05 bin
drwxr-xr-x 4 root root 4096 Jun 15 17:07 boot
drwxr-xr-x 10 root root 12288 Jun 15 17:05 dev
drwxr-xr-x 75 root root 4096 Jun 30 06:32 etc
drwxr-xr-x 6 root root 66 Jun 30 12:25 home
drwxr-xr-x 9 root root 4096 Jul 2 2008 lib
drwx------ 2 root root 49152 Jun 15 17:07 lost+found
drwxr-xr-x 2 root root 4096 Sep 22 2007 mnt
drwxr-xr-x 4 root root 4096 Jul 2 2008 opt
drwxr-xr-x 2 root root 4096 Jul 9 2008 proc
drwx------ 10 root root 4096 Jun 16 13:35 root
drwxr-xr-x 3 root root 4096 Jun 19 10:13 sbin
drwxr-xr-x 2 root root 4096 Jun 15 16:52 srv
drwxr-xr-x 2 root root 4096 Aug 14 2008 sys
drwxrwxrwt 2 root root 4096 Jun 15 17:07 tmp
drwxr-xr-x 12 root root 141 Jun 15 17:05 usr
drwxr-xr-x 17 root root 4096 Jun 15 17:07 var
lrwxrwxrwx 1 root root 12 Jun 15 17:05 vmlinuz -> boot/vmlinuz
lrwxrwxrwx 1 root root 16 Jun 15 17:05 vmlinuz.old -> boot/vmlinuz.old
Utilizzo provvisorio dei servizi server in ambiente chroot
Puoi anche avviare alcuni servizi server tramite gli script start/stop su /etc/init.d/ del sistema chroot. Ad es., con il comando /etc/init.d/mysql start puoi avviare il sistema di database MySQL.
Per interrompere i servizi, utilizza l'argomento stop. Nell'esempio seguente, il sistema di database MySQL viene interrotto:
/etc/init.d/mysql stop
Nota bene:
Non tutti i servizi server possono essere avviati in ambiente chroot.
Importante:
Il Rescue System non può sostituire un sistema operativo funzionante. Pertanto, avvia i servizi del server nell'ambiente chroot solo per riparare il sistema operativo e la configurazione.
Eseguire un backup dei file
In alcuni casi è necessaria una nuova installazione del sistema operativo. Se questo è il caso, puoi eseguire un backup dei dati del tuo server nei seguenti modi:
Salvare i dati sul computer locale tramite WinSCP.
Salvare i dati su un altro server tramite Secure Copy.
Salvare i dati sul computer locale tramite Secure Copy.
Dopo aver eseguito il backup dei dati, puoi installare una nuova immagine sul server o ripristinare un backup del sistema. Successivamente, puoi copiare i dati salvati nel backup sul tuo server.
- Salvare i dati su un computer locale con sistema operativo Microsoft Windows tramite WinSCP
Con WinSCP puoi copiare i dati del tuo server in modo semplice e veloce trascinandoli in una directory che si trova sul tuo computer locale.
Puoi scaricare WinSCP dal seguente URL: https://winscp.net/eng/download.php
Per sapere come salvare i dati del tuo server su un computer locale con Microsoft Windows utilizzando WinSCP, consulta il seguente articolo: Salvare un backup su un computer locale (server con Linux)
- Salvare i dati su un altro server con sistema operativo Linux tramite Secure Copy
Secure Copy è un protocollo per la trasmissione criptata dei dati basato su Secure Shell. Per copiare i dati del tuo server su un altro server utilizzando Secure Copy, immetti il seguente comando nella Shell:
scp -r /PERCORSO/DIRECTORY username@INDIRIZZO_IP:/PERCORSO/DIRECTORY_DI_DESTINAZIONE
Esempio:
[root@localhost ~]# scp -r /mnt root@82.165.69.130:/home/backup
- Salvare i dati su un computer locale con sistema operativo Linux tramite Secure Copy
Per copiare una directory dal tuo server sul tuo computer locale, immetti il seguente comando:
scp remote_username@IP_DEL_SERVER:/DIRECTORY_SUL_SERVER /DIRECTORY_LOCALE
Esempio:
[root@localhost ~]# scp root@217.160.44.208:/home /opt/backup
In questo esempio, la directory /home viene copiata nella directory /opt/backup che si trova sul computer locale.
Per copiare un singolo file dal tuo server sul computer locale, immetti il seguente comando:
scp remote_username@IP_DEL_SERVER:/remote/DIRECTORY_SUL_SERVER/NOME_DEL_FILE.txt /DIRECTORY_LOCALE
Esempio:
[root@localhost ~]# scp root@217.160.44.208:/remote/home/test.txt /TEMP
Per copiare una directory dal tuo computer locale sul tuo server, immetti il seguente comando:
scp -r /DIRECTORY/LOCALE remote_username@IP_DEL_SERVER/DIRECTORY_SUL_SERVER
Esempio:
[root@localhost ~]# scp -r /home/backup root@217.160.44.208:/home
Per copiare un singolo file dal tuo computer locale sul tuo server, immetti il seguente comando:
scp -r /DIRECTORY/NOME_DEL_FILE remote_username@IP_DEL_SERVER/DIRECTORY_SUL_SERVER
Esempio:
[root@localhost ~]# scp -r /home/test.txt root@217.160.44:/home
Nota bene:
Se scp non viene trovato, puoi installare il programma con il seguente comando:
Per CentOS:
[root@localhost ~]# yum install openssh-clients
Per Debian/Ubuntu:
[root@localhost ~]# apt -y install openssh-server
Smontare i file system e concludere la sessione di manutenzione
Una volta terminata la manutenzione del server, esci dall'ambiente chroot e smonta i file system in ordine inverso.
exit
umount /mnt/home
umount /mnt/var
umount /mnt/usr
umount /mnt
Attenzione:
Il riavvio con i file system montati può causare la perdita di dati. Pertanto, assicurati che i file system siano smontati prima di eseguire un riavvio.
Testare lo spazio di archiviazione
Il Rescue System include anche il programma MemTest86. Con questo programma puoi verificare lo spazio di archiviazione del tuo server.
Nota bene:
Il Rescue System viene eseguito nello spazio di archiviazione principale. Questo spazio di archiviazione occupato non può essere verificato da MemTest86.
memtest all
[...]
_
Cambiare la modalità di avvio
Assicurati che la modalità di avvio del tuo server venga riportata al sistema normale. Per farlo, procedi come segue:
- Accedi al tuo account IONOS alla sezione Server & Cloud.
Se possiedi più di un contratto, seleziona quello desiderato. Se possiedi solo un contratto, questo si apre automaticamente. Nella sezione Gestione server, clicca su Recovery Tool.
Seleziona l'opzione Eseguire riavvio immediato e successivamente, in modalità di avvio, seleziona Sistema normale all'avvio successivo.
Clicca su Aggiorna.
Riavviare il server
Apri la Shell e esegui un riavvio. Per farlo, immetti il seguente comando:
shutdown -rn now
Esempio:
[root@localhost ~]# shutdown -rn now
shutdown: sending all processes the TERM signal...
Connection to latuaazienda.it closed by remote host.
$ _
Contenuto
- Informazioni importanti sui Rescue System disponibili
- Avviare il server nel Rescue System
- Identificare il tipo di controller hardware
- Programmi di gestione del controller RAID
- Verificare lo stato dell'hardware RAID
- Verificare lo stato del software RAID
- Visualizzare la partizione
- Controllo del file system
- Montare il disco rigido interno
- Visualizzare la lista dei file system
- Montare i file system
- Immagini senza LVM fino a dicembre 2010
- Passare all'ambiente chroot
- Utilizzo provvisorio dei servizi server in ambiente chroot
- Eseguire un backup dei file
- Smontare i file system e concludere la sessione di manutenzione
- Testare lo spazio di archiviazione
- Cambiare la modalità di avvio
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