La content curation riguarda la raccolta e la presentazione di contenuti su Internet per altri utenti. Pertanto questo metodo gioca un ruolo importante nel corso di una strategia di content marketing: grazie alla content curation anche i piccoli team possono distribuire costantemente i contenuti senza doverli sempre creare da soli. Il valore aggiunto per i lettori deriva dal fatto che il contenuto è stato selezionato appositamente e contestualizzato dal curatore con l’aiuto di commenti appropriati.

Che cos’è la Content Curation?

I social media si sono serviti della Content Curation ancora prima che esistesse questo termine: infatti mettere Mi piace o condividere i contenuti della rete è uno degli elementi chiave dei social network. Basti pensare che solo su Facebook gli utenti mettono milioni di Mi piace al minuto e condividono giornalmente miliardi di post. Basta un click e i contenuti si possono diffondere velocemente. La piattaforma online Pinterest ha trasformato questa idea nel proprio modello di business: infatti non è proprio previsto su questo social media che gli utenti pubblichino i propri contenuti. Invece gli utenti raccolgono qui siti, articoli di blog o immagini che hanno scoperto su Internet, per loro e la loro community, ordinandoli per temi sulle loro bacheche.

La Content Curation va nella stessa direzione: in questo caso i marketer assumono il ruolo di divulgatori, diffondendo su diversi canali articoli, infografiche o video di interesse per il loro target. Per comprendere meglio il paragone con il curatore d’arte: gli appassionati d’arte si recano per prima cosa nei musei o nelle gallerie e non si presentano a casa dell’artista. Nel museo trovano una selezione di lavori (su un tema specifico o semplicemente le opere migliori) di diversi artisti. Inoltre i visitatori ricevono ulteriori informazioni: ad esempio gli vengono spiegati i motivi di questa scelta, presentati dei fatti sulla creazione delle opere e forniti dati sull’artista.

Riportando il discorso a una strategia di marketing, ciò significa che non solo dovrebbero venire trasmessi i contenuti, ma anche rivisitati. Una possibile definizione di Content Curation sarebbe perciò: un responsabile marketing seleziona i contenuti, che infine commenta, per presentarli al suo pubblico, proprio come farebbe un curatore in un museo.

Su Internet è inoltre importante filtrare i contenuti: dal surplus di informazioni ne consegue che un content ordinatamente curato ha un valore aggiunto rispetto a un post aggiuntivo incentrato sullo stesso tema. Quindi un buon Content Curator aiuta i suoi lettori a orientarsi e a giungere in fretta alle informazioni.

Perché dovreste dedicarvi alla Content Curation?

L’importanza di generare dei propri contenuti rimane imprescindibile. Infatti nella Content Curation non si tratta di rinunciare completamente alla creazione di propri contenuti, ma piuttosto è necessario concentrarsi sull’adattare e ampliare le vostre strategie di online marketing e Content Marketing. Al posto di fornire ai vostri clienti solo le vostre conoscenze, estendete la vostra offerta grazie alla Content Curation. Perciò ci sono molti motivi a favore di una ben curata Content Curation e pochi contro.

Vantaggi

  • Aumento del content: per fare online marketing, dovete pubblicare regolarmente dei buoni contenuti. Ma specialmente nel caso di piccole o medie aziende, se non anche di freelance, sorgono ben presto delle complicazioni: la strenua lotta per trovare un equilibrio tra quantità e qualità. Chi è sottopressione perché ha quasi oltrepassato la scadenza (autoimposta), non ha spesso il tempo sufficiente per occuparsi della qualità dei testi, delle immagini o dei video. Con la Content Curation si sbroglia questa matassa. Prendetevi più tempo per i vostri post e proponete ai vostri clienti e fan dei buoni contenuti provenienti da altre fonti.
  • Rafforzamento dei canali: molte aziende utilizzano i social media per diffondere i loro contenuti. È anche logico però che se ai fan di Facebook vengono solo presentati i nuovi post del blog, avranno meno motivi per continuare a osservare questo canale: con visite regolari al blog aziendale, un abbonamento alla newsletter o un feed RSS si otterrebbero gli stessi risultati. Invece, se utilizzate i vostri canali social per la Content Curation, i vostri fan beneficiano di un valore aggiunto diretto. Così trasformate la vostra pagina Facebook, il vostro account Twitter o la pagina di Google+ in un importante centro di informazioni per tutti quelli che cercano delle informazioni specifiche sul tema.
  • Presentazione delle proprie conoscenze: quando pubblicate un articolo tecnico informativo, chiarite ai lettori che avete una certa competenza in un ambito preciso. Ma anche i Content Curator possono dimostrare di avere un’idea in materia: la selezione accurata di articoli mostra da una parte che siete sempre aggiornati, e dall’altra che sapete che cosa è importante e interessante per i vostri lettori. Tramite un commento potete inoltre prendere posizione: un punto di vista chiaro e comprensibile dimostra che vi siete occupati intensamente del tema.
  • Reazioni a trend, sviluppi ed eventi in tempo reale: questo punto riguarda sia la quantità dei contenuti sia la messa in mostra di una conoscenza approfondita, infatti in alcuni settori ci sono molto frequentemente delle novità. Se però sorvolate sui recenti sviluppi perché state scrivendo ancora un articolo su una vecchia modifica, i vostri lettori e clienti vi faranno pagare questa disattenzione. La Content Curation dà quindi la possibilità di reagire ai trend in tempo reale.
  • Aumento della credibilità: chi descrive e valuta le questioni sempre e solo dalla propria prospettiva, sembrerà ben presto poco credibile o prevenuto. La considerazione unilaterale di un tema complesso risulterà difficilmente appropriata: discussioni preziose emergono spesso solo quando ci si ritrova a scambiarsi le diverse opinioni. Così i Content Curator prendono due piccioni con una fava, poiché dimostrano che riescono a spingersi oltre i propri confini invogliando allo stesso tempo l’utente a partecipare, tramite contenuti di diversi autori. Infatti molti utenti prendono volentieri posizione nei commenti in merito ai contenuti condivisi.
  • Ampliamento delle proprie tematiche: nessuno sa tutto, ma non lo si pretende neanche. Su Internet, visto come luogo di condivisione del sapere, la collaborazione tra i membri della community ha da sempre avuto un valore maggiore rispetto al sapere del singolo. Create contenuti convincenti nel vostro ambito specifico e ampliate le complessità del tema, condividendo i contenuti dei colleghi.
  • Coinvolgimento di influencer: quando trasmettete dei contenuti, è indispensabile fornire la fonte. Ciò è richiesto dal bon ton e dalle leggi sul diritto d’autore. Inoltre informare gli autori sulla diffusione della loro opera, rafforza anche la propria rete. Visto che dovreste utilizzare solo quelle fonti che hanno una buona reputazione, attirate su di voi l’attenzione degli influencer tramite tag e menzioni. Una diffusione di questo tipo dei vostri contenuti comporta anche per loro dei benefici, perché così aumenta anche il raggio d’azione dei loro post. Nel migliore dei casi contraccambiano e condividono a loro volta i vostri post.
  • Miglioramento della SEO: la Content Curation ha dei risvolti positivi per l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Google valuta la diffusione di link di alta qualità e una produzione molto frequente dei contenuti in maniera positiva: da ciò ne risulta spesso una migliore ottimizzazione per i motori di ricerca. Tuttavia, gli algoritmi dei motori di ricerca penalizzano un sito nel caso di contenuto duplicato, perciò non dovreste puntare unicamente sulla condivisione di contenuti, bensì anche commentarli di volta in volta e disporre di un vostro Unique Content.

Svantaggi

  • Un impegno maggiore: nessuno dovrebbe smettere di creare dei propri contenuti. Se però si è poco organizzati, può succedere che dedicandosi alla Content Curation, si abbia poco tempo per occuparsi dei propri contenuti. Ma riflettete: per la creazione di testi propri si ricercano continuamente dei media che risultino affidabili per il tema trattato. Potete dunque ovviare alla mancanza di tempo semplicemente postando i contenuti di qualità in cui vi imbattete durante la ricerca.
  • Rafforzamento della concorrenza: molte aziende e marketer si preoccupano che la diffusione di contenuti di terze parti promuova alla fine la concorrenza. Non è infatti garantito che la controparte vi restituisca il favore e diffonda i vostri contenuti. Di solito è però utile (si applica per qualsiasi iniziativa di marketing) mettere al centro del proprio operato il vostro target. Dal punto di vista dei lettori e dei clienti, la diffusione di contenuti di alta qualità è sempre una caratteristica positiva. Perciò se intraprendete la Content Curation sui vostri canali, avrete più successo nel lungo periodo rispetto ai concorrenti che non si avvalgono di una strategia di Content Curation.
  • Deviazione del traffico: nella Content Curation inserite un link a contenuti di terze parti. Così dirottate il traffico verso un sito diverso dal vostro. Ciò non è affatto il senso e lo scopo dell’online marketing: lo scopo è quello di attirare a sé il maggior numero di utenti sul proprio sito. Ma anche considerando questo aspetto, il grado di soddisfazione dei follower è quello che fa la differenza. Il contenuto che avete condiviso, frutto di Content Curation, convince i vostri lettori? Allora visiteranno di nuovo il vostro canale e in questo modo aumenterete indirettamente il vostro traffico.

Come funziona la Content Curation?

Dedicarsi alla Content Curation è essenzialmente un gioco da ragazzi: chi non ha mai premuto una volta sul tasto Condividi di Facebook o non ha mai retwittato un post su Twitter? Ma per svolgere un online marketing professionale tutto questo non basta. Affinché i lettori traggano vantaggio dall’impegno dedicato per realizzare una buona Content Curation, durante la condivisione dei contenuti, dovreste fare attenzione a seguire alcune linee guida.

Quali sono i contenuti da condividere?

Mettiamo che vogliate affermarvi come esperti, ricorrendo alla Content Curation. Diffondendo delle informazioni rilevanti, diventate il primo punto di riferimento per gli interessati. Ma affinché questo funzioni, dovete però convincere realmente i vostri follower:

  • L’ambito dei temi deve essere adattato al target e curato costantemente. Tutto deve girare attorno alla domanda: che cosa interessa al lettore? Ben presto ci si lascia trasportare e si mettono i propri interessi sopra quelli dei lettori. In realtà in ogni post deve essere determinante l’interesse del target. Così attirate dei partecipanti attivi che si occupano di mantenere viva la comunicazione sui vostri canali.
  • Condividete i contenuti perché sono convincenti, controversi o insoliti. Esattamente come avviene quando si scrivono dei testi, si devono diffondere dei buoni contenuti proprio perché sono di qualità e non perché sarebbe tempo di dover pubblicare qualcosa. I follower perdono velocemente interesse se li riempite di post inutili.
  • Restate aggiornati! Quando ci si dedica alla Content Curation, si deve agire quasi come si fosse un’agenzia stampa. L’obiettivo dovrebbe essere quello di trasmettere i contenuti prima di tutti gli altri. Se sorvolate troppo spesso sulle ultime novità, i lettori si rivolgono poi verso altre fonti.
N.B.

Un Content Curator non condivide tutto quello che gli capita sotto tiro. Considerando il flusso caotico di informazioni che è presente in rete, si preoccupa di selezionare dei contenuti con un valore aggiunto e che quindi non creano ulteriori rumori sul web.

Diventate un talent scout: all’interno di una strategia di Content Curation gioca un ruolo determinante citare le fonti. Un articolo di Wikipedia su uno specifico tema può contenere delle informazioni rilevanti, ma molto probabilmente tutti i lettori conoscono già questa enciclopedia online e quindi un link a questa non gli porterà alcun valore aggiunto. Anche blog strampalati di sconosciuti o di autori poco seri risultano ugualmente inadatti. L’obiettivo è quello di trovare dei Content Creator di alta qualità e presentarli al proprio pubblico. Perfetto sarebbe riuscire a condividere qualcosa che un utente avrebbe già voluto aver trovato da tempo.

È però altrettanto importante fornire un’alternanza delle fonti. Diffondere sempre gli stessi autori e prendere le informazioni sempre dalle stesse fonti, vi costerà ben presto caro. I lettori perdono infatti l’interesse nel vostro canale e si rivolgono piuttosto direttamente alla fonte originaria, perché difficilmente ci sarà altro da trovare sul vostro canale. Perciò dovete premurarvi di fornire un’ampia scelta di fonti diverse.

Come condividere i contenuti?

È indispensabile che chi scelga di dedicarsi alla Content Curation, se ne occupi anche in modo costante e conseguentemente. Un contenitore di informazioni che fornisce notizie in modo irregolare e senza tenere conto della loro attualità, difficilmente riuscirà a generare nuovi lettori. Infatti il loro interesse principale è quello di informarsi e perciò un Content Curator deve ampliare costantemente la sua offerta e in alcune circostanze deve rendere le fonti di facile lettura, oltre che predisporle bene per essere commentate.

Preparare i contenuti e non solo citarli

Dedicarsi alla Content Curation non significa solo fare una cernita, ma bisogna anche preparare nel migliore dei modi il testo. Questo accade per due motivi: da una parte i lettori devono ricevere più di un semplice link sullo schermo, perché quest’azione può essere compiuta essenzialmente da tutti utilizzando un motore di ricerca. Dai commenti, dalle opinioni opposte e dagli ampliamenti del curatore, ne deriva un valore aggiunto. Dall’altra, come trattato prima sopra, l’aggiunta di un proprio contenuto è importante per il ranking su Google e gli altri motori di ricerca, che tentano di separare i post di qualità da quelli inutili: infatti il contenuto duplicato non porta niente a nessuno. Perciò è importante che il contenuto condiviso risulti sempre originale, quindi risulti essere uno Unique Content.

I 5 tipi di Content Curation

Vi sono diversi modi per preparare dei contenuti di terze parti. Il metodo più facile è quello di condividere e commentare un singolo elemento (sito, post di un blog, infografica o video). È però anche possibile creare dei propri post più lunghi, in cui diversi contenuti condivisi acquistano un ruolo di primo piano. Si distinguono generalmente cinque diversi tipi di Content Curation:

  • Aggregazione: in questo caso riassumete i contenuti principali di un tema in un post. Un esempio di questo tipo di Content Curation sono le top 10.
  • Distillazione: optando per questo metodo, riducete un contenuto condiviso ai punti principali. Lo scopo è quello di presentare il testo in modo tale che il lettore lo comprenda facilmente.
  • Elevazione: in questo caso i curatori mettono in evidenza un trend. Per fare ciò viene presentato un flusso continuo di contenuti di terze parti al riguardo. Anche liste di link, aggiornate regolarmente, sono una buona possibilità per procedere con questo metodo.
  • Mashup: con la tecnica mashup si cancella il confine sottile tra Content Curation e Content Creation. Molte diverse prospettive e post vengono così chiamati in causa per generare un nuovo contenuto. Così si produce un mix composto da un proprio testo, citazioni e parafrasi.
  • Cronologia: con questo metodo si descrive la preparazione cronologica di un tema. L’obiettivo è quello di riprodurre la sequenza delle opinioni, degli sviluppi e delle idee. Anche da qui ne deriva un proprio testo che si basa però molto su citazioni e link.

La soluzione migliore, come nel caso della maggior parte delle strategie di online marketing, è quella di utilizzare tutti i tipi disponibili di Content Curation. Così potete informare e intrattenere nel migliore dei modi i vostri lettori.

Citazione vs. plagio

Tutte le possibilità offerte dalla Content Curation lasciano però in bocca un retrogusto amaro: le pecore nere si sentono autorizzate dal loro punto di vista a rubare i contenuti e le idee, e plagiano allegramente da Internet. Un buon curatore procede diversamente. Per motivi etici e per la protezione dei dati personali si sconsiglia ovviamente di rubare i contenuti altrui. Ma anche da un punto di vista tecnico nel campo del marketing, l’inserimento delle fonti e dei contatti degli autori, dei fotografi, dei grafici e dei video blogger sono molto consigliati. La community online dà un grande valore alla trasparenza sul web: i lettori sono contenti di un inserimento ordinato delle fonti, perché si ha così la possibilità di trovare dei nuovi input interessanti.

Inoltre è da notare che tramite la citazione di altri Content Creator possono sorgere delle reti importanti. Teoricamente sarebbe meglio se contattaste preliminarmente gli autori che devono essere citati e gli richiedete l’autorizzazione. Per motivi di tempo, ciò non è sempre possibile, ma non è neanche indispensabile: è previsto infatti che la citazione avvenga senza autorizzazione, a patto però che venga indicata la fonte in modo chiaro, che non risulti troppo lunga e che non si riproduca il contenuto in un contesto errato. Inoltre difficilmente un autore negherà il permesso a crearsi una propria reputazione e all’inserimento di backlink.

In più i social media permettono di informare facilmente gli autori originali sulla condivisione dei loro contenuti, ad esempio, su Facebook o Twitter potete inserire un tag per le persone e informarle direttamente. In questo modo aumentano anche le chance che i relativi autori fungano da moltiplicatori e che i contenuti, sulla scia dei post derivati dalla Content Curation, vengano ancora condivisi, commentati o messi dei Mi piace. Nel migliore dei casi diventate voi stessi dei follower dell’autore e cominciate a condividere il suo Unique Content e vi occupate così di generare dei backlink di qualità.

N.B.

Anche su Internet sussiste il diritto d’autore, che si applica anche ai testi. Chi copia dei contenuti senza autorizzazione, al posto di citare in maniera seria, è perseguibile penalmente.

Dove condividere i contenuti?

Essenzialmente la Content Curation può avvenire laddove ci si occupa della Content Creation. Ma come nel caso dei propri contenuti, il testo deve risultare appropriato per il canale in cui viene diffuso. Mentre per Twitter è ottimo inviare un link con alcune parole, per un post in un blog risulterebbe troppo poco.

  • Social Media: i social media consentono di diffondere facilmente il contenuto. Inserendo semplicemente un’osservazione ai link interessanti, le funzionalità integrate di commento permetteranno di aumentare lo User Engagement (cioè la partecipazione degli utenti).
  • Blog aziendale: il proprio blog è il mezzo perfetto su cui dedicarsi alla Content Curation, sia che si opti per l’uso di liste o di post dettagliati. Le tecniche mashup e cronologia si adattano molto bene per i blog.
  • Tool di Content Curation: oggigiorno ci sono molti tool efficaci che supportano l‘attività della Content Curation grazie all’impiego di algoritmi. Spesso offrono anche proprie possibilità di presentazione grazie alle quali gli utenti possono arrivare ai contenuti.
  • Newsletter: anche tramite la newsletter aziendale si possono diffondere contenuti diversi dai propri. L’inserzione di più link per diffondere uno Unique Content, provvisto di commenti risolutivi, può informare i vostri lettori su temi stabiliti prima. Ma anche se in questo caso si tratta di un post semi-pubblico, dovete attenervi comunque alle regole della Content Curation.
Conclusione

La Content Curation è essenzialmente facile da mettere in pratica e, anche se presente in contesti di dimensioni limitate, viene utilizzata da molti utenti. Ciò fa rallegrare in particolare le start-up e i lavoratori autonomi perché per gestire la Content Curation non è richiesto un grande reparto di marketing. Anche le singole persone possono prendersi cura dei contenuti in maniera convincente, informando e attivando allo stesso tempo più utenti. Ma anche per i professionisti dell’online marketing, la Content Curation è una buona possibilità per rafforzare il proprio raggio d’azione e aumentare la partecipazione degli utenti.

L’importante è che il processo di cura dei contenuti sia costante e serio, indipendentemente che lo si faccia in grande stile o in maniera moderata. Ritornando un’ultima volta al paragone con il museo: durante una mostra di opere d’arte ci si deve concentrare sugli interessi dei visitatori e allo stesso tempo deve essere garantito il rispetto dell’artista. Se vi attenete a questi principi, la Content Curation può dare un’enorme spinta al vostro Content Marketing.

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