I 10 migliori tool di content curation a confronto

Il content marketing non funziona più solamente tramite la creazione di contenuti propri. Siccome a fronte dell’elevata quantità di informazioni sta crescendo sempre più il bisogno degli utenti di trovare contenuti interessanti e rilevanti in maniera facile e veloce, il ruolo di una particolare tipologia di content sta assumendo sempre più valore: si tratta della content curation, ovvero la gestione e cura dei contenuti. Occuparsi di articoli, foto, infografiche e video non significa limitarsi meramente a proporre al pubblico i propri contenuti; piuttosto il talento consiste nel selezionare, presentare e commentare efficacemente i contenuti presenti in rete.

In linea di principio la content curation è possibile per tutti, tuttavia la diffusione dei propri contenuti passa in secondo piano rispetto ad altre discipline di marketing.

Cosa deve offrire uno strumento di content curation?

I content curator, ovvero coloro che si occupano di gestire i contenuti, devono padroneggiare le seguenti tre competenze:

  1. estrarre il contenuto interessante e divertente dalla matassa di informazioni;
  2. organizzare il materiale raccolto;
  3. presentare il contenuto nella sua forma curata.

Le novità e gli articoli interessanti arrivano a noi passando tramite diversi canali: social media, blog, newsletter, pagine di notizie e naturalmente anche attraverso i media tradizionali come stampa, radio e televisione. Non esiste nessuno però che sia in grado di esaminare tutte le fonti ventiquattr’ore su ventiquattro ed essere quindi costantemente informato su tutti i contenuti esistenti: a questo scopo possono piuttosto venire in aiuto alcuni tool specializzati che offrono una buona panoramica sull’intera massa di contenuti.

Ma una volta trovati degli articoli interessanti, qual è il passo successivo? Non tutti devono necessariamente finire direttamente sui monitor della community, alcuni vanno prima commentati o confrontati con altri post. Molte applicazioni di content curation facilitano anche questo compito: una volta che un articolo di interesse è stato selezionato ed elaborato, deve solamente arrivare al pubblico. Anche in questo può risultare utile l’aiuto di un programma giusto.

Ma non ogni content curator necessita di un tool per ognuno di questi problemi, motivo per cui le varie applicazioni presentate in questo articolo si adattano a diverse esigenze. Il nostro confronto dei migliori software di content curation dimostra che per ciascun curatore esiste uno strumento appropriato.

Tool di content curation da non lasciarsi sfuggire

Prima di iniziare con la cura del content, dovete innanzitutto osservare e raccogliere. Attualmente esistono svariate soluzioni software e web che possono offrirvi un utile supporto durante queste fasi iniziali.

Pocket

Chi lo trova per primo può tenerlo: con questo principio il servizio online Pocket rende notevolmente più facile la raccolta di informazioni. Articoli, foto e video si possono mettere al sicuro in una tasca digitale personalizzata per evitare che vadano perduti. In questo modo la vostra scrivania non sarà più popolata da decine di post-it e il vostro desktop sarà libero da confusi file di testo.

Per organizzare il salvataggio nel più semplice dei modi, il servizio “Save-for-later” (Salva per dopo) è compatibile con tutti i browser correnti per mezzo di estensioni appositamente sviluppate. Con un clic gli utenti sono in grado di aggiungere alla lista su Pocket il sito web sul quale si trovano. Su Firefox l’estensione è già preinstallata mentre per Android, iOS e macOS è disponibile l’applicazione.

Affinché sia compatibile con altre applicazioni, l’azienda statunitense permette agli sviluppatori indipendenti la creazione di ulteriori interfacce. Di conseguenza sono già nate più di 60.000 app, di cui 400 si trovano direttamente sul sito web di Pocket e che è possibile connettere ai servizi come Twitter, Zapier, Zite e Flipboard.

Queste funzioni fondamentali sono già disponibili nella versione di base gratuita di Pocket. Ma per i professionisti della content curation è soprattutto la versione Premium a risultare interessante: mentre la funzione di salvataggio degli utenti dell’offerta gratuita è limitata solamente agli hyperlink relativi ai contenuti, quella dei membri Premium permette di generare copie vere e proprie. In questo modo c’è la possibilità di visualizzare una versione invariata del contenuto web nella Pocket List personale anche dopo aver effettuato una modifica o addirittura un'eliminazione.

Oltre a ciò Pocket Premium vi aiuta nell’organizzare i contenuti. Soprattutto in ambito professionale la quantità di materiale che viene raccolta è enorme. Per questo motivo la versione a pagamento offre una ricerca testuale completa che scandaglia sia il proprio archivio che gli articoli proposti sul sito web di Pocket. Ancora più interessante per la gestione di liste estese è la funzione Premium di suggerimento dei tag che analizza come gli utenti categorizzano il contenuto memorizzato e propone automaticamente i tag adatti.

Uno svantaggio del servizio è il fatto che non è prevista la possibilità per più utenti di collaborare a una lista. Questo fa ad esempio in modo che i curatori dei contenuti debbano creare un account per tutti i colleghi o ogni volta inoltrare ai colleghi corrispondenti i contenuti raccolti.

Vantaggi Svantaggi
Facile da usare Lavoro di gruppo non possibile
Layout chiaro  
Supporto nella categorizzazione dei contenuti  
Numerose interfacce verso altre applicazioni  
In sintesi

Pocket di per sé non basta per un content marketing professionale, perché mancano funzioni importanti come ad esempio la possibilità di pubblicare il materiale raccolto. Tuttavia l’app è perfettamente adatta a completare altri tool perché è molto facile da usare, prima di tutto nell’implementazione su Firefox.

Feedly

A differenza di Pocket,  Feedly, tool gratuito di content curation, non è stato pensato in prima linea per il salvataggio di articoli e notizie, bensì per aiutare i navigatori a visionarli e leggerne il contenuto. Gli utenti possono salvare estratti di blog e notizie e leggerli direttamente su Feedly (invece che sulle pagine corrispondenti) tramite l’interfaccia web o un’app mobile. Il tool è però più adatto alla lettura di feed RSS e di notizie (da cui il nome Feedly).

Se desiderate salvare un articolo per leggerlo in un secondo momento, avete la possibilità di contrassegnarlo e aggiungerlo a una lista a parte. Aggiungere feed è molto semplice: il servizio è già connesso ai maggiori media così che gli utenti siano in grado di trovarli servendosi della maschera di ricerca. Per aggiungere anche blog meno noti alle proprie fonti basta inserire manualmente l’indirizzo del feed RSS in questione.

La visualizzazione dei post può avvenire in due modi differenti. Da un lato esiste la possibilità di visionare il singolo contenuto di ogni fonte: secondo questa modalità le fonti sono organizzabili in raccolte tematiche. Un’altra variante è quella di visualizzare gli articoli più recenti di tutte le fonti sulla bacheca giornaliera; l’unica pecca: una volta letti, i post scompaiono. Solo di recente sono state introdotte le cosiddette board, che, in maniera analoga a Pocket, consentono di salvare contenuti, anche quelli che avete trovato in rete al di fuori di Feedly. Come il suo concorrente, per farlo potete servirvi di estensioni del browser, altrimenti dovete aggiungerli manualmente.

Feedly mostra appieno il proprio potenziale nella versione a pagamento. Al contrario della versione gratuita in cui la quantità di fonti, raccolte e board è limitata, quella Premium è illimitata. Un’ulteriore feature pratica è data anche da Keyword Alert: grazie a questa funzione Feedly ispeziona le Google News secondo le keyword impostate dall’utente. Le relative news appaiono in un feed a parte, ovvero nella bacheca giornaliera. Anche la varietà di funzioni delle board è maggiore nella versione a pagamento: gli articoli salvati possono essere ad esempio elaborati anche con l’aiuto di commenti e di un evidenziatore digitale.

Infine ciò che manca a Pocket viene invece offerto da Feedly: una versione dedicata al lavoro in team. Questa versione un po’ costosa consente di collaborare alle board e di seguire le stesse fonti. La possibilità di connessione a Zapier, Evernote, OneNote, Hootsuite e persino al concorrente Pocket completa l’offerta della versione Pro.

Vantaggi Svantaggi
Facile da usare Pensato solamente per visionare testi
Keyword Alert  
Possibilità di effettuare commenti ed evidenziazioni su articoli salvati  
Collaborazione in team  
In sintesi

Feedly si dimostra uno strumento utile quando sapete già quali fonti osservare. Il salvataggio e l’elaborazione di articoli, anche in collaborazione con i propri colleghi, possono facilitare la content curation in maniera significativa. Siccome però il lettore di RSS è incentrato solamente sui testi, mentre immagini e video dei post virali non sono presi in considerazione, Feedly da solo non è sufficiente per una content curation convincente.

Quora

Se non chiedi, non imparerai mai: Quora si basa sul principio che ogni scoperta è preceduta da una domanda. Durante la registrazione al portale di domande e risposte gli utenti devono prima di tutto decidere a quali ambiti tematici sono interessati e per farlo possono scegliere tra una molteplicità di proposte. Nel secondo e ultimo passaggio il servizio richiede agli utenti le proprie specializzazioni, ovvero settore professionale o campo di studi. A questo punto si può fare un’esplorazione tra le domande, leggere le risposte e partecipare con il ruolo di esperto: tutto sommato è questo il principio di Quora. Non è quindi un tool di content curation di per sé, ma contribuisce comunque degnamente allo scopo.

Per il content marketing è fondamentale che interessi, preferenze e necessità del target siano sempre al centro dell’attenzione. Perciò Quora fornisce un approccio molto valido: quali domande pone la community all’interno di un ambito tematico? Saperlo è utile non solo per la content curation, ma anche per la realizzazione di unique content (contenuto unico). Oltre a ciò le risposte pubblicate su Quora possono essere utilizzate per la gestione dei contenuti: come per Yahoo! Answers e reddit, le risposte migliori sono posizionate in alto per fare in modo che siano bene in vista. Se il content curator le trova convincenti può condividerle con la propria community su Facebook o Twitter oppure tramite un link diretto.

Una peculiarità del servizio è che i fondatori (due ex dipendenti di Facebook) possono vantare interventi da parte di diverse celebrità, come ad esempio l’attore e attivista britannico Stephen Fry e il suo connazionale Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, ma anche la politica statunitense Hillary Clinton e molti altri personaggi di spicco nel proprio settore. Questo naturalmente non limita in alcun modo le possibilità di intervento da parte di persone comuni, che anzi possono in tal modo affermarsi come esperte, sia come singoli che come imprese. Infine su Quora sussiste anche la possibilità di curare un blog.

Vantaggi Svantaggi
Dà idee sui pensieri del target Community ridotta
Risposte di esperti  
Rilevanza delle risposte determinata dagli stessi utenti  
In sintesi

Quora offre un approccio molto interessante per il content marketing: visualizzando le domande poste dal vostro target fa luce sui suoi interessi e sulle sue esigenze che altrimenti fatichereste a capire. Se però la community sia effettivamente rilevante per il target italiano è ancora da vedere.

UpContent

Non tutti hanno la possibilità di essere sempre informati su precisi argomenti e discussioni così da essere in grado di effettuare una content curation come si deve. A tal fine esistono specifici tool di content discovery, ovvero di scoperta dei contenuti, com’è ad esempio il caso di UpContent. L’utente digita determinati dettagli di ricerca nel tool: ma quali parole vanno ricercate? Quali keyword devono comparire nei contenuti e quali no? UpContent prende in esame diversi milioni di siti di notizie e blog e seleziona i risultati più interessanti.

Chi desidera vedere solamente notizie e articoli di blog può impostarlo con un solo clic. In più è possibile determinare il periodo temporale in cui sono stati pubblicati i testi: a partire da un giorno fa, una settimana fa o un mese fa. Gli articoli precedenti alla data da voi stabilita non verranno visualizzati perché saranno scartati da UpContent.

Possono inoltre risultare utili le opzioni di selezione: avete la possibilità di ordinare gli articoli secondo novità, rilevanza, shareability e influenza. Mentre i primi due fattori si spiegano da sé (la rilevanza fa riferimento a quanto il risultato combaci effettivamente con la query di ricerca), i rimanenti due necessitano di un chiarimento.

UpContent definisce con l’espressione shareability (italiano: “condivisibilità”) la probabilità che il content provochi una reazione nel target, che sia una condivisione, un commento o così via. A questo scopo il programma verifica che nell’articolo siano presenti immagini o determinate parole (le cosiddette power words) che hanno dimostrato più di altre di interessare gli utenti. L’influenza invece risulta dai link all’interno dei risultati di ricerca: l’articolo con la maggiore influenza è quello a cui rimanda la maggior parte degli articoli, si tratta dunque del centro della discussione.

La funzione principale di UpContent è quella di trovare del content. Per essere in grado di condividerlo, il tool di content curation si serve di un altro tool, Buffer, a cui si collega tramite un’interfaccia. Grazie al supporto di Buffer è possibile pubblicare contenuti direttamente a partire da UpContent sui social media. Se preferite Hootsuite, a sua volta un tool di gestione dei social media, non è un problema: nell’area di assistenza di UpContent troverete una spiegazione dettagliata di come integrare il tool.

Anche UpContent offre sia un account gratuito sia uno a pagamento e le funzioni centrali sono uguali in entrambe le soluzioni. Ai content curator professionali si raccomanda tuttavia di fare un investimento nel servizio e acquistare la versioni Pro a pagamento, poiché innanzitutto è possibile monitorare un numero illimitato di query di ricerca, invece che solamente una. Inoltre la versione Pro di UpContent è esente da pubblicità autopromozionale del tool. Tuttavia finora esiste solamente una versione in inglese, il che va naturalmente a pesare sui risultati di ricerca. Chi però desidera visualizzare contenuti in italiano dovrebbe includere parole italiane nelle query.

Vantaggi Svantaggi
Diversi milioni di fonti Contenuti in italiano sono ottenibili solamente tramite deviazioni
Categorizzazione secondo shareability e influenza Solo notizie e articoli di blog
Molto chiaro: tutto a portata di mano  
su una sola interfaccia  
In sintesi

UpContent è un tool di content curation utile e conveniente anche nella sua versione a pagamento. Chi utilizza la content curation per destreggiarsi sui social media facendo affidamento su Buffer o Hootsuite può ottenere ottimi risultati con UpContent.

Strumenti per la pubblicazione

Una volta individuato il giusto contenuto per il target, i curatori dovranno spesso commentarlo, arricchirlo con ulteriori informazioni e integrarlo in contenuti già esistenti prima di condividerlo. Chi non vuole farlo personalmente può ricorrere a utili tool.

Listly

Gli elenchi funzionano molto bene su Internet: gli edifici più grandi del mondo, le più dolci immagini di cuccioli o i migliori strumenti di cura dei contenuti a confronto. Con Storify è possibile realizzare elenchi graficamente accattivanti, proposte sia sul sito web del fornitore sia sul proprio sito web personale. Il punto forte di Listly è che l’intera community collabora nella redazione della lista. Gli utenti possono infatti proporre ulteriori punti o influenzarne l’ordine cliccando sul pollice in alto sotto a determinate pubblicazioni.

Non solo gli elenchi personali, ma anche quelli creati da altri utenti possono essere integrati nel proprio blog o sito web tramite “embed code”. A tal proposito Listly offre un editor apposito: sta quindi a voi configurare l’aspetto della lista. Oltre a una visualizzazione normale sono disponibili anche slideshow e gallerie. Chi ha un abbonamento premium può personalizzare ulteriormente i propri elenchi.

In linea di principio l’utilizzo di Listly è gratuito. Tuttavia, se desiderate realizzare più di una lista a settimana e più di 10 punti al giorno, dovete fare un account pro. In aggiunta alle opzioni di progettazione degli elenchi, gli utenti paganti hanno accesso a funzioni avanzate di moderazione e la possibilità di incorporare link di affiliazione. Solo nella versione premium l’offerta è completamente priva di pubblicità. Inoltre è disponibile una versione team in cui più collaboratori possono lavorare a un account.

Listly è facile da usare tramite il sito web del produttore, ma offre anche altri tipi di accesso: sono disponibili un’applicazione per iOS, un’estensione per il browser Chrome e grazie a un plug-in di WordPress si possono integrare rapidamente le liste all’interno del proprio CMS.

Vantaggi Svantaggi
Liste graficamente accattivanti Interessante solo per la realizzazione di liste
Codice embed Content discovery basso
Coinvolgimento della community  
Plug-in ed estensioni  
In sintesi

Anche se Listly fornisce poco supporto ai curatori nella ricerca di contenuti, il sito offre un sacco di idee e contenuti pronti da condividere. In particolare l'integrazione dei lettori e le possibilità di progettazione grafica rendono Listly uno strumento unico per la cura dei contenuti.

Paper.li

Nel caso di Paper.li, spesso indicato come la versione a giornale di Twitter, quasi tutto funziona in maniera automatica. L'idea alla base del servizio è la seguente: gli utenti inseriscono un termine di ricerca, definiscono le fonti e il sistema crea ogni giorno un nuovo “giornale”. Come sorgenti è possibile selezionare i canali social media conosciuti o la sorgente Genius del sistema che propone in autonomia i presunti migliori articoli su uno specifico argomento. Il motivo per cui Paper.li è stato definito un “Twitter a giornale” è dovuto al fatto che il cosiddetto social media agent distribuisce automaticamente i post giornalieri generati a partire dall'account Twitter dell'utente.

Se desiderate utilizzare questo servizio web per la strategia di cura dei contenuti, ci sono due fattori da considerare: in primo luogo è consigliabile passare alla versione a pagamento, perché le funzioni della versione di base sono ben lungi dall'essere sufficienti. Se l'utente è disposto a fare l’upgrade, ha a disposizione alcune funzioni efficaci: il social media agent potrà essere utilizzato anche per Facebook e LinkedIn e il giornale potrà essere integrato anche su un blog grazie a un codice embed.

In secondo luogo è meglio evitare un’automazione completa. Per la content curation è importante prendersi cura del contenuto con precisione e dedizione: i lettori non saranno soddisfatti se ricevono una panoramica giornaliera arrangiata in modo del tutto casuale. Tuttavia è comunque possibile rimuovere manualmente gli articoli selezionati dal sistema; allo stesso modo potete anche fare di persona la ricerca in rete degli articoli di vostro interesse per poi integrarli sempre manualmente sulla piattaforma.

Ogni edizione del vostro giornale personale vi permette anche di aggiungere un commento. Inoltre gli utenti della versione premium possono adattare l'aspetto del servizio secondo le proprie esigenze estetiche. Ecco come il “Twitter a giornale” si rivela essere un vero e proprio strumento per la cura dei contenuti.

Vantaggi Svantaggi
Possibilità di automazione completa Per un impiego efficace serve molto lavoro manuale
Layout adattabile dei post Il content può essere condiviso
solamente su tre social media  
In sintesi

Paper.li può essere una buona introduzione alla cura dei contenuti, in particolar modo per chi è alle prime armi. Tuttavia gli utenti con un background professionale dovrebbero evitare le funzioni automatiche – e quindi la caratteristica principale dello strumento – perché forniscono risultati che difficilmente soddisferebbero esigenze più complesse.

Sniply

Uno dei problemi che molti imprenditori ed esperti di marketing hanno con la cura dei contenuti è che riporta a contenuti esterni invece di attrarre potenziali clienti sulla propria pagina web. Il servizio Sniply propone una soluzione a questo problema consentendo agli utenti di creare un pulsante di Call to Action che appare nel contenuto condiviso e nei link al proprio sito web.

Come funziona? In primo luogo il curatore di contenuti crea un pulsante CTA. Successivamente può personalizzarne l’aspetto scegliendo tra box piccolo o piè di pagina grande, inserire l’URL del proprio sito web e un testo a piacere. A questo punto inizia il lavoro effettivo di cura: il contenuto web in questione viene integrato sulla bacheca, la quale vanta un layout chiaro e intuitivo, e con un solo clic Sniply crea un nuovo link.

Se questo link viene ora pubblicato sui social media al posto del link originale, quando si visualizza la pagina web ad esso collegata apparirà sempre il pulsante precedentemente progettato. Siccome quest’ultimo accompagna lo scorrimento senza mai scomparire, il lettore non perde mai di vista i consigli del curatore. Per rendere il più semplice possibile questo processo, chiamato snipping, il servizio web offre agli utenti un'estensione per browser. In questo modo i collegamenti creati possono essere diffusi tramite Buffer o Hootsuite e direttamente attraverso i social media.

Un’utile caratteristica aggiuntiva consiste nella funzione di accorciamento dei link. Lo snip appena rilasciato dal servizio (è questo il termine con cui l'azienda si riferisce agli hyperlink) è sempre un link breve nel formato "snip.ly/...". Tuttavia, siccome alcuni utenti non gradiscono tali link in quanto nascondono a quale sito web conducono, è comunque possibile utilizzare il proprio dominio. Per fare questo, tuttavia, i name server devono comunque fare riferimento a Sniply.

Il collegamento creato da Sniply offre ulteriori vantaggi: dal momento che il reindirizzamento al contenuto curato viene eseguito sempre via sniply, lo strumento può analizzare il comportamento del vostro target. Sniply Analytics raccoglie dati quali clic, conversioni (quanti visitatori hanno premuto il pulsante CTA), il tempo di permanenza sul sito web o la frequenza di rimbalzo. Se desiderate avere ancora più informazioni, potete utilizzare script personalizzati per collegare altri strumenti di analisi come ad esempio Google Analytics.

Lo strumento di marketing ideale per migliorare le statistiche è il test A/B. A tal fine dovete definire diverse varianti di pulsante per lo stesso link. Il sistema utilizza il principio di rotazione per riprodurre automaticamente le varie versioni e compie un’analisi per stabilire quali siano i risultati migliori; tuttavia ciò è possibile solo con la versione a pagamento.

Ulteriori vantaggi delle diverse versioni Premium sono innanzitutto la scomparsa del riferimento a Sniply nel pulsante CTA, la gestione di più token simultaneamente e infine la possibilità di collaborazione in team. Anche l'utilizzo del proprio dominio come link è soggetto a pagamento.

Vantaggi Svantaggi
Riferimento al proprio sito web tramite pulsante CTA Manca funzione di content discovery
Accorciatore di link Nasconde l’indirizzo web dell’autore (nella versione gratuita)
Analisi del comportamento dell’utente  
Lavoro in team  
Test A/B  
In sintesi

Sniply fornisce due caratteristiche importanti per la cura dei contenuti: per prima cosa il pulsante CTA indirizza il traffico alla propria pagina web. Oltre a ciò le opzioni di analisi e il test A/B forniscono importanti statistiche che facilitano la commercializzazione dei contenuti.

Triberr

Con Triberr troverete il punto di riferimento ideale per ogni argomento. Le persone popolari del vostro target, i cosiddetti influencer, possono contribuire ad ampliare in maniera significativa il raggio di azione del vostro curated content, ad esempio condividendoli.

La registrazione è molto semplice; avviene infatti tramite un’interfaccia collegata ai vari account di social media: Twitter, Facebook e LinkedIn. Successivamente gli utenti possono unirsi alle cosiddette tribes (italiano: “tribù”) ossia gruppi di interesse, che a loro volta fanno parte di categorie (ad esempio "Design" o "Podcast") e si distinguono a seconda dell’area di interesse.

Al fine di semplificare la panoramica generale offerta dal tool, è possibile visualizzare solo ceppi con un determinato raggio di azione minimo (calcolato in base al numero di follower di Twitter dei membri) o con un numero minimo di membri. Ma prima che gli utenti possano diventare membri, devono essere "semplici" follower che solo il chief, cioè il creatore del gruppo, ha il potere di promuovere. In questo modo nelle tribes viene garantito un certo livello di qualità dei post.

Le tribes sono adatte sia per conoscere gli influencer, sia per la diffusione di contenuti: i post appaiono infatti sul feed di ogni membro. In aggiunta non solo è possibile condividere il proprio content sui social media, ma anche quello di altri membri della tribe, ed è principalmente questo che rende Triberr interessante dal punto di vista della content curation.

Coloro che sono particolarmente entusiasti del contenuto di un tribesmate (in italiano: “membro della tribù”) possono persino attivare la funzione di auto-share e trasmettere quindi automaticamente ogni post ai propri follower sui social media. Oltre per la cura dei contenuti e il content marketing, Triberr è particolarmente adatto per l’influencer marketing. I marketer possono utilizzare la piattaforma per creare campagne a cui i blogger possono aderire per poi recensire il brand. Per trovare il giusto influencer potete servirvi dell’algoritmo di selezione. Triberr si prende carico anche di gestire tutte le questioni contrattuali e burocratiche, tra cui anche la modalità di pagamento degli influencer.

In linea di principio il servizio funziona completamente gratis. Le due versioni Lite e Prime Membership offrono le stesse caratteristiche che si differenziano solo nella portata: con la versione Premium è possibile creare tribù sempre più grandi, collegare più blog e account di social media al proprio profilo Triberr nonché importare più post.

Vantaggi Svantaggi
Individuazione di influencer e cura del loro content L’input di content è limitato
Influencer marketing Interfacce per altre applicazioni insufficienti
Diffusione del proprio content  
Ampliamento del raggio di azione  
grazie agli influencer  
In sintesi

In maniera analoga a Quora, Triberr offre un approccio innovativo per la scoperta di nuovi contenuti. Il fatto che sia possibile distribuire i propri contenuti (in parte grazie a un raggio di azione molto ampio) è estremamente interessante per i content marketer. Mancano tuttavia buone funzioni di publishing e collegamenti alle relative applicazioni.

I tuttofare dei tool di content curation

Gli esperti di content marketing che si occupano di cura dei contenuti su base giornaliera spesso trovano troppo complicato gestire più strumenti contemporaneamente. Per questo motivo esistono alcune applicazioni che cercano di soddisfare tutte le esigenze, come quelle presentate di seguito.

Scoop.it

Con Scoop.it si entra nel campo delle soluzioni all-in-one. Il servizio offre sia la possibilità di scoprire nuovi contenuti sia quella di pubblicare curated content. La configurazione è abbastanza semplice e simile ad altri strumenti di cura dei contenuti: una volta che avrete definito i vostri campi di interesse potrete subito iniziare con la cura del content.

Ogni utente crea argomenti che fungono da schede tematiche, le quali fungono da raccolte ma allo stesso tempo diventano anche una sorta di blog sulla piattaforma. Il design può essere adattato in molti modi, ad esempio anche tramite HTML e CSS. Il contenuto può inoltre essere integrato sul proprio sito web o in un blog WordPress.

In questo caso gli sviluppatori di Scoop.it hanno pensato di nascondere al pubblico e ai motori di ricerca il contenuto curato sulla piattaforma, per evitare che Google valuti le pagine web come contenuti duplicati finendo per punirle nel ranking. I singoli scoop – questo è il nome del contenuto che si desidera curare – possono essere condivisi sui social media. Inoltre è possibile effettuare il collegamento a Buffer. Un'ulteriore caratteristica che risulta pratica è che gli scoop possono essere pianificati in anticipo.

Il collegamento ai propri account social è utile non solo per distribuire contenuti, ma anche per visualizzarli. Scoop.it funziona quasi come un social network semplificato, perché è possibile seguire gli argomenti trattati e tenere sempre d'occhio i curatori preferiti. Il servizio offre inoltre analisi informative relative ad ogni argomento. Se desiderate utilizzare gli scoop che avete raccolto per le newsletter, troverete un'area appositamente designata, il cui design è modificabile a piacimento.

Per la cura di contenuti professionali, tuttavia, risulta adatta solamente la versione commerciale a pagamento, dal momento che è l’unica a permettere l’integrazione su siti web esistenti.

Vantaggi Svantaggi
Combinazione di Content Discovery e CMS Le funzioni essenziali sono disponibili solamente nella versione a pagamento
Analisi  
Realizzazione di newsletter  
Lavoro in team  
Social network  
In sintesi

Con Scoop.it avrete a disposizione tutto il necessario per la content curation: il sistema suggerisce buoni contenuti e fornisce un CMS potente. Poiché è possibile lavorare in gruppo su un argomento, il servizio è adatto anche per i team di marketing. Le caratteristiche importanti sono disponibili solo nella versione a pagamento che è però relativamente economica rispetto alla concorrenza.

Curata

Il fiore all'occhiello degli strumenti di cura dei contenuti a pagamento è il software Curata. Come già il suo concorrente Scoop.it, questo strumento offre ai clienti una soluzione all-in-one. Curata si basa principalmente sulle capacità di apprendimento automatico. Come altri strumenti di content discovery, Curata propone contenuti per l'area di interesse selezionata. A questo scopo vengono perlustrate diverse centinaia di migliaia di fonti.

Utilizzando il software, tuttavia, il sistema apprende: i contenuti presentati si basano su ciò che l'utente ha ritenuto significativo e rilevante in passato; il sistema calcola il cosiddetto relevance score (in italiano: "punteggio di rilevanza"). Il programma toglie ulteriore lavoro ai propri utenti classificando automaticamente i contenuti, permettendo al curatore di gestire articoli, foto e video raccolti con più facilità.

Una ragionevole cura dei contenuti non si conclude però con l'accumulo e l'inoltro dei contenuti: Curata offre infatti anche un editor di testo che consente di aggiungere il proprio contenuto al contenuto curato. Oltre a ciò Curata fornisce immagini adatte e prive di royalty per migliorare il contenuto. I post possono essere pubblicati sulla pagina HTML5 integrata fornita dal sistema. Tuttavia questo non è sufficiente per il marketing professionale, motivo per cui sono disponibili interfacce con diversi CMS (Wordpress, Joomla, Drupal e così via) e piattaforme di marketing (MailChimp, Hubspot, Marketo ecc.). Naturalmente anche la condivisione sui social media fa parte dell'offerta.

Curata si rivolge principalmente alle grandi aziende: IBM e Dell, ad esempio, lavorano con il software. Questo è anche il motivo per cui molti utenti possono lavorare su un progetto in parallelo con il programma: fattore molto importante per reparti di marketing di dimensione più ampia. Di conseguenza non esiste una versione gratuita dello strumento per i singoli utenti. Oltre al software di cura dei contenuti, il fornitore mette a disposizione anche una piattaforma di content marketing; in questo modo è più facile pianificare, produrre contenuti e analizzare il successo delle campagne.

Vantaggi Svantaggi
Machine learning Prezzo elevato
Categorizzazione automatica  
Molte fonti per la content discovery  
Ottimo CMS  
Immagini prive di licenza  
In sintesi

Curata è una soluzione professionale per la content curation che si serve di algoritmi di apprendimento delle macchine, una scelta finora unica in questo settore. Tuttavia ciò richiede anche dei costi elevati: sebbene sul sito web i prezzi non siano visibili (ogni azienda deve richiedere un'offerta individualmente), si presume che per l’utilizzo del tool siano richieste diverse centinaia di dollari al mese. Questo rende il software veramente utile e interessante solo per le grandi aziende.

Quale tool è il più adatto a voi?

Anche per i curatori con un budget ridotto ci sono strumenti di cura dei contenuti che facilitano il lavoro. Al fine di evitare costi inutili, dovreste chiedervi cosa vi serve veramente. Chi già lavora con la gestione dei social media e i servizi CMS non ha davvero bisogno di una soluzione all-in-one: anche strumenti utili come Pocket e Feedly in combinazione con uno strumento di Content Discovery come UpContent possono ottenere grandi risultati. Se invece optate per applicazioni più estese, vale la pena dare un'occhiata a Quora o Triberr. I loro approcci innovativi forniscono input che non troverete altrove.

Tool Memorizzazione del content Content Discovery Analisi e statistiche Publishing Versione gratuita
Pocket () x x
Feedly x x
Quora () x ()
UpContent x x
Listly () x
Paper.li x
Sniply x x ()
Triberr x
Scoop.it
Curata x
Hai trovato questo articolo utile?
Per offrirti una migliore esperienza di navigazione online questo sito web usa dei cookie, propri e di terze parti. Continuando a navigare sul sito acconsenti all’utilizzo dei cookie. Scopri di più sull’uso dei cookie e sulla possibilità di modificarne le impostazioni o negare il consenso.
Page top