I social media più importanti a confronto

I social media più importanti a confronto

Il Social Media Marketing è un componente fondamentale di ogni strategia di marketing sul web 3.0. Per le aziende è particolarmente importante la risposta alla domanda su quali siano i canali social da dover assolutamente utilizzare. Basta essere su Facebook o sono rilevanti anche Twitter e Instagram? E quali altri social media sono interessanti per le aziende o in generale quali altri social network esistono? Per scegliere i canali più adatti per il proprio business, aiuta avere una panoramica generale sui social media più importanti e che attualmente godono di un ampio raggio di azione. La scelta qui proposta va dai social network per stringere contatti e condividere foto, passando per le piattaforme dedicate ai blogger e ai contatti professionali fino ad arrivare ai social per i video.

I social network per stringere contatti

Con i social network per stringere contatti si intendono quei social media che essenzialmente non sono ristretti ad un tema specifico o ad una clientela fissa, ma si indirizzano ad un insieme di utenti molto eterogenei tra di loro. Qui gli utenti comunicano, cliccano e condividono tutti quei contenuti che rispecchiano i loro interessi, infatti la varietà tematica sui social network di questo tipo è molto ampia.

Tra i membri dei social network spesso si possono però rilevare dei precisi interessi, che gli utenti attivi dimostrano abbonandosi a diversi profili e canali, condividendo o mettendo “mi piace” ai contenuti, entrando a far parte di gruppi o creandoli. In questi casi è possibile attirare dei visitatori precisi e rivolgersi a loro con campagne mirate.

Anche in Italia il social media più diffuso è ormai Facebook. Ma prima della sua ascesa, si ricordano social network quali Friendster e MySpace. Il primo è stato lanciato nel 2003 da Johnatan Abrams e permetteva di crearsi una rete virtuale di amici, ma la piattaforma ha ormai chiuso i battenti nel giugno 2015. Invece MySpace, creato ugualmente nel 2003 da Tom Anderson, ha rappresentato per alcuni anni un vero punto di incontro per gli amanti della musica, tanto da arrivare ad avere una sezione tutta dedicata all’Italia (chiusa però nel 2009). Seppur la piattaforma esista ancora, la sua popolarità è drasticamente diminuita. Oggigiorno, per molti esperti del Social Media Marketing l’unico social che rappresenta un’alternativa a Facebook è Google+, a sua volta un network per stringere contatti.

Facebook: la piattaforma social con più iscritti

Parlando di social media, Facebook è senz’altro il primo a venire in mente. Neanche negli anni passati, con la nascita di nuovi portali, ha perso il suo ruolo preminente nelle strategie di marketing aziendali. Sull’annuale “Social Media Marketing Report” emerge che Facebook è ancora il social network più utilizzato. Il 93 percento degli specialisti del settore intervistati utilizzano Facebook, nonostante la vasta concorrenza esistente.

Potenziamento del legame con i clienti

Facebook è il padre di tutti i social media e facilita soprattutto la comunicazione tra gli iscritti, in cui è compresa anche quella tra privati e aziende. Sui profili ufficiali dei fornitori di servizi o marche ha luogo uno scambio continuo di lodi, critiche ed esperienze personali. Questa interazione in tempo reale rappresenta una grande sfida per la gestione della community, ma serve anche a rafforzare notevolmente il legame con il cliente.

Il marketing virale avviene solo grazie a contenuti convincenti

L’essere attivi su Facebook è entrato a far parte dello standard di quasi tutte le aziende. In qualità di piattaforma globale per la promozione e per l’interazione, Facebook offre un raggio di azione eccezionale. Se gli utenti condividono dei post interessanti su Facebook, si avrà una rapida diffusione e si raggiungeranno moltissimi lettori. Questo fenomeno è chiamato in inglese “go viral” (“diventare virale”). Per via del raggio di azione potenzialmente elevato ottenibile a costi modici, il cosiddetto marketing virale acquista sempre più importanza in molte aziende. Ma su Facebook contano autenticità e contenuti rilevanti: solo con post di alta qualità e temi appropriati si raggiunge il proprio target. Un profilo Facebook è una pagina che cura i rapporti tra interessati e azienda e crea nuovi input e sviluppi per l’evoluzione dei prodotti.

  • Facebook è il social media con il raggio di azione maggiore. Con nessun’altra piattaforma è possibile rivolgersi al proprio target in maniera così diretta e motivarlo ad interagire. Ovviamente un profilo Facebook di successo non si ottiene in un giorno e serve un po’ di tempo e una strategia efficace per conquistare nuovi clienti ed interessati tramite questo canale.  Oltre alla creazione di un profilo aziendale o di uno specifico per una campagna, è possibile farsi pubblicità tramite annunci che verranno visualizzati direttamente sulla piattaforma.
Fatto

Ogni giorno 500.000 nuovi utenti si registrano su Facebook e questo equivale alla creazione di 6 nuovi profili al secondo!

I social network per la condivisione di immagini

Nelle piattaforme di foto sharing, l’aspetto visivo occupa un posto di primaria importanza: l’interesse principale risiede nelle foto e nei video pubblicati, mentre i commenti sono piuttosto degli elementi aggiuntivi. Ciò che conta è scrivere post divertenti e lasciare un’impressione visiva forte che faccia rimanere incollato allo schermo il proprio target. Ma oltre ai primi della lista Instagram e Pinterest?, quali social network ci sono che svolgono un’analoga funzione? Vi presentiamo quattro tra i social media più diffusi per la condivisione di immagini.

Instagram

Con circa 1 miliardo di utenti attivi in tutto il mondo, il microblog per foto e video è diventato uno dei più popolari social network. Ovviamente foto e video possono essere condivisi anche su Facebook, Instagram ha però una dinamica tutta sua e dei propri punti di forza. L’immagine riveste un ruolo principale. L’app di Instagram offre innumerevoli funzioni per l’elaborazione delle immagini e la classificazione dei post avviene tramite hashtag (riprodotti graficamente con il simbolo del cancelletto “#“ e seguiti da una descrizione).

Anche su Instagram raggiungete il vostro target grazie a contenuti di qualità e impostando la giusta strategia. A parte tramite un account Instagram personale, potete anche attirare l’attenzione sulla vostra azienda ricorrendo ad altre vie, infatti negli ultimi anni si è andato affermando tra le aziende soprattutto il metodo pubblicitario che segue il modello del posizionamento del prodotto grazie ad influencer. Da poco c’è anche la possibilità di farsi pubblicità tramite annunci nel news feed

Cliccate qui per scaricare l’infografica sulla Instagram.

Fatto

Quando Facebook ha acquistato Instagram nel 2012, c’erano solo 40 milioni di iscritti. Oggi sono 400 milioni!

Instagram stories

Una nuova feature è stata aggiunta a partire da agosto 2016: Instagram Stories. La funzione permette agli utenti di condividere brevi video e immagini (che possono anche essere scritti e modificati graficamente), che posizionati uno dietro l’altro formano una storia. Ma c’è una particolarità: le storie create vengono automaticamente cancellate dopo 24 ore. Così Instagram Stories si avvicina molto alla funzione “La mia Storia” del servizio di messaggistica istantanea Snapchat, come anche ammesso dal CEO di Instagram, Kevin Systrom. È però ancora da dimostrare come la funzione si adatti al raggiungimento degli obiettivi di marketing preposti.  Tuttavia, si può già pensare sin da ora che, grazie a storie creative e indirizzate ad un target specifico, si possa attirare l’attenzione sui propri prodotti e servizi, oltre che ottenere un maggior raggio di azione.

Pinterest

Secondo le stime, Pinterest ha circa 1,4 milioni di utenti attivi in Italia su un totale di 100 milioni in tutto il mondo. Molti utilizzano Pinterest come fonte di ispirazione nei settori della moda, dell’arredamento di interni, dell’alimentare o dei viaggi e del turismo. La piattaforma è una sorta di bacheca virtuale e assomiglia meno ai classici social network. Sebbene su Pinterest non ci sia molta interazione e comunicazione, il social network è uno strumento efficace per fidelizzare il cliente e rafforzare il proprio marchio. Il principio è semplice: gli utenti raccolgono sulle proprie bacheche immagini e post di altri. Le bacheche sono strutturate tematicamente; inoltre si possono seguire altri utenti e si ricevono i loro “Pin” più recenti nel feed home. È possibile farsi pubblicità tramite “Pin sponsorizzati”, integrati tra i contenuti naturali.

Snapchat

Snapchat occupa un posto speciale tra i social network presenti in questa lista. Infatti non è considerato come un social media classico, ma viene visto maggiormente come un’app di messaggistica istantanea per le immagini. L’app mobile per Android e iOS è utilizzata soprattutto per inviare foto e brevi video, fatti con lo smartphone o il tablet, che è possibile decorare con animazioni e altri elementi grafici. La peculiarità è che le registrazioni inviate si autoeliminano entro 10 secondi dalla riproduzione. Ci sono comunque i modi e i mezzi per ripristinarli e salvarli. L’app è particolarmente diffusa tra i giovani, in parte per via della sua immediatezza e delle svariate possibilità di abbellire le immagini da condividere facilmente con altri amici.

Negli ultimi anni Snapchat si è sviluppato molto. Grazie alla funzione “La mia Storia”, gli utenti possono ordinare le immagini cronologicamente, una dietro l’altra, e pubblicare così una storia, disponibile per 24 ore, prima che tutto venga cancellato automaticamente. Inoltre ora si possono inviare anche messaggi testuali ed effettuare (video) chiamate, così l’app assomiglia sempre di più ad un servizio di messaggistica istantanea.

La nuova terra promessa: fare marketing tramite Snapchat

La crescente popolarità dell’app ha attirato sempre più l’attenzione dei reparti marketing delle aziende. Ciò nonostante, il Social Media Marketing su Snapchat è ancora un campo relativamente nuovo, dove sono in corso attualmente delle sperimentazioni. Alcune aziende (soprattutto negli USA) hanno creato un proprio account con contenuti rilevanti per il proprio target o cooperano con influencer per sottoporre i loro prodotti al loro target. Invece, i classici video pubblicitari non hanno vita facile sull’app: i pochi dati disponibili sull’utente rendono molto complicato indirizzare la pubblicità in maniera mirata, e inoltre le clip devono essere prodotte nel formato verticale di Snapchat, che è difficilmente riutilizzabile su altre piattaforme.

Flickr

È una tra le più vecchie e conosciute online community per le immagini, dove sono registrati sia professionisti che fotografi amatoriali. Oltre alle immagini, gli utenti iscritti hanno anche la possibilità di caricare dei video di massimo 3 minuti e inserirvi informazioni e parole chiave. Non solo si possono archiviare i file, ma gli altri utenti possono anche vederli e commentarli, così da iniziare uno scambio con gli altri membri. Alcune aziende utilizzano Flickr specialmente come piattaforma di archiviazione e distribuzione per immagini ufficiali. Però l’upload non è più completamente gratuito: da marzo 2016 per caricare automaticamente una grande quantità di immagini bisogna registrarsi come utenti pro dietro pagamento. Molti esperti valutano questa mossa come un’opportunità per altre piattaforme come Google Foto (il successore dell’applicazione web Picasa), dove le immagini si caricano ancora gratuitamente.  

Fidelizzare il cliente

Utilizzando abilmente i social network per la condivisione delle immagini, molte aziende attirano l’attenzione dei potenziali clienti su di loro. Immagini e video offrono il vantaggio, al contrario dei testi, di comunicare messaggi molto più diretti. Tramite mezzi visivi si risvegliano anche direttamente le emozioni, cosa che è ad esempio utile nella creazione dell’immagine di un’azienda. Inoltre il marketing visivo contribuisce molto al branding dell’azienda, di modo che le venga “dato un volto” tramite foto e video.

  • L’uso dei quattro social network presentati richiede una comunicazione molto ricca di immagini. Non tutto quello che viene pubblicato su Facebook, può essere riprodotto facilmente graficamente. E proprio questo è il problema di molte aziende che cercano di utilizzare un social network per la condivisione di immagini insieme ad altri. Chi lo utilizza in maniera giusta e ragionata, postando immagini di alta qualità, approfitta dell’effetto positivo del marketing visivo.

Sfruttare una nicchia: le piattaforme di microblogging

Le piattaforme come Twitter e Tumblr hanno le loro radici nell’ambito dei blog, ma oggi vengono anche usati al di fuori di questo classico settore. Specialmente Twitter dispone di molti account che sono usati, tra gli altri, da aziende, organizzazioni, media, celebrità e politici. In entrambi i social network gli utenti registrati possono condividere contenuti di diversa natura (news, link, immagini, video). I membri vedono i contenuti di un profilo che seguono nella loro cronologia, analogamente a quanto avviene su Facebook. Ma anche gli utenti che non sono registrati possono vedere gli account e tutti i contenuti.

Twitter

Secondo le statistiche ci sono 320 milioni di utenti attivi ogni mese su Twitter. Come canale di marketing, Twitter non si è ancora completamente affermato e non tutte le aziende utilizzano il servizio di microblogging. La più grande sfida è rappresentata probabilmente dalle direttive del mezzo stesso: chi vuole twittare, deve essere breve. Gli utenti di questa piattaforma possono diffondere messaggi brevi sul loro profilo per un massimo di 140 caratteri. Ciò che ne deriva sono i tweet, che compaiono sul proprio profilo o nella cronologia principale degli abbonati, chiamati “follower”.

Reagire velocemente Tramite diversi simboli possono essere interpellati direttamente altri utenti (@) o assegnare i tweet a temi specifici (#). I tweet delle aziende risvegliano l’interesse soprattutto tramite l’inclusione di link a foto, video o indirizzi Internet. Nel migliore dei casi, tweet indirizzati ad uno specifico target e la giusta presentazione del vostro account vi permettono di ottenere più follower. Con Twitter Ads è possibile farsi pubblicità, utilizzando profili sponsorizzati e tweet. Twitter funziona in tempo reale e così vengono richieste delle reazioni veloci agli eventi giornalieri e un’alta frequenza di post. I temi relativi ai media prevalgono sugli altri Twitter non convince ancora pienamente il pubblico italiano. La sua popolarità è dovuta soprattutto all’integrazione redazionale dei 140 caratteri sotto forma di brevi notizie sugli innumerevoli media. In controtendenza il tema relativo ai media è presente anche sui tweet italiani, dato che molte notizie riguardano argomenti quali social media, Internet, TV o musica. In Italia però si è ben lontani dal raggiungere un raggio di azione pari a quello di aziende e influencer americani. Tuttavia, il servizio di messaggistica breve è utilizzabile a proprio vantaggio anche dalle aziende come servizio di informazioni diretto e ufficioso, oltre che come mezzo per fidelizzare il cliente.

Tumblr

Rispetto a Twitter, Tumblr rappresenta una piattaforma più classica per il blogging, in quanto i post non hanno limiti di lunghezza. Oltre ai testi, sul blog vengono pubblicati soprattutto immagini. Anche se Tumblr non è così diffuso in Italia, nel mondo ci sono circa 230 milioni di utenti attivi al mese, tra cui rientrano prevalentemente teenager e giovani. Negli USA è una delle piattaforme più amate dalle aziende, visto che questo canale è particolarmente adatto per intraprendere campagne di Social Media Marketing internazionali e mirate ad un pubblico di riferimento giovane.

Il sito avviato come piattaforma di publishing non avrebbe voluto essere un social network, come affermato dal fondatore di Tumblr David Karp, ma ultimamente si è sviluppato sempre di più in questa direzione. Così con l’introduzione di un servizio di messaggistica istantanea ci si è ad esempio avvicinati alle esigenze degli utenti, che richiedevano di poter comunicare tra loro sulla piattaforma. In particolare il social si concentra sulla condivisione di post di altri blogger di Tumblr; inoltre si possono anche assegnare degli hashtag ai contenuti e ai temi, come su molti altri social network, in modo da poter trovare meglio i post. È possibile pubblicare dei contenuti di alta qualità anche solo per Tumblr, a condizione che si disponga del giusto raggio di azione su questo network. 

Costruirsi un proprio network e pubblicare contenuti mirati per uno specifico target

Nei social network di microblogging bisogna prima di tutto conquistarsi il proprio target, postando contenuti rilevanti, permettendo a utenti affini di seguirvi, condividendo e commentando altri contenuti: chi appare autentico e si costruisce una propria nomea, può assicurarsi la fiducia e l’attenzione degli utenti.

  • In Italia Twitter e Tumblr sono ancora piattaforme di nicchia, soprattutto per via dell’elevato numero di utenti non attivi su Twitter e la poca notorietà nel caso di Tumblr. Però le aziende raggiungono tramite l’utilizzo del servizio di microblogging un target molto affine ai media.

Social network professionali

Gli esperti consigliano una separazione tra i profili privati e quelli aziendali. Molte aziende sconsigliano semplicemente ai lavoratori di mantenere i contatti con i clienti tramite Facebook. LinkedIn sfrutta proprio questa attitudine, servendosi in maniera mirata dello scambio tra partner aziendali, lavoratori e anche quello tra candidati e aziende. Così offre i vantaggi e le possibilità comunicative dei social network, ma imposta (al contrario di Facebook) i suoi contenuti in chiave più seria. 

Con SlideShare esiste inoltre un servizio di file hosting per le presentazioni, i documenti e i video che servono come piattaforma per differenti settori lavorativi e specializzati. In questo caso è maggiormente in primo piano l’accesso alle informazioni piuttosto che il networking.

LinkedIn

Come social network internazionale LinkedIn dispone di circa 332 milioni di utenti registrati in tutto il mondo, di cui 8 milioni solo in Italia. Il social network si divide principalmente in 3 parti principali: il settore Network che serve alla creazione e allo sviluppo del proprio network, quello Opportunity che dovrebbe sostenere corsi di formazione e nuovi orientamenti professionali, e il settore Knowledge che comprende un servizio di messaggi e la comunicazione delle conoscenze attraverso gli altri membri. LinkedIn offre oltre ad un account di base gratuito quattro tipi diversi di iscrizioni premium.

LinkedIn si afferma così come network internazionale, volto a privilegiare la creazione di rapporti lavorativi in ambito globale. È particolarmente sfruttato dalle grandi aziende che ricercano così anche tramite questo canale dei possibili candidati idonei per lavorare con loro.

SlideShare

Il servizio fa con le presentazioni quello che Instagram e Flickr fanno con le immagini: con SlideShare pubblicate e archiviate su Internet contenuti relativi alla vostra azienda o attinenti con il vostro lavoro, che possono essere visionati anche dagli utenti non registrati. Oltre alle presentazioni si possono anche caricare documenti, infografiche, webinar e video, che, se dotati delle giuste keyword, compaiono anche tra i risultati di ricerca di Google. Se pubblicate su SlideShare informazioni sulla vostra azienda, il vostro settore, su progetti, prodotti o servizi, è possibile per gli utenti valutarli, commentarli e condividerli tra i loro social. Organizzazioni e aziende rinomate come la Casa Bianca, la NASA, IBM e Hewlett Packard utilizzano questa piattaforma per i loro contenuti. Anche LinkedIn ha riconosciuto il potenziale di SlideShare e l’ha acquistato nel 2012.

Networking e cura dell’immagine

LinkedIn serve prima di tutto per allacciare nuovi contatti e per curare quelli già esistenti, ma il networking non avviene solo a livello del B2B. Tutti quelli che utilizzano per lavoro un network professionale, possono essere ovviamente anche dei potenziali clienti di un’azienda con la quale si è collegati. Come sito specializzato nella ricerca dei lavori, il business network è utile per trovare nuovi lavoratori e i candidati hanno la possibilità di informarsi in anticipo sull’azienda. Sui rispettivi profili i lavoratori attuali o precedenti possono anche scrivere delle valutazioni. Qui non si dà solo rilievo al servizio o al prodotto dell’azienda, ma vengono esaltate anche le qualità del datore di lavoro.

Discorso diverso per SlideShare: qui le aziende possono presentare soprattutto il loro know-how, oltre che i loro prodotti, servizi e innovazioni. I contenuti pubblicati dovrebbero bastare a soddisfare le esigenze professionali sotto tutti i punti di vista (riferendosi ad esempio alla presentazione, alla chiarezza delle informazioni, ecc.) e possono essere dotati di keyword, in modo da poter comparire sui motori di ricerca.

  • LinkedIn è la piattaforma più popolare per mantenere i contatti lavorativi. Come aggiunta ai network privati, i business network come LinkedIn permettono ad un’azienda di rafforzare la propria immagine, di comunicare le proprie competenze e di reclutare nuovi lavoratori. Con SlideShare, invece, potete pubblicare contenuti professionali in modo facile e veloce.

I social per la condivisione di video

YouTube è stato per molti anni il solo portale di video usato dai marketer, dove si poteva aprire un proprio canale. Oggi la piattaforma di streaming video continua ad essere utilizzata perché risulta essere il canale più forte rispetto agli altri dello stesso genere e offre molte potenzialità. Non sono solo i canali YouTube di celebrità e aziende ad avere qualche migliaia di iscritti, infatti grazie ad idee innovative e contenuti di alta qualità, anche per altri YouTuber è possibile trasformare il loro hobby in un lavoro. Anche la presenza di influencer sulla piattaforma è enorme.

Ma oltre al leader del settore, ci sono anche altri social per la condivisione di video che potrebbero essere rilevanti per il Social Media Marketing. Al di là di piattaforme di nicchia come Twitch (contenuti pensati per i videogiochi) e Vine (clip di massimo 6 secondi da condividere anche tramite app), emerge soprattutto Vimeo.

YouTube

È particolarmente discusso il vasto raggio di azione che può essere raggiunto dall’azienda acquistata da Google. In media ogni mese vengono consumati 6 miliardi di ore di materiale video. Solo in un minuto vengono aggiunte 100 ore di nuovo materiale. Questa quantità incredibile di video significa ovviamente anche un’enorme concorrenza, nel caso in cui si voglia presentare la propria azienda o il proprio marchio su YouTube. E come sempre anche qui è necessario che si dimostri la stessa qualità garantita anche sugli altri canali utilizzati, altrimenti una campagna su YouTube rischia di raccogliere critiche e commenti negativi, che eclissano il successo fin qui avuto. Oltre alla creazione di un proprio canale, vi è anche la possibilità di promuovere i contenuti sfruttando l’influencer marketing per raggiungere il proprio target, ad esempio sotto forma di cooperazioni con star di YouTube.

Vimeo

Interessante ai fini del Social Media Marketing è la video piattaforma Vimeo, soprattutto nel caso in cui si vogliano promuovere dei contenuti video autoprodotti, impegnativi a livello tecnico e/o estetico. Il sito non solo appare più ordinato e più serio rispetto a YouTube, ma anche i contenuti seguono un simile orientamento: è difficile trovare video mossi girati con gli smartphone, infatti sulla piattaforma vengono pubblicati molto di più produzioni di film professionali e di alta qualità. Inoltre sono presenti molti video creativi e artistici.

Le funzionalità di Vimeo assomigliano essenzialmente a quelle di YouTube: chiunque può vedere i film, ma solo i membri della community possono valutarli e commentarli. Invece, le cose cambiano al momento dell’iscrizione: chi volesse caricare più di 500 MB di video alla settimana, deve passare ad un pacchetto a pagamento. Per le aziende che pubblicano con i loro video contenuti pubblicitari o perseguono altri scopi commerciali, è anche obbligatoria un’iscrizione a pagamento di circa 160 EURO all’anno; tra queste sono escluse le aziende di produzioni indipendenti, organizzazioni benefiche e artisti. Un account a pagamento per le aziende potrebbe però comportare dei vantaggi, soprattutto se il proprio target è composto da un pubblico piuttosto esigente, creativo e/o con aspirazioni artistiche.

Grande concorrenza

Per i canali YouTube non c‘è una ricetta per il successo: un video aziendale prodotto con molti sforzi può essere battuto facilmente per numero di spettatori da un video girato con il cellulare su un simpatico cagnolino. D’altra parte un potenziale nascosto risiede nella diffusione virale. YouTube è il canale di hit virali, che catturano l’attenzione di tutto il mondo. Oltre al vasto raggio di azione, YouTube ha il vantaggio che non bisogna per forza essere dei registi esperti per gestire un canale di successo su questa piattaforma. Al contrario, Vimeo si presenta come un video portale più impegnativo per esperti, produttori professionisti e reparti di produzione delle aziende. Qui le aziende approfittano su entrambe le piattaforme del carattere emozionale di molti video. Tramite i film è più facile suscitare emozioni negli spettatori perché ci si rivolge agli utenti su un piano personale. Inoltre, nuovi prodotti e servizi si possono comprendere più velocemente e facilmente grazie ai video.

  • YouTube e Vimeo dovrebbero sempre essere visti come canali aggiuntivi. Insieme ad altri portali che si occupano della comunicazione e dell’interazione contribuiscono a rafforzare l’immagine e il branding di un’azienda.

Scegliere il canale in base al target

In qualità di azienda ci si dovrebbe concentrare sui social media più appropriati per il proprio target. Infatti a cosa serve avere un ampio raggio di azione, se il proprio target non vi rientra? Una pianificazione mirata al target presuppone che si conoscano i propri clienti e che si sappia quali canali utilizzino prevalentemente. Se si ha un’azienda grande, si ha ovviamente la possibilità di scoprire tramite ricerche di mercato come si possa raggiungere il proprio target sui social. Non sempre per le piccole aziende è possibile impiegare ingenti risorse finanziarie in queste attività, ma si ha la possibilità di rivolgersi direttamente ai clienti o di consultare gli studi pubblicati sui parametri utenti.

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