Tool di storytelling: come si crea una buona storia digitale

I tool di storytelling sono un aiuto prezioso per gli online marketer. Infatti le storie rimangono impresse e suscitano emozioni. Da millenni le persone narrano storie, che rimangono onnipresenti e apprezzate dalle persone perché risvegliano emozioni e fanno immedesimare, indipendentemente che si tratti di miti, romanzi o riflessioni sulla vita di tutti i giorni. Per questo le buone storie sono richieste anche nel marketing, dato che in fin dei conti i buoni prodotti si vendono più efficacemente se si instaura con i destinatari un legame emozionale.  

Non meraviglia quindi che lo storytelling digitale sia riuscito a conquistare da tempo un posto di rilievo tra le strategie di online marketing. Il punto debole però risiede nel fatto che non tutti i marketer sanno raccontare bene le storie, ma per questo sono stati inventati i tool di storytelling.

Anche per i content designer lo storytelling digitale è un tema in voga, dato che le sfide poste al loro lavoro sono in aumento: la quantità di contenuti disponibili cresce costantemente, gli utenti prendono però selettivamente in considerazione solo una piccola parte e devono perciò scegliere in base ai propri interessi. Quindi come ci si può mettere in mostra nella vastità dei contenuti web disponibili? Come si può rendere il proprio contenuto ancora più accattivante? La risposta è semplice: grazie a uno storytelling digitale efficace. Per raggiungere questo scopo i tool di storytelling fanno spesso la differenza.

I programmi aiutano a narrare in modo appassionante le storie digitali di tutti i tipi e a progettarle nel migliore dei modi. La scelta di tool di storytelling è tanto variegata quanto un buon contenuto: ce n’è per tutti i gusti, sia che si tratti di narrazioni inserite nelle timeline, immagini su cui cliccare o foto d’impatto. Vi forniamo una panoramica sui diversi tool di storytelling a disposizione e vi indichiamo per chi sono indicati. Infatti con il giusto tool sarà possibile narrare anche una storia digitale.

Componenti dei tool di storytelling: testo ed elementi multimediali

Che cosa ha successo in un buon storytelling e in che modo gli strumenti online aiutano a raggiungere questo obiettivo? Prima di presentarvi una serie di tool per la narrazione delle storie digitali, chiariamo quali forme di storytelling esistono.

Modelli già pronti per creare una buona storia

Prima di tutto nel caso dello storytelling lo scopo principale è quello di trattare temi efficaci con una struttura ben riuscita. Per la giusta drammaturgia di un racconto ci sono alcune regole preziose su cui orientarsi. Solo rispettando alcuni semplici elementi della narrazione classica, sarà più facile comunicare efficacemente il proprio messaggio, senza dover ricorrere a un fastidioso linguaggio pubblicitario.

La struttura in tre atti ideata da Aristotele, che consiste nell’esposizione, nel conflitto e nella risoluzione, è ancora oggi la struttura di base di innumerevoli film e libri di successo e risulta ugualmente adatta per lo storytelling in rete. Uno schema parimenti molto utilizzato è il mito dell’eroe di Joseph Campbell usato anche nella saga di Star Wars: l’eroe (o l’eroina), abbandonando lo status quo di partenza, deve affrontare una serie di sfide ed incontri in un processo di maturazione riassunto in 12 fasi, per superare un conflitto spesso di vitale importanza. Se ci si sofferma a leggere le storie sulla fondazione delle grandi aziende, si riscontreranno dei paralleli sorprendenti e possibilmente si cercherà di raccontare le proprie storie in maniera diversa.

Fatto

Ovviamente esistono molti altri schemi con cui si può creare e drammatizzare una storia digitale.

Narrazione multimediale

Quando si parla di narrazione digitale non si intende solo il testo: narrazione multimediale è la parola chiave con la quale funziona uno storytelling di successo su Internet. Infatti i media digitali aprono delle nuove possibilità alla narrazione delle storie: in una combinazione vivace di immagini a 360 gradi, carte geografiche, timeline interattive e infografiche dinamiche, l’utente può immergersi completamente e visivamente nelle storie raccontate.

Ad esempio i giornalisti della BBC o del New York Times si sono affidati per primi a tool di storytelling per creare dei reportage multimediali affascinanti. Ma ora esistono strumenti di storytelling alla portata di tutti con cui anche i giornalisti freelance, le aziende più piccole e i content designer riescono a gestire uno storytelling visivo di impatto, senza dover avere delle competenze tecniche avanzate o impiegare delle grandi risorse finanziarie.

Solitamente i tool di storytelling danno la possibilità di scegliere tra diversi modelli di design che presentano i contenuti multimediali in maniera sorprendente. Le differenze delle applicazioni consistono in quali media si possano integrare e quale design sia caratteristico per il rispettivo tool.  Per ogni occasione gli storybuilder possono scegliere il giusto strumento per creare la propria storia multimediale.

Fatto

Una forma particolare dello storytelling multimediale è il cosiddetto scrollytelling, chiamato così perché il lettore “scrolla” tra le immagini d’impatto di una storia. Nel 2012 il reportage “Snow Fall“ del New York Times ha reso famoso questo tipo di storytelling digitale. Inizialmente hanno adottato questa tecnica aziende di grandi dimensioni, ma ora è possibile usare lo scrollytelling anche in realtà più piccole.

Elementi standard di un tool di storytelling

Confrontando i tool di storytelling si noterà come la maggior parte di questi funzionino secondo dei principi simili.

I contenuti multimediali che possono essere integrati dai tool di storytelling sono:

  • Testo
  • Immagini e slideshow
  • File audio
  • File video
  • Inserimento tramite embedding dei social media
  • Inserimento tramite embedding di video YouTube o Vimeo
  • Infografiche

L’uso di uno strumento di storytelling comprende anche questi componenti:

  • Procedimento drag&drop: la maggior parte dei tool di storytelling funzionano secondo il principio drag&drop, quindi il contenuto scelto viene semplicemente spostato con il mouse nel posto desiderato del layout della storia.
  • CSS (Cascading Style Sheets) e Custom CSS: molti tool di storytelling lavorano con i modelli che uno storybuilder può utilizzare per il suo layout. Con alcuni tool gli utenti hanno più spazio per le proprie idee, possono modificare i layout o crearli da soli. Ciò richiede però più conoscenze tecniche.
  • Anteprima: la maggior parte dei tool di storytelling dispongono di una funzione di anteprima, di modo che si possa verificare durante il processo di lavoro come appare la storia agli utenti e come avviene la navigazione.
  • Lavoro in team: molti tool sono adatti non solo per un uso individuale, ma possono essere utilizzati allo stesso tempo da più persone, che lavorano allo stesso progetto servendosi di diversi account.

Tra le edizioni disponibili dei tool di storytelling si annoverano:

  • Versione desktop: un tool di storytelling per il desktop si scarica come sempre sul computer e si utilizza come un programma del computer tradizionale. Le storie si possono creare offline.
  • Versione cloud: se un tool di storytelling è disponibile come versione cloud, ci si logga con un account nel tool online per abbozzare la storia. Se da una parte si ha quindi il vantaggio di poter accedere al progetto da qualsiasi computer, dall’altra si può però utilizzare il tool solo se è disponibile una connessione a Internet.

Una panoramica dei tool di storytelling più importanti

I tool di storytelling hanno una varietà di campi di applicazione: i giornalisti presentano i loro reportage con immagini a 360 gradi o infografiche interattive, mentre i blogger integrano contenuti pubblicati sui social media. Nell’online marketing le aziende possono narrare la loro storia di fondazione in modo da colpire l’utente, presentare il sito in modo multimediale o vivacizzare la propria presenza sui social media postando regolarmente delle piccole storie multimediali.

Ma quali tool di storytelling esistono e per quali scopi si adattano? In questo articolo mettiamo a confronto i tool di storytelling più importanti e analizziamo le loro caratteristiche. A seconda di quale progetto volete preparare con lo storytelling digitale, la scelta ricadrà su tool differenti.

Storify

Storify  è uno dei tool di storytelling più amati. Il suo specifico punto di forza risiede nelle social media stories: con Storify si possono integrare nella storia digitale contenuti provenienti da numerosi social media. Infatti il tool analizza i temi desiderati ricercandoli nelle piattaforme social come Twitter, Google+, Flickr o SoundCloud, per poi integrare quelli più appropriati nella propria storia digitale. Il successo di Storify è cominciato con la documentazione live di eventi, mentre ora si è trasformata in un’amata piattaforma di blogging per raccontare storie di tutti i tipi in tempo reale.

Inoltre lo strumento di storytelling punta a una praticità semplice e intuitiva. Gli elementi multimediali si spostano e vengono ordinati nelle posizioni desiderate tramite drag&drop. La storia completa viene poi pubblicata su un sito, un blog o direttamente su storify.com.

Fatto

Dal punto di vista legale inserire dei contenuti presi dai social media si attesta ancora in una zona grigia. Perciò ci si dovrebbe sempre informare esattamente su quali regole seguire per la condivisione e l’integrazione di post esterni.

Inoltre Storify aiuta l’utente a creare una storia digitale drammaturgicamente ben riuscita: il tool offre una struttura composta da titoli, testo e contenuti multimediali con cui si può dividere efficacemente una storia. Il testo presente tra i file multimediali è soggetto a un limite di 300 caratteri. Ciò che appare inizialmente come una limitazione, è in realtà imposto per dare senso alla storia digitale: le storie multimediali diventano accattivanti grazie alla brevità e alla pregnanza del testo scritto. Il testo in sé è formattabile ed è quindi anche possibile scegliere un’immagine di copertina personalizzata per la storia.

Vantaggi:

  • Integra molti social media e funzioni: Twitter, Facebook, Google+, App.net, YouTube, Flickr, Instagram, Chute, SoundCloud, Disqus, StockTwits, Tumblr e RSS
  • I moduli per il live blogging sono particolarmente buoni
  • Versione di base gratuita

Svantaggi:

  • Prezzo disponibile solo su richiesta per le applicazioni a pagamento

Particolarmente adatto per:

  • Racconto di eventi in tempo reale
  • Blogger e giornalisti

Shorthand

Shorthand è una delle piattaforme più utilizzate per il cosiddetto scrollytelling. Questo strumento conferisce al contenuto una particolare drammaticità visiva. Viene utilizzato per esempio nei reportage di qualità, come quelli della BBC o nelle campagne delle ONG.

Un segno distintivo di questo tool di storytelling sono le landing page d’impatto che vengono create per ogni singola storia. Infine il lettore scorre tra i capitoli che vengono presentati in pagine create su misura. Per ordinare i contenuti multimediali si utilizza la classica tecnica drag&drop, che permette di ordinare dinamicamente diversi supporti, come foto, slideshow, video, carte geografiche e infografiche. Nella parte superiore si trova un menu grazie al quale si giunge ai singoli capitoli tramite clic, di modo che il lettore mantenga comunque il controllo sulla propria user experience.

Su Shorthand ci si può registrare gratuitamente e creare progetti: il pagamento avviene poi in base al numero di storie pubblicate o con un abbonamento annuale. Shorthand segue come anche molti altri utenti un modello di costi personalizzato: su richiesta vengono fatte delle offerte ai potenziali clienti. Modelli di costo flessibili possono a volte essere un vantaggio, ma creano anche poca trasparenza in un tool di storytelling, che rientra in ogni caso tra i più costosi.

Vantaggi:

  • Ottica della storia di qualità e al passo con i tempi
  • Molti moduli e opzioni di design tra cui scegliere

Svantaggi:

  • Senza disporre di licenze per delle buone immagini non si può fare molto con il tool
  • In proporzione prezzi elevati e poco trasparenti

Adatto per:

  • Storie con immagini di qualità
  • Progetti professionali che hanno a disposizione un budget elevato

Keeeb

Keeeb  è un piccolo ma utile tool di storytelling digitale, che si adatta particolarmente per la fase di pianificazione. Infatti con questo strumento si possono sviluppare storie in modo organico provenienti dalle ricerche effettuate.

Primariamente Keeeb è concepito per organizzare meglio i segnalibri nel browser. Ci sono due cose particolari: con il tool non si memorizzano solo pagine complete, ma si linkano anche dei singoli passaggi, immagini o headline. Inoltre l’interfaccia utente del tool presenta ancora un’altra peculiarità: i contenuti vengono salvati in una collezione visiva, dove possono essere organizzati e modificati.

Entrambe queste caratteristiche rendono il tool uno strumento di ricerca ottimale per la storia digitale, infatti ricercando sorgono già le prime bozze per la sua resa ottica. Ordinando e modificando visivamente il materiale ricercato, una storia digitale si sviluppa a volte da sé. Il processo creativo che può essere impostato dal tool risulta soprattutto prezioso nella fase di pianificazione.

Vantaggi:

  • Un tool associativo per sviluppare idee per buone storie e la loro visualizzazione
  • Adatto non solo per il tool di storytelling, ma anche per l’organizzazione dei contenuti web personali
  • Gratuito

Svantaggi:

  • Utilizzabile solo per la progettazione

Adatto per:

  • Fasi iniziali del progetto
  • Ricerca di idee e bozze di visualizzazione

TimelineJS

Su TimelineJS vengono esposti i contenuti nelle timeline digitali. La timeline si trova nella metà inferiore dello schermo e al di sopra di questa vengono presentati altri dettagli (testi, immagini e video) per i singoli eventi in grandi finestre di informazioni. Tramite le finestre ai singoli eventi si clicca subito su uno slideshow. Questo tool di storytelling segue quindi un approccio molto specifico della visualizzazione dei dati: la preparazione dei dati nelle timeline.

Tuttavia le opzioni di questo strumento sono indubbiamente limitate, anche se le timeline offrono più varietà di quanto si pensi: oltre alle immagini, ai video e ai testi si possono integrare nelle stories anche file audio, luoghi, contenuti dei social media o link. In questo modo la presentazione cronologica di eventi si trasforma in un’esperienza variegata, ad esempio alla storia della propria azienda viene assegnato grazie a TimelineJS un alto grado di riconoscimento. Inoltre le timeline si possono ampliare costantemente, così i visitatori di un sito prendono parte allo sviluppo dei progetti in corso. L’impegno richiesto è in proporzione minimo e non serve un lungo periodo di orientamento, infatti il tool è anche facile da utilizzare tramite le sue chiare opzioni.

Vantaggi:

  • Grande facilità di riconoscimento della storia
  • Facile da utilizzare
  • Open source

Svantaggi:

  • Possibilità di applicazione limitate: solo un’unica forma di visualizzazione dei dati

Adatto per:

  • Presentazione cronologica degli eventi
  • Per i contenuti giornalistici (reportage, presentazioni storiche) ma anche per le aziende (storia aziendale, sviluppo di progetti)

Storyform

Un altro valido strumento di storytelling è Storyform che si concentra nel creare storie digitali garantendo la migliore user experience possibile. Infatti questo tool di storytelling ottimizza automaticamente i contenuti al layout, di modo che l’utente non debba investire troppo tempo nella cura del design, ma possa dedicarsi in tutta tranquillità all’inserimento di immagini, video o anche file audio. Tutto ciò è consentito dall’IA.

Oltre a una spiccata funzione responsive, permette l’integrazione facile delle proprie storie direttamente su WordPress. Inoltre consente di aggiungere didascalie alle foto e di inserire dei video a tutto schermo o anche semplicemente come sfondo. È utilizzabile gratuitamente (anche se con alcune limitazioni) o si può scegliere tra le altre tre varianti disponibili a pagamento, di cui una è dedicata esclusivamente alle aziende. Sul sito ufficiale è anche disponibile una demo dello strumento.

Vantaggi:

  • Design responsive
  • Prezzi contenuti rispetto ad altri tool
  • Integrazione con WordPress

Svantaggi:

  • Limiti per il caricamento di video e immagini
  • Limiti nel numero di visualizzazioni per pagina

Adatto per:

  • Utenti di WordPress
  • Aziende

Thinglink

Thinglink offre ancora un’altra variante per la narrazione di storie digitali: con questo tool di storytelling viene creata “un’immagine su cui cliccare”, quindi una propria interfaccia visiva unica sulla quale l’utente seleziona tramite mouse i singoli elementi dell’immagine, ottenendo informazioni mirate su quegli elementi specifici. Le info si aprono in una piccola finestra e comprendono altri dati, come testo, immagini, video, audio o link. Una simile immagine su cui cliccare risveglia la curiosità dei visitatori, proprio come accade con il calendario dell’Avvento, dove ogni giorno si apre una casellina in cui è nascosta una sorpresa.

Un importante vantaggio di questo tool di storytelling è l’uso intuitivo. Si aggiungono nel punto desiderato gli elementi delle immagini tramite clic e si caricano poi i contenuti multimediali nella finestra. Infine si possono spostare sempre gli elementi tramite drag&drop fino a quando non si trovano nel punto desiderato dell’immagine su cui cliccare. Ancora un tratto particolare di Thinglink è il fatto che faccia un passo in avanti verso la realtà virtuale: lo strumento è in grado di integrare immagini a 360 gradi nella storia digitale.

Un’immagine su cui cliccare dà quindi informazioni dettagliate su una determinata foto. Ad esempio la fotografia di una macchina viene dotata di un numero indefinito di elementi multimediali nell’immagine che danno informazioni dettagliate sulle loro funzioni. Un altro esempio è un clic sull’immagine riguardante gli organismi che abitano nell’Artico.  Così Thinglink risulta particolarmente adatto per la descrizione di luoghi e oggetti. Tramite la narrazione interattiva e non lineare il tool offre un’alternativa interessante al classico testo o anche allo scrollytelling lineare di Shorthand.

Vantaggi:

  • Uso intuitivo
  • Presentazione delle informazioni interattiva, non lineare
  • Possibili immagini a 360 gradi
  • Risveglia la curiosità

Svantaggi:

  • Versione di base gratuita solo per un breve periodo, dopo diventa a pagamento
  • Cliccare sull’immagine può sembrare statico e limitante

Adatto per:

  • Descrizione di luoghi e oggetti (immagini su cui cliccare)

StoryMapJS

Molte storie si dischiudono grazie ai luoghi geografici, come nel caso del prossimo tool di storytelling: StoryMapJS si basa sulla narrazione geografica di storie e utilizza perciò la varietà visiva di carte geografiche, mappe delle città e carte storiche. I singoli luoghi vengono collegati inserendo dei segnaposti e vengono date informazioni dettagliate su ogni singolo punto. Il lettore clicca sui punti sulla carta e riceve così le informazioni esposte in maniera multimediale. Così, ad esempio, una carta fittizia della serie tv Game of Thrones può diventare una storia digitale divertente.

Proprio come TimelineJS anche StoryMapJS è un tool della Knight Lab Foundation, facente parte della Northwestern University, ed è ugualmente open source. Per la progettazione di una storia ci si può avvalere di una selezione variegata di modelli di carte già pronti. Inoltre c’è la possibilità di caricare delle proprie immagini o anche di creare delle proprie carte, grazie alla feature Gigapixel di StoryMapJS, che amplia notevolmente le opzioni del tool: con questo strumento si possono modificare non solo le carte, ma anche le fotografie o i dipinti. Analogamente a Thinglink viene creata una sorta di immagine su cui cliccare, in cui i singoli punti forniscono ulteriori informazioni.  

Vantaggi:

  • Modelli versatili
  • Possibili diversi tipi di digital stories: narrazioni geografiche così come “immagini su cui cliccare” di fotografie o dipinti
  • Open source

Svantaggi:

  • Impegnativo da utilizzare
  • Usabile solo con account Google

Adatto per:

  • Storie digitali localizzate in molti luoghi diversi
  • Storie digitali che occupano molto tempo e che puntano a un’estetica di qualità
  • Immagini su cui cliccare

Storytelling-Tools und ihre Features im tabellarischen Vergleich

Funzione principale Lavoro in team Versione desktop o cloud Versione gratuita  
Storify Integrazione di molti social media Versione desktop e cloud Versione di base gratuita
Shorthand Scrollytelling Versione cloud Costi calcolati in base al numero di storie pubblicate
Keeeb Classificazione visiva del materiale di ricerca I risultati possono essere condivisi tra i componenti del team Versione cloud
TimelineJS Creazione di timeline interattive Versione cloud
Storyform I contenuti si adattano al layout (responsive) Versione cloud Versione di base gratuita
Thinglink Immagini su cui cliccare e panoramiche a 360 gradi Versione desktop e cloud Versione di base gratuita per un breve periodo, dopo a pagamento
StoryMapJS Storie interattive con indicazione dei luoghi geografici Versione cloud
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