Risolvere le controversie nel mondo online dell’e-commerce
Le infrazioni alla legge non sono certo una rarità su Internet. Solamente l’utilizzo di un’immagine priva di indicazione chiara rispetto alla sua origine rappresenta già una violazione del diritto d’autore che, nel peggiore dei casi, può venire punita con una multa salata. Ma con la stessa velocità con la quale vengono commesse le infrazioni, allo stesso modo riescono anche a sparire dalla rete. Quali sono i passi fondamentali da considerare se constatate un atto di infrazione nel mondo del commercio elettronico? O viceversa: cosa potete fare se ricevete una diffida oppure un provvedimento interinale? In questi casi interviene il sistema giuridico italiano adattando le normative europee.
Provvedimenti immediati a cui ricorrere in caso di infrazione
Se sospettate una violazione in ambito di diritto d’autore sul web, che sia in materia di proprietà industriale, marchi, brevetti, design o diritto d’autore, è il caso di agire con tempestività e, come prima cosa, assicurarsi di ottenere delle prove. Nel corso di un confronto giuridico, in primo luogo conta che possiate delineare e provare l’infrazione. Perciò dovete documentare ogni cosa che vi colpisce. I seguenti punti possono essere utili per la raccolta di prove:
Documentare l’atto di illegalità e creare screenshot
Soprattutto nel mondo dell’e-commerce, dove i siti web si estendono e mutano continuamente, i contenuti illegali che infrangono la legge vanno segnalati il prima possibile. Se l’infrazione non è più visibile non è più possibile procedere giuridicamente. Per sicurezza salvate il codice sorgente completo, inclusi tutti gli elementi esterni come grafiche allegate, sul vostro computer. In aggiunta è consigliato creare screenshot con i quali mettere a protocollo la data di creazione e il provider.
Redigere un protocollo
I dettagli che potrebbero essere determinanti in fase di processo rischiano di venire dimenticati con facilità. Per questo motivo è importante elaborare una descrizione dettagliata riguardo a tutti gli avvenimenti e a tutte le osservazioni. Tra questi si contano, ad esempio, i dati concernenti la natura e la misura dell’infrazione commessa, il luogo e il momento del vostro riconoscimento della trasgressione, tutte le persone coinvolte come anche lo scambio di comunicazioni tra voi e la controparte. Salvate tutto lo scambio di e-mail e aggiungetelo in forma stampata al protocollo, di cui faranno parte anche gli eventuali movimenti bancari, atti utili alla questione o altri documenti che provano i vostri diritti. Con una precisa conduzione delle prove contribuite a rafforzare la vostra credibilità e potete quindi sperare in un alta probabilità di vincere la causa.
Coinvolgere testimoni
Le testimonianze costituiscono altre prove essenziali. Perciò dovreste portare come minimo un’altra persona che possa confermare la vostra versione dei fatti davanti al giudice. Il testimone può essere un collega e deve essere disponibile a venire coinvolto in conversazioni dirette. Attenzione alle telefonate: in caso di una diatriba legale non è permesso intercettare i telefoni. Questo tipo di testimonianza non viene presa in considerazione dal tribunale.
Diffida: come muovere un’accusa stragiudiziale
A fronte delle nuove controversie nascenti all’interno del mondo del commercio elettronico, l’Unione Europea ha deciso di proporre soluzioni tanto immediate e semplici quanto lo sono le dinamiche in rete. In questo modo si risparmiano soldi e tempo: a questo scopo nascono i metodi alternativi di risoluzione delle controversie, i cosiddetti ADR (Alternative Dispute Resolution), procedimenti di mediazione di tipo legale che costituiscono un’alternativa agli organi giurisdizionali pubblici.
Con l’obiettivo di fornire ai cittadini europei delle procedure per risolvere le controversie relative ai servizi di e-commerce senza dover ricorrere all’instaurazione di cause civili e commerciali, sono state quindi emanate due normative essenziali: in primis, la Direttiva 2011/83/UE in tema di ADR e il Regolamento UE 524/2013, adeguato ai contratti che vengono instaurati nell’e-commerce.
La combinazione delle due fonti normative rappresenta una rivoluzione degna di nota. La direttiva 83/2011, infatti, ha posto le fondamenta per la via della mediazione: in questo modo si perseguono procedure di risoluzione delle controversie in via stragiudiziale, elaborando sistemi alternativi ed evitando che la lite finisca in tribunale.
Perché ciò funzioni non solo è necessario che sia i professionisti che i consumatori siano al corrente dei propri diritti e doveri in merito, ma lo stesso professionista è obbligato a informare la controparte circa le modalità di risoluzione bonaria dei conflitti online e circa gli organismi competenti che intende coinvolgere, indicandone l’indirizzo del sito web.
La diffida offre la possibilità di risolvere un conflitto legale in maniera stragiudiziale: ciò significa che potete procedere a un’azione nei confronti del vostro concorrente senza dover coinvolgere un tribunale. Le diffide hanno senso soprattutto per una ragione di costi e vengono caldeggiate dalle stesse corti di giustizia. Perché ci siano le condizioni adatte a formare un accordo stragiudiziale, la diffida deve soddisfare dei presupposti specifici in merito a forma e contenuto.
Come si invia una diffida stragiudiziale?
Di base una diffida deve soddisfare delle chiare esigenze per essere legalmente valida in tribunale: si tratta, infatti, di un atto formale con il quale si intima a una persona di compiere o non compiere un’azione precisa. Solitamente viene inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno; questo metodo, però, è oggi affiancato dall’invio di posta elettronica certificata (PEC), sia che il destinatario disponga di una casella certificata sia che non fosse questo il caso e il suo indirizzo e-mail fosse disponibile pubblicamente. Inviando una diffida con la pec si può contare su un servizio rapido e meno costoso, oltre che avere una probabilità più alta che la comunicazione venga effettivamente letta, dato che al giorno d’oggi molte persone non ritirano le raccomandate. Eventualmente esiste anche la possibilità di inviare l’atto tramite notifica a mani dell’ufficiale giudiziario o dell’avvocato notificante in proprio, così da avere più certezza riguardo alla data di invio e ai contenuti.
Per ragione deontologiche non è possibile richiedere al proprio avvocato di utilizzare il telefono per comunicare della diffida, poiché si tratta di un mezzo non impersonale. Telefonare al diretto interessato potrebbe essere visto come una molestia o una minaccia, mentre interagire tramite un veicolo formale come la diffida fa sì che si possa agire ragionevolmente.
Cosa deve contenere una diffida stragiudiziale?
Formalmente l’atto si struttura in tre parti:
- esposizione delle generalità del diffidante;
- presentazione dei fatti avvenuti che sono oggetto della diffida;
- intimazione al destinatario a non agire o al contrario ad agire entro una scadenza stabilita.
Il soggetto che ha ricevuto la diffida è ufficialmente avvertito che, se non mettesse in pratica determinate azioni o praticasse azioni illegittime o indesiderate, ci si rivolgerà all'autorità competente.
La lettera di diffida serve ad aprire una negoziazione con la controparte. Non si tratta quindi di un atto di ostilità, ma serve piuttosto ad invitare la controparte a confrontarsi su una questione con la presenza di una persona terza che faccia da intermediaria. Ricordiamo inoltre che è un atto stragiudiziale, per cui inviandola non significa condannare a un’azione, bensì può precedere un procedimento o, nell’ipotesi migliore, servire a raggiungere un accordo.
Diffida: come reagire a un’accusa stragiudiziale
Se ricevete una diffida dovrete innanzitutto comunque agire entro la data che è stata stabilita come scadenza e solitamente vi conviene rivolgervi al proprio avvocato di fiducia per fare valutare l’atto. Da lui dovrete aspettarvi di ricevere consiglio sul modo migliore per gestire la situazione. Inoltre non conviene assolutamente rifiutare una diffida, poiché secondo la legge la comunicazione che è stata rifiutata dal destinatario vale comunque come ricevuta e pertanto letta. Il che vi esporrebbe solamente a dei rischi: senza sapere di cosa si tratta non saprete nemmeno da cosa dovrete difendervi o per cosa vi è stata mossa la diffida. Dunque non vi spaventate nel caso abbiate ricevuto una comunicazione ufficiale: accettatela, leggetela e rivolgetevi con essa al vostro legale.
Se la comunicazione dovesse arrivare in caso di vostra assenza, riceverete un avviso di giacenza. Anche in questo caso non conviene ignorarlo e non ritirare la raccomandata, poiché la legge ancora una volta vi lascia sì il diritto di non ritirare la comunicazione, ma ne consegue che vi dovrete addossare le conseguenze negative che si presenteranno. Quindi siate responsabili: meglio capire di cosa si tratta per potersi attrezzare a provvedere.
Conclusione: perché è utile risolvere i conflitti con l’aiuto di un legale
Sia per chi muove la diffida sia per chi la riceve, al contrario di quanto si possa pensare, il coinvolgimento di un legale nella vicenda rappresenta tutt’altro che un motivo di timore: l’intervento di un avvocato in difesa del mandante o del ricevente si dimostra sempre un fatto positivo, poiché è auspicabile che si vada in direzione di negoziazione possibilmente fino a raggiungere un accordo tra le parti. Essendo esperti in materia di conflitti, tendenzialmente i professionisti legali hanno solo interesse nel trovare proposte in grado di conciliare le due parti che si trovano in ostilità.
Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.