Provvedimenti cautelari e possibili reazioni nel campo dell’e-commerce
È ormai difficile immaginare un online shop senza foto e descrizioni. Specialmente nell’e-commerce la lotta per la conquista delle migliori posizioni di mercato è particolarmente accesa e ciò porta alcuni servizi ad orientarsi troppo sull’offerta della concorrenza. Così è facile che si utilizzi una foto presa dal sito della concorrenza o si incorra in qualche altro tipo di violazione perseguibile legalmente. Per accorgervene in tempo, dovreste tenere d’occhio regolarmente come si comportano i vostri concorrenti. Infatti proprio su Internet è necessario agire in fretta: se si riscontrano delle violazioni e la diffida stragiudiziale non ha sortito alcun effetto, potete ricorrere a un provvedimento cautelare. Ma che cos’è esattamente un provvedimento cautelare e quali criteri bisogna osservare per poterla richiedere? E se invece questo procedimento si applica nei vostri confronti, come dovreste reagire?
Obiettivo e oggetto dei provvedimenti cautelari
I provvedimenti o procedimenti cautelari sono delle misure sommarie, ovvero che presentano una cognizione semplificata e quindi non approfondita, a cui poter ricorrere se la diffida stragiudiziale non ha avuto alcun effetto. Tipico di questi provvedimenti è il loro carattere provvisorio: infatti un procedimento cautelare viene emesso da un giudice, qualora risulti necessario impedire che gli elementi della controversia vengano alterati prima di poter giungere a una decisione definitiva.
La disciplina che regola questi provvedimenti è prevista agli articoli 669 bis ss c.p.c. e ha efficacia, tra gli altri, sui sequestri, sulla denuncia di nuova opera o di danno temuto, nonché sui provvedimenti d’urgenza. Per poter procedere con un provvedimento cautelare occorre però che sussistano i presupposti per la sua emissione, ovvero:
- il fumus boni iuris: traducibile in italiano come “parvenza di buon diritto”, serve a verificare la reale sussistenza dei fatti addotti dal convenuto;
- il periculum in mora: traducibile in italiano come “pericolo/danno causato dal ritardo”, indica il rischio imminente di subire un danno grave e irreparabile, giustificando così la richiesta di un provvedimento cautelare.
Se sono presenti questi presupposti, allora il giudice può accettare l’istanza di procedimento cautelare.
Prima di passare ad azioni di questo tipo, si suggerisce di inviare alla controparte una diffida stragiudiziale. Se così non si ottiene l’effetto sperato, è opportuno allora rivolgersi a un avvocato tramite cui si potrà avviare un’istanza di provvedimento cautelare, se necessario.
Richiesta di provvedimento cautelare
Per una richiesta di provvedimento cautelare è necessario fare ricorso a un giudice competente che possa decidere nel merito della controversia. Una volta che il vostro avvocato avrà effettuato questo passaggio, in breve, il giudice sentirà le parti e verificati i presupposti necessari per emettere il provvedimento richiesto, provvederà con un’ordinanza all’accoglimento o al rigetto dell’istanza.
Un esempio di provvedimento cautelare è rappresentato dal caso Samsung contro Apple, richiesto dalla Samsung per via di una presunta contraffazione di brevetti e addebiti di concorrenza sleale, che ha generato un contezioso stimato di circa 2.000.000 di euro.
Nel caso in cui il giudice abbia accolto l’istanza verrà emesso il provvedimento cautelare in attesa del processo vero e proprio. Ma cosa succede invece se il giudice rigetta il ricorso? Tutto dipende dal motivo del rigetto: la domanda è ripresentabile se la ragione del rigetto è legata ad incompetenza in materia del giudice o altre ragioni simili, mentre in tutti gli altri casi una riformulazione della domanda prevede che le circostanze siano mutate dalla presentazione della prima istanza o che vengono apportate nuove ragioni volte a sostenere l’attuazione di un provvedimento cautelare.
Una volta emanato un provvedimento cautelare, si hanno 60 giorni di tempo (o meno se così stabilito dal giudice) per passare a un procedimento di cognizione. Al decadimento di questi termini, il provvedimento perde efficacia.
Tipi ed effetti di provvedimento cautelare
Vi sono diversi tipi di provvedimenti cautelari che generano diversi effetti. I provvedimenti più comuni sono quelli anticipatori e conservativi: possono ad esempio comportare dei sequestri, dei procedimenti di denuncia di nuova opera e di danno temuto. Queste sono misure classiche previste dall’ordinamento e sono quindi dei provvedimenti tipici.
Nel caso in cui non sia possibile servirsi delle classiche misure cautelari, in via eccezionale possono essere emanati dei provvedimenti di urgenza. Tali provvedimenti subentrano solo quindi in presenza di atipicità e sono da considerarsi delle misure eccezionali di cui servirsi solo nel caso in cui ci sia motivo di temere che il ricorso a un provvedimento ordinario danneggerebbe la parte in causa irrimediabilmente e non ci sia quindi tempo sufficiente per procedere nel modo consueto.
Come si arriva al procedimento cautelare?
Per poter emettere un procedimento cautelare, come già accennato, la parte lesa si rivolge al giudice competente in materia, che ascolterà entrambe le parti e valuterà le informazioni essenziali del caso in base ai presupposti e ai fini del provvedimento richiesto. Tuttavia in questo iter standard, se la convocazione della controparte può impedire che il provvedimento venga attuato, il giudice provvede, con un opportuno decreto motivato, a fissare una successiva udienza di comparizione per confermare, modificare o revocare i provvedimenti attuati precedentemente.
Il responso del giudice si esplica nell’accettazione o nella negazione del provvedimento: tale risultato è contestabile con un reclamo, che si svolge in camera di consiglio, davanti al collegio senza la presenza del giudice che si è pronunciato in primo luogo sull’istanza, oppure avviene in un’altra corte d’appello, diversa da quella interpellata inizialmente. Il nuovo giudice che si occupa del reclamo è autorizzato ad avere nuove informazioni e documenti, necessari per verificare la legittimità del reclamo e confermare o meno la prima istanza. Nel frattempo il provvedimento cautelare in vigore non viene sospeso, a meno che non disposto altrimenti dal giudice nel caso in cui la misura presa possa arrecare grave danno alla parte che ha presentato il reclamo.
Forum shopping nell’e-commerce
Con il termine “forum shopping” si indica quel fenomeno in ambito giudiziario secondo il quale le parti di una controversia possono scegliere una delle diverse corti competenti in materia. Il forum shopping è infatti particolarmente rilevante per l’e-commerce, visto che su Internet le violazioni sono commesse virtualmente e avvengono potenzialmente da qualsiasi parte del mondo. Inoltre l’online shop può trovarsi, ad esempio, su un territorio europeo diverso da quello in cui è stato arrecato il danno. Perciò il proprietario di un negozio online può decidere di rivolgersi alla corte più vicina a lui.
In questo modo il primo avrà un vantaggio sulla controparte che si troverà così a dover sostenere degli ingenti costi economici e sarà costretto, in alcuni casi, a far valere meno i suoi diritti, non potendo ad esempio presentare personalmente delle prove per motivi economici.
Optando per il forum shopping, si va incontro a problemi relativi all’equità del giudizio e ad un’efficiente amministrazione della giustizia. Infatti da un lato i costi possono impedire a una delle parti in causa di ottenere un giudizio equo in merito all’istanza mossa, mentre dall’altro il giudice rischia di non avere tutte le informazioni necessarie per pronunciarsi correttamente.
Esistono dei modi per limitare il forum shopping. Infatti in alcune circostanze le corti possono rifiutarsi di occuparsi della questione, ad esempio nel caso in cui vi sia un tribunale più idoneo per pronunciarsi sulla controversia o qualora l’esercizio della giurisdizione sia in conflitto con gli interessi di un’altra.
Emissione di un provvedimento cautelare: iter e possibili reazioni
Concentriamoci ora sulla situazione inversa: è stato applicato un provvedimento cautelare nei vostri confronti e siete stati accusati di una violazione nel campo dell’e-commerce. Da ciò potrebbero derivare delle perdite. Come dovreste quindi reagire a una situazione simile? Quali passaggi giuridici dovreste compiere per difendervi da un ingiusto provvedimento cautelare? Come fare per ottenere l’annullamento del provvedimento cautelare?
Primo passaggio: accettare il procedimento cautelare
Una volta che il provvedimento cautelare è stato emesso, siete obbligati a rispettarlo sin da subito; la questione relativa alla veridicità o meno delle accuse mosse non viene ancora trattata in questa sede. L’ordinanza emessa è solo provvisoria e preliminare a un processo. Si può comunque contestare l’istanza del giudice facendo un reclamo e qualora si ottenga il risultato sperato, cioè l’annullamento del provvedimento cautelare, potranno essere previsti dei risarcimenti, a seconda dell’entità del danno causato.
Se non si rispetta il provvedimento cautelare, si può andare incontro a procedimenti ben più seri, che possono addirittura sfociare in un arresto. Bisogna quindi riconoscere sin da subito la gravità della situazione e prendere le dovute misure richieste.
Secondo passaggio: fare un reclamo
Se le accuse mosse per il provvedimento cautelare non sono vere, dovete sporgere il prima possibile un reclamo, in modo da presentare nuove informazioni al giudice che deciderà se confermare o annullare l’ordine. Ovviamente sarà necessario consultare un avvocato che vi guiderà opportunamente in tutti i passaggi e si muoverà conformemente a come richiesto dalla legge italiana.
Terzo passaggio: annullamento del provvedimento cautelare o processo civile
Una volta aver presentato il vostro reclamo, se è stato accolto dal giudice, il provvedimento cautelare emesso nei vostri confronti verrà annullato e verranno predisposte eventuali altre misure a riparazione dei danni causati.
Invece, se il reclamo è stato rigettato, avrà inizio il processo civile per stabilire i provvedimenti definitivi da prendere per arginare la violazione commessa. Lo svolgimento del processo e tutti gli altri eventuali passaggi da compiere sottostanno alle leggi e regole del sistema giuridico italiano, perciò spetterà all’avvocato di informarvi e guidarvi sul da farsi, in base alle circostanze e alle accuse mosse nei vostri confronti, una volta che voi gli avrete assegnato il mandato.
Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.