Qual è il significato di nibble?
La tecnologia informatica è in costante evoluzione e, man mano che la domanda sui sistemi aumenta, le aziende e gli utenti richiedono capacità sempre maggiori per la memorizzazione e la trasmissione dei dati. I supporti di memoria standard sono talmente cresciuti in termini di capacità che unità di informazione come il megabyte e il gigabyte sono diventate comuni. Quando si trasmettono dei dati, si incontrano informazioni quali Mbit/s che corrisponde a una velocità di trasmissione di 1.000.000 di bit al secondo.
Per poter capire la quantità di dati dietro questi termini, è utile conoscere i loro elementi costitutivi più piccoli. Mentre molti utenti hanno già acquisito una certa familiarità con i termini bit e byte, il nibble è ancora abbastanza sconosciuto. Negli anni ‘70, quest’unità ha segnato l’inizio di sviluppi più rapidi nell’elaborazione dei dati. In questo articolo introduciamo il nibble e il suo significato, spiegando come funziona la conversione delle informazioni tra le singole unità.
Cos’è un nibble?
Un “nibble”, conosciuto anche come “nybble” o “nyble” quando ci si riferisce a un “byte”, è la seconda più piccola unità di informazione per la trasmissione e la memorizzazione dei dati. Il termine è un gioco di parole con “bite” e allude alla frazione di un byte. Più precisamente, un nibble corrisponde alla metà di un byte e quindi a quattro bit.
L’unità nibble è stata sviluppata in collaborazione con il codice BCD (Binary Coded Decimal), in cui quattro bit rappresentano ciascuno una cifra tra 0 e 9. Questi quattro bit corrispondono a un nibble. Mettendo insieme più bit, i computer e i processori riescono a lavorare più velocemente. I cosiddetti microprocessori a 4 bit erano già in uso all’inizio degli anni ‘70. In questi, la quantità di dati che il processore elabora in un singolo passaggio consiste di quattro bit o un nibble. Questo sistema ha posto le basi per lo sviluppo di processori più potenti. Successivamente, sono stati sintetizzati in 8, poi 32 e infine 128 bit.
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Bit, nibble e byte: qual è la differenza?
Un bit è la più piccola unità di informazione binaria e rappresenta lo stato 0 o 1. Questa misura non può essere ulteriormente suddivisa. Vi sono molte altre unità che rappresentano multipli di un bit. Tra le più note vi è il byte, che consiste di otto bit. Poiché un bit può avere due stati diversi (0 e 1), vi sono circa 28 possibilità per un byte. Un byte corrisponde alla più piccola quantità possibile di dati, il che lo rende una misura importante per indicare la capacità di memoria.
Un nibble corrisponde esattamente alla metà di un byte e consiste quindi di quattro bit. Questo si traduce anche nella denominazione alternativa “mezzo byte”. Tuttavia, il nibble non è sempre stato composto da quattro bit. Ad esempio, in un primo momento il software Apple ha combinato cinque e poi sei bit in un nibble. Oggi, il termine si riferisce esclusivamente a quattro bit. Per evitare errori e incomprensioni, alcuni nel settore usano termini inequivocabili quali “semi-ottetto”, “quadbit” o “quartetto”.
Un nibble può avere 16 (24) valori diversi da 0 a 15. In numeri binari, questo corrisponde ai valori 0000 e 1111 e a tutte le loro possibili combinazioni. Questa unità di informazione è usata principalmente nei microcontrollori, nei protocolli di comunicazione o nei linguaggi assembly.
Le unità di informazione come il nibble e il kilobyte indicano principalmente la quantità di dati che rappresentano. Confrontandole con delle capacità fisiche, se ne facilita la comprensione per l’utente medio: un megabyte (MB) corrisponde a due milioni di nibble e copre approssimativamente il volume di dati di un libro di 400 pagine.
Quali sono i multipli del nibble?
Al giorno d’oggi, le piccole unità di informazione come bit, nibble e byte non sono più adatte a rappresentare in modo leggibile la quantità di dati e le capacità di memoria. Pertanto, esistono diverse unità per rappresentare i multipli di un bit. La seguente tabella fornisce una panoramica dei volumi di dati comuni e dei loro fattori di conversione.
Quantità di dati | Fattore di conversione | Valore in nibble |
1 bit | ¼ | 0.25 |
1 byte (B) | 2 | 2 |
1 kilobyte (KB) | = 1024 * 2 | 2.048 |
1 megabyte (MB) | = 1024 KB = 10242 * 2 | 2.097.125 |
1 gigabyte (GB) | = 1024 MB = 10243 * 2 | 2.147.483.648 |
1 terabyte (TB) | = 1024 GB = 10244 * 2 | 2.199.023.255.552 |
1 petabyte (PB) | = 1024 TB = 10245 * 2 | 2.251.799.813.685.248 |
1 exabyte (EB) | = 1024 PB = 10246 * 2 | 2.305.843.009.213.693.952 |
1 zettabyte (ZB) | = 1024 EB = 10247 * 2 | 2.361.183.241.434.822.606.848 |
1 yottabyte (YB) | = 1024 ZB = 10248 * 2 | 2.417.851.639.229.258.349.412.352 |
1 brontobyte (BB) | = 1024 YB = 10249 * 2 | 2.475.880.078.570.760.549.798.248.448 |
Le unità di misura dei dati sono solitamente denominate secondo il sistema decimale. Tuttavia, i byte e i nibble sono quantità binarie. Pertanto, una conversione in potenze di due è imperativa.
Da quanto tempo si utilizzano i nibble?
Il termine “nibble” è emerso nel 1958 da una battuta del defunto professor David B. Benson. Parlando con un programmatore del Los Alamos Scientific Laboratory, Benson fece riferimento a “prendere un mezzo morso” (taking half a bite). Il professore si ricordò dell’affermazione quando nominò la rappresentazione di una cifra in quattro bit, introducendo così il nibble.
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