Variabili Java: dichiarazione, inizializzazione, tipi ed esempi
Le variabili Java sono contenitori in grado di memorizzare determinati tipi di dati in Java. Possono essere suddivise in variabili locali, di istanza e statiche. La dimensione di una variabile in Java non può essere modificata successivamente, ma è comunque possibile modificarne il contenuto.
Cosa sono le variabili Java?
In ogni linguaggio di programmazione esistono delle variabili che vengono utilizzate per lavorare all’interno di un codice e quindi di un programma. In senso stretto, si tratta di contenitori in cui vengono memorizzati determinati dati di un unico tipo. In Java, le variabili possono memorizzare tipi di dati primitivi come numeri interi, numeri decimali, valori di verità (true e false) e singole cifre. Inoltre, consentono di memorizzare anche tipi di dati complessi come le stringhe Java. Le variabili Java hanno una dimensione specifica e ben definita, che non può essere cambiata in un secondo momento. È comunque possibile modificarne il contenuto. In questo articolo ti illustriamo le singole variabili con l’aiuto di alcuni esempi.
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Dichiarare e inizializzare le variabili in Java
Per prima cosa, però, ti mostriamo come dichiarare e successivamente inizializzare le variabili in Java. Questo processo è lo stesso per tutti i tipi di variabile. Per la dichiarazione sono necessari due parametri: prima il tipo di dati da memorizzare in questa variabile, poi il nome della variabile stessa.
Per la seguente inizializzazione ci sono tre fattori fondamentali: il tipo di dati, il nome della variabile e un valore. Con l’inizializzazione si assegna un valore alla variabile precedentemente vuota. La sintassi è la seguente:
Tipo di dato Nome = Valore;
javaI tre tipi di variabili in Java
Le variabili Java possono essere suddivise in tre diverse categorie: variabili locali, variabili di istanza e variabili statiche.
Variabili locali
Se una variabile Java è dichiarata nella parte principale, viene definita variabile locale. Può essere utilizzata solo all’interno di un metodo, di un costruttore o di un blocco. L’esempio seguente mostra il funzionamento di una variabile locale nella pratica:
public class Main {
public static void main(String[] args) {
int var = 5;
System.out.println("La variabile locale è: " + var);
}
}
javaL’output corrispondente ha questo aspetto:
La variabile locale è: 5
javaVariabili di istanza
Se una variabile Java è dichiarata all’interno della classe ma al di fuori di un metodo, di un costruttore o di un blocco, si parla di variabile di istanza. Questa viene generata creando un oggetto con la parola chiave “new”. A differenza delle variabili locali, le variabili di istanza hanno dei valori predefiniti, corrispondenti a “0” o “0.0” per i tipi numerici, “false” per i tipi booleani e “null” per i riferimenti agli oggetti. Ti spieghiamo come utilizzarle nel seguente esempio, dove immaginiamo un gruppo di persone che vogliono contribuire a un regalo di compleanno e specifichiamo il contributo dato da ciascuna persona.
public class Regalo {
public String nome;
private double contributo;
public Regalo (String persona) {
nome = persona;
}
public String getNome() {
return nome;
}
public void setNome(String nome) {
this.nome = nome;
}
public double getContributol() {
return contributo;
}
public void setContributo(double partecipanteContributo) {
contributo = partecipanteContributo;
}
public static void main(String[] args) {
Regalo partecipante = new Regalo ("Pietro");
partecipante.setContributo (10);
System.out.println("Nome: " + partecipante.getNome());
System.out.println("Partecipante = " + partecipante.getContributo());
Regalo partecipante2 = new Regalo ("Francesca");
partecipante2.setContributo(15);
System.out.println("Nome: " + partecipante2.getNome());
System.out.println("Contributo = " + partecipante2.getContributo());
}
}
javaL’output di questo frammento di codice è il seguente:
Nome: Pietro
Contributo = 10.0
Nome: Francesca
Contributo = 15.0
javaVariabili statiche
Le variabili locali e di istanza non possono essere dichiarate come statiche, al contrario, ovviamente, delle variabili statiche. Essendo dichiarata fuori da un metodo, un costruttore o un blocco, la variabile statica appartiene alla classe e non a un’istanza, ed è condivisa da tutte le istanze della classe. L’allocazione della memoria avviene durante il caricamento della classe in memoria. Di seguito un esempio di codice:
public class Regalo {
public static String partecipante = "Pietro";
public static void main(String[] args) {
System.out.println("Partecipante: " + Regalo.partecipante);
}
}
javaL’output sarà il seguente:
Partecipante: Pietro
javaCome si creano le diverse variabili?
Il procedimento per creare delle variabili Java è simile a quello appena illustrato. Di seguito ti mostriamo degli esempi dei tipi di variabili più comuni e ti spieghiamo le loro caratteristiche.
booleano
Un booleano può contenere solo i valori di verità true (vero) o false (falso). Viene dichiarato come segue:
public class Main {
public static void main(String[] args) {
boolean lePatatineFritteSonoBuone = true;
System.out.println(lePatatineFritteSonoBuone);
}
}
javaQuesto è l’output corrispondente:
true
javaint
int è il tipo di dati più comunemente utilizzato per i numeri interi. Le variabili Java di questo tipo vengono dichiarate come segue:
public class Main {
public static void main(String[] args) {
int x = 10;
System.out.println(x);
}
}
javaL’output è il seguente:
10
javafloat
La tipologia di dati float viene utilizzata per i numeri decimali. La variabile corrispondente viene dichiarata in questo modo:
public class Main {
public static void main(String[] args) {
float x = -17.03f;
System.out.println(x);
}
}
javaCome output si ottiene:
-17.03
javachar
char contiene un carattere singolo, contrassegnato da virgolette singole. Il codice relativo può presentarsi in questo modo:
public class Main {
public static void main(String[] args) {
char x = 'S';
System.out.println(x);
}
}
javaL’output che si ottiene è il seguente:
S
javaString
Oltre ai tipi di dati primitivi illustrati qui sopra, le variabili Java possono contenere anche sequenze di caratteri complete, ovvero stringhe. Queste sequenze sono racchiuse tra virgolette doppie. Lo vediamo in questo esempio:
public class Main {
public static void main(String[] args) {
String esempio = "Questo è un esempio di stringa in Java.";
-- System.out.println(esempio);
}
}
javaL’output si presenta come segue:
Questo è un esempio di stringa in Java.
java