La fondazione: dare i propri beni per la pubblica utilità
Chi ha, dà: ecco come dovrebbe funzionare una società solidale. I fondatori abbienti hanno fatto di questo atteggiamento un motto, dando un contributo significativo al bene comune. Come possono continuare a farlo anche dopo la morte? Un’ottima soluzione è rappresentata da una fondazione progettata secondo le loro idee e dedicata a uno scopo caritatevole di loro scelta. Se questa idea vi pare interessante, continuate a leggere l’articolo, dove vi illustriamo quel che c’è da sapere sul sistema della fondazione.
Cos’è una fondazione? Definizione
Una fondazione è un’istituzione alla quale un fondatore dona il proprio patrimonio privato affinché essa possa perseguire uno scopo di pubblica utilità, che il fondatore ha determinato. Si può trattare ad esempio del funzionamento di un'organizzazione sociale, della fornitura di materiale didattico o della promozione di un progetto di ricerca scientifica. Se una fondazione è di pubblica utilità, lo Stato le garantisce delle agevolazioni fiscali.
Quando si costituisce una fondazione, il fondatore apporta il proprio capitale privato. Da quel momento, questo patrimonio viene investito in modo redditizio affinché la fondazione possa servire allo scopo determinato dal fondatore grazie alle eccedenze guadagnate.
Gli amministratori di una fondazione hanno il compito di investire il patrimonio nel modo più sicuro e redditizio possibile. I proventi da interessi generati dall’investimento e altre risorse finanziarie (ad esempio donazioni) vengono utilizzati per realizzare direttamente lo scopo della fondazione.
Una fondazione non ha né membri né proprietari, ma costituisce un'entità giuridica. Tuttavia, essa ha comunque bisogno di una struttura organizzativa composta da almeno una persona che sia responsabile degli affari da svolgere. Di norma è presente un consiglio di amministrazione composto da più membri che decide in merito all’investimento del capitale sociale e all’utilizzo dei rendimenti ottenuti. Inoltre, di solito, c’è un organo eletto che supervisiona le azioni del consiglio di amministrazione. Di fatto la disciplina in materia di amministrazione e organi delle fondazioni è molto lacunosa e l’unico organo obbligatorio è l’organo di amministrazione, la cui composizione è a discrezione.
Una caratteristica fondamentale delle fondazioni è il concetto di eternità: ciò significa che quando una fondazione viene costituita, il fondatore si separa permanentemente dal suo patrimonio in modo che questo possa andare a beneficio dell’immutabile scopo della fondazione, praticamente “per sempre”. Infatti, una volta donato, il capitale non può più essere restituito a colui che lo aveva elargito, neanche in caso di liquidazione della fondazione stessa. In questo modo si dovrebbe scongiurare il rischio che la fondazione possa essere utilizzata in modo improprio per l’investimento a tasso agevolato e illegittimo di fondi.
Storia e importanza delle fondazioni
Le fondazioni hanno una lunga tradizione come contributi per promuovere una partecipazione sociale positiva e costruttiva. La loro storia risale all’antichità, quando il filosofo greco Platone fondò l’accademia che portava il suo nome, esistente dal 347 a.C. al 529 d.C. Alcune fondazioni costituite nel Medioevo sotto forma di chiese, monasteri, ospedali, ecc., esistono ancora oggi. L’Italia si è contraddistinta per le fondazioni bancarie, nate con il contributo delle comunità locali, al fine di perseguire scopi filantropici. Nel momento in cui (dopo l’unificazione dell’Italia), la legislazione bancaria cambiò, queste fondazioni diedero luogo ad altrettante entità con scopi sociali.
Ma quante sono le fondazioni in Italia? Le fondazioni in Italia sono in netta crescita: se nel 1999 quelle attive erano circa 2.000, si è passati a quasi 5.000 nel 2005 e più di 6.000 nel 2011. Queste fondazioni sono sia pubbliche che private: infatti, anche se le fondazioni sono per definizione private (e del resto costituiscono la schiacciante maggioranza delle migliaia esistenti), ci sono alcune eccezioni dovute alla trasformazione di alcuni enti pubblici che hanno dato luogo a fondazioni finanziate principalmente dal settore pubblico. Le fondazioni si collocano prevalentemente al Nord, con presenze meno significative al Centro e nel Mezzogiorno.
I settori di attività delle fondazioni sono svariati, spaziando dall’assistenza sociale alla protezione dell’ambiente, dalla tutela dei diritti alla sanità, anche se la maggior parte delle fondazioni italiane si occupa di cultura, istruzione e ricerca.
Nel 2005 il patrimonio delle fondazioni superava gli 80 miliardi di euro, la metà dei quali circa era gestito dalle fondazioni bancarie. Con un tale patrimonio complessivo, esse sono spesso in grado di promuovere un significativo cambiamento sociale. Arricchiscono la diversità delle società democratiche fornendo impulsi di sviluppo indipendenti da elettori e azionisti. Allo stesso tempo, molte fondazioni vanno a completare gli aiuti statali, spesso carenti, anche se non possono sostituirli.
Come funziona una fondazione?
Il principio di base della fondazione è semplice da spiegare, ma nell’implementazione pratica ci sono alcuni aspetti a cui prestare attenzione.
Tipi di fondazione
La fondazione è una sottocategoria degli enti non profit, innanzitutto perché si prefigge scopi di pubblica utilità, riservando i propri servizi a terzi (non si possono fare fondazioni a vantaggio di una determinata famiglia o di determinate persone, salvo che si siano distinte per meriti o problematiche particolari, poiché la finalità deve essere quella di beneficiare la società) e in secondo luogo per il fatto che lo scopo prefissato non è il profitto, anzi, come già accennato, oltre a non poter ricevere proventi, il fondatore non può riavere indietro nemmeno il capitale donato inizialmente.
In Italia la fondazione è concepita unicamente come di pubblica utilità e questa regola è valida nella maggior parte dei Paesi europei; tuttavia in alcuni (come ad esempio in Germania) il fondatore può decidere lo scopo della fondazione e scegliere se debba essere di utilità pubblica o meno, potendo prefiggere come obiettivo della fondazione qualunque scopo lecito, anche in vista di un puro interesse personale o familiare.
Poiché è nell’interesse dello Stato che i beni privati siano utilizzati per il bene comune, le fondazioni di beneficenza (o i loro fondatori e donatori) godono di agevolazioni fiscali: ad esempio la quota dell’IRES ammonta alla metà.
Se poi la fondazione rientra nelle ONLUS (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale), essa godrà dell’esenzione totale da IRES e IRAP, dell’IVA per le prestazioni sociali o sanitarie, dall’imposta di bollo e altre agevolazioni per imposte regionali, provinciali e comunali. Inoltre, e non meno importante, alle ONLUS si può destinare il 5x1000 e le imprese o i soggetti che elargiscono donazioni alle ONLUS possono detrarre parte degli importi donati dal reddito imponibile. Tuttavia, per potersi avvalere del titolo di ONLUS, occorre soddisfare specifici requisiti, come specificato dal D. Lgs 460/1997, requisiti che includono il divieto di svolgere attività diverse da quelle specifiche volte al perseguimento di finalità di solidarietà sociale, nonché l’obbligo di impiegare eventuali proventi per la realizzazione di attività istituzionali e, in caso di scioglimento, l’obbligo di devoluzione del patrimonio della fondazione ad altre ONLUS.
L’espressione ONLUS indica semplicemente un tipo di qualifica fiscale acquisibile dagli enti non profit che soddisfino determinati requisiti. Non è perciò di per sé un ente.
La fondazione si distingue dall’associazione per il fatto che, pur essendo entrambe persone giuridiche riconosciute, istituite con atto pubblico notarile, l’associazione non deve necessariamente svolgere attività volte alla pubblica utilità.
I fondatori e la loro motivazione
Ad aprire una fondazione possono essere sia organizzazioni che privati maggiorenni. Ciò che attira molti fondatori è sicuramente la possibilità di creare un’organizzazione secondo le proprie idee e di lavorare per uno scopo che sta loro particolarmente a cuore. Spesso agiscono per senso di responsabilità nei confronti della società. Per le persone in età avanzata, la fondazione rappresenta anche un’interessante opportunità per contribuire al bene comune post mortem e per investire saggiamente il proprio patrimonio.
Le fondazioni offrono anche una serie di vantaggi ai privati, tra cui:
- La certezza di aver investito il proprio denaro in modo sicuro e volto a un fine di beneficenza.
- La possibilità di esprimere un senso di responsabilità sociale.
- La possibilità di mantenersi attivi nella vita quotidiana anche in età avanzata, grazie al lavoro nella fondazione.
- La possibilità di fare nuove conoscenze e networking.
- La possibilità di conservare, mantenere e diffondere i propri valori personali.
- La commemorazione del proprio nome.
Patrimonio della fondazione
Per quanto riguarda il patrimonio della fondazione, il legislatore non ha fissato un importo minimo, anche se il capitale azionario conferito deve risultare adeguato allo scopo prefissato. Tuttavia, a differenza delle associazioni, che possono essere costituite anche con scarsi fondi, solitamente per costituire una fondazione sono necessarie cifre che in genere oscillano tra i 50.000€ e i 100.000€, cifre che hanno prevalentemente lo scopo di tutelare eventuali creditori, dato che la fondazione è un ente giuridico con autonomia patrimoniale.
Il sostegno alle fondazioni
Se una persona non ha la possibilità di essere fondatrice in prima persona, ci sono tuttavia diverse modalità per sostenere attivamente delle fondazioni, ad esempio lavorandoci o prestando volontariato.
Si può sostenere una fondazione anche semplicemente attraverso contributi economici senza contribuire direttamente con il proprio lavoro, ad esempio tramite donazioni o contributi tramite il 5x1000.
Conclusione: la fondazione è la scelta giusta per chi si prefigge scopi di pubblica utilità
Una fondazione offre ai benefattori abbienti le condizioni ideali per utilizzare il proprio capitale in modo sicuro, mirato e senza compromessi per una buona causa. Chi lo desidera, può anche impegnarsi nelle attività quotidiane della fondazione. Il fatto che il numero delle fondazioni sia in continua crescita testimonia che sono molte le persone che hanno interesse a contribuire al bene comune. Ognuna di queste fondazioni contribuisce a proprio modo a migliorare la società in qualcuno dei suoi aspetti.
Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.