Costituire un'associazione – guida generale
Associazioni sportive, associazione di promozione sociale o culturale, associazioni naturalistiche, e tante altre ancora; l’associazionismo in Italia è forte con oltre 5 milioni di volontari in tutto lo Stivale. L’ISTAT rivela infatti come i numeri del mondo delle associazioni siano in costante crescita da ormai oltre un decennio. Costituire un'associazione significa riunire persone che pensano allo stesso modo e che per questo decidono di formare una realtà collettiva finalizzata al raggiungimento di un obiettivo comune, diverso da quello del lucro. La forma giuridica delle associazioni è perciò molto diffusa in Italia, soprattutto nell’ambito del no profit, dati anche i vantaggi che questa comporta.
Anche voi avete un’idea aggregativa che volete far diventare realtà e state valutando se l’associazione sia la forma giuridica che faccia al caso vostro? O, al contrario, avete già le idee chiare ma non sapete da dove partire e volete informarvi su quale sia l’iter da seguire per costituire un’associazione? In entrambi i casi in questo articolo troverete le informazioni che state cercando.
Nel diritto italiano, l’associazione indica un ente costituito da un insieme di persone fisiche o giuridiche legate dal perseguimento di uno scopo comune. Queste persone prendono il nome di “associati”.
Perché costituire un’associazione
Oltre alla finalità stessa dell’associazione, che deve rappresentare il vero motivo per la costituzione dell’associazione, come forma giuridica l’associazione comporta anche diversi vantaggi dal punto di vista fiscale, quali esenzioni e agevolazioni di vario tipo. Tuttavia, tali vantaggi spettano solamente alle associazioni senza scopo di lucro, indistintamente dall’orientamento dell’attività (culturale, ricreativo, sportivo, enogastronomico, ecc.).
Per quanto riguarda i vantaggi fiscali si annoverano:
- l’esenzione IVA del capitale sociale;
- la possibilità di ottenere l’esenzione IMU;
- la riduzione delle imposte comunali in base al comune nel quale ha sede l’associazione;
- l’esenzione delle imposte sulle prestazioni di servizi e cessioni di beni ai familiari degli associati;
- l’esenzione dell’imposta sulle insegne (purché non superiori ai 5 mq e orientate ad attività sportive e ricreative);
- l’esenzione dall’imposta sugli intrattenimenti;
- il riconoscimento di compensi sportivi fino a un massimo di 10.000€.
A questi vanno ad aggiungersi convenzioni e sconti su diritti SIAE, Sky, assicurazioni varie, sulla tassa sui rifiuti, e agevolazioni di vario tipo per quanto riguarda la somministrazione di bevande e alimenti presso la sede dell’associazione, la possibilità di accedere al Fondo Sociale Europeo e al credito sportivo, di organizzare viaggi per i propri tesserati, o di svolgere attività in locali con qualsiasi destinazione d’uso.
L’unico requisito per poter godere di questa lunga serie di benefici è la registrazione dell’associazione. Questo passaggio è l’atto che di fatto regolarizza e ufficializza la vostra realtà associativa. Una volta effettuata la registrazione, avrete modo di aprire un conto corrente intestato all’associazione e iscrivervi nei registri comunali e regionali.
Come costituire un’associazione
Quando si parla di costituire un'associazione si fa riferimento alla sua registrazione. Poiché nonostante il lavoro svolto per riunire persone accomunate da un’idea o dallo scopo che quell’idea scaturisce, senza l’ufficializzazione burocratica l’associazione non è riconosciuta. Per questo motivo è importante sapere quali sono i singoli passaggi da adempiere per mettere insieme un’associazione con basi solide e perfettamente in regola.
Statuto e atto costitutivo
La prima cosa da fare è riunire un gruppo di persone (minimo tre) che, in qualità di fondatori, diano vita all’associazione. È necessario che i soci siano almeno tre così da costituire il primo consiglio direttivo, e da ricoprire le cariche di presidente, vicepresidente e segretario. In sede di questa prima riunione ufficiale, i presenti hanno il dovere di creare uno statuto e un atto costitutivo. Saranno queste le basi sulle quali i futuri potenziali associati valuteranno se condividono l’obiettivo della vostra associazione e decideranno se iscriversi o meno.
All’interno dello statuto va riportata la motivazione che ha spinto i fondatori a costituire l'associazione, ossia lo scopo associativo, che ripetiamo non può essere lucrativo. La causa da promuovere ha spesso un carattere locale, il che rende anche più facile trovare persone pronte a perorarla anche per una questione di mera vicinanza geografica.
L’atto costitutivo si compone invece delle generalità dei soci fondatori, dell’indirizzo della sede sociale e della data di costituzione dell’associazione. Inoltre, al suo interno vanno riportati i ruoli previsti (presidente, consiglio direttivo, assemblea dei soci, tesoriere, ecc.) con le rispettive mansioni, durata delle cariche, e modalità di elezione e destituzione. Una volta stabilite le condizioni si può procedere con le elezioni delle varie figure. Anche i risultati delle elezioni vanno riportati nella documentazione dell’atto costitutivo.
In rete è possibile trovare documenti relativi a statuto e atto costitutivo pronti da compilare. In ogni caso è comunque bene informarsi su quali sono i criteri ai quali è necessario attenersi per una corretta redazione di questi documenti. Si rischia altrimenti di dover fare tutto da capo.
Registrazione dell’associazione
Una volta redatta la documentazione necessaria si può procedere con la registrazione dell’associazione presso l’Agenzia delle Entrate. Questo passaggio non prevede la firma di un notaio, come altresì avviene per le imprese commerciali. L’associazione ha la possibilità di aprire partita IVA (o in alternativa di vedersi corrisposto un codice fiscale) e un conto corrente. Su quest’ultimo dovranno infatti riversarsi i ricavi derivanti da sponsorizzazioni, da reinvestire sulla stessa attività associativa.
Costi per costituire un'associazione
Seppur molto ridotti, costituire un'associazione prevede dei costi. I soli costi dell’associazione sono quelli al momento della registrazione e corrispondono a 200€ per l’invio del modello F23 e alle marche da bollo da applicare alla relativa documentazione, del valore di 16€ l’una.
A ogni quattro facciate di documentazione corrisponde una marca da bollo. Una facciata non può superare le cento righe di testo.
Tuttavia, alcune tipologie di associazioni godono dell’esenzione dall’imposta di bollo, sia per i documenti necessari per la registrazione che quelli successivi. Dal 2019, oltre alle associazioni di volontariato sono esentate anche le ASD, ossia le associazioni sportive dilettantistiche.
Il rischio maggiore per quanto riguarda la validità della registrazione dell’associazione e quindi il relativo costo, è quello di non rispettare i criteri di conformità. Per questo motivo è importante avvalersi della competenza tecnica di un commercialista, che possa consultarvi sulla corretta redazione dello statuto e dell’atto costitutivo. Infatti, l’invio di documenti fallaci comporta la perdita dei soldi spesi per l’avvio della pratica di registrazione dell’associazione.
Le varie tipologie di associazione
Come accennato, ci sono varie tipologie di associazioni per diversi orientamenti. La scelta del modello più congruo allo scopo associativo non va sottovalutata. Infatti, la scelta del modello si riflette sulle attività che l’associazione può svolgere. Una scelta errata significa, oltre a eventuali sanzioni, anche una limitazione dell’operatività dell’associazione. Inoltre, a ogni tipologia di associazione corrispondono sgravi fiscali e agevolazioni specifiche.
Qui di seguito riportiamo brevemente le varie tipologie di associazioni e il relativo orientamento.
Organizzazioni di volontariato
La caratteristica principale delle organizzazioni di volontariato (ODV) è lo svolgimento di attività finalizzate alla solidarietà sociale. L’associazione eroga servizi a titolo gratuito a favore di persone bisognose. Al fine di ottenere i benefici di diritto, è necessario iscrivere la propria organizzazione al registro del volontariato regionale, il che ne farà automaticamente una Onlus.
I volontari che svolgono le attività a nome dell’organizzazione non possono in alcun modo essere retribuiti e devono essere iscritti all’apposito registro e adeguatamente assicurati. Le organizzazioni di volontariato possono svolgere attività commerciali e produttive marginali, dalle quali possono incassare i proventi, non imponibili, purché venga tenuta una corretta rendicontazione.
Associazione di promozione sociale
La finalità delle associazioni di promozione sociale è quella di svolgere attività cosiddette sociali a favore dei propri associati ma aperte anche a persone terze, senza scopo di lucro. Anche in questo caso è necessario effettuare l’iscrizione al registro nazionale e regionale per poter godere a pieno dei benefici previsti dalle normative vigenti. Questa tipologia di associazioni può godere delle agevolazioni riservate alle Onlus qualora ne ottenga la qualifica.
Come per le ODV, anche le APS possono svolgere attività commerciali marginali, ma diversamente da loro possono, in caso di necessità, anche assumere dipendenti o ricevere prestazioni di lavoro da parte degli associati. Le attività svolte e promosse da questo tipo di associazioni possono essere pubblicizzate, sempre però specificando che sono rivolte ai propri associati.
Associazioni sportive dilettantistiche
Queste associazioni si impegnano a promuovere attività sportive di carattere dilettantistico, di cui fa parte anche l’attività didattica. È necessaria l’iscrizione al registro gestito dal CONI, che passa sempre per l’adesione a una federazione o un ente sportivi riconosciuti.
Le ASD possono retribuire le varie figure coinvolte nella loro attività (quali atleti, allenatori, dirigenti, ecc.) con un rimborso. Questo rimborso è esente da trattenuta Irpef se inferiore ai 10.000€ l’anno. Queste associazioni sono tenute a presentare il Modello 770. Queste associazioni possono ricevere denaro dalle imprese, da considerarsi come spese pubblicitarie finalizzate alla promozione dei prodotti o dei servizi delle stesse.
Associazioni Pro Loco
Sono quelle associazioni di stampo locale mosse dallo scopo di valorizzare le potenzialità del territorio (storiche, enogastronomiche, culturali, naturalistiche e turistiche). I confini territoriali comunali rappresentano per le associazioni pro loco una vera e propria limitazione geografica delle proprie attività.
Associazioni di solidarietà familiare
Le associazioni di solidarietà familiare sono una sottocategoria, per così dire, delle associazioni. Infatti, possono essere definite tali le ODV, le associazioni di promozione sociale, o le associazioni cosiddette generiche, che operano nell’ambito della solidarietà familiare. Questo ambito corrisponde al sostegno nel lavoro domestico e nella cura familiare, così come alla sensibilizzazione del ruolo sociale ed educativo proprio delle famiglie. Affinché la documentazione per l’iscrizione al relativo registro sia redatta correttamente, è importante che lo statuto renda chiara l’attività svolta nell’ambito famigliare e che siano rispettati i criteri di democraticità e di trasparenza interni all’associazione.
Comitati
Si tratta principalmente di attività sponsorizzate dalla raccolta di fondi. I promotori, così vengono definiti gli associati, svolgono attività di aiuto, beneficenza e soccorso di pubblica utilità. Di queste fanno parte anche quelle a tutela delle opere pubbliche e dei monumenti.
Organizzazioni Non Governative
Questo modello fa riferimento ad associazioni attive negli ambiti dello sviluppo, dell’informazione, dell’educazione, e della formazione di personale, principalmente svolte in o rivolte a paesi in via di sviluppo. Per ottenere la qualifica di ONG è necessario che venga riconosciuta all’associazione l’idoneità per la gestione di progetti di cooperazione da parte del Ministero degli Esteri.
Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.