Tutto quello che c’è da sapere su una ditta individuale
Volete mettervi in proprio? La soluzione potrebbe essere quella di costituire una ditta individuale o, come è definita a volte, un’impresa individuale. Si tratta della pratica di autoimpiego più diffusa nel Paese. In questo articolo vi spieghiamo che cosa sia esattamente una ditta individuale e quali siano i vantaggi e gli svantaggi di questo modo di fare impresa.
Che cos’è una ditta individuale?
La ditta individuale è una delle forme giuridiche più semplici per avviare un’attività commerciale. L’imprenditore è l’unico responsabile e, di conseguenza, si assume tutte i rischi giuridici e finanziari per quanto concerne il regolare svolgimento della sua attività commerciale. Non esistendo una vera e propria separazione tra l’azienda e l’imprenditore, in caso di insolvenze i debitori possono rifarsi sul suo patrimonio. Inoltre, essendo l’unico responsabile, egli/ella si assume anche tutti i rischi. Per esempio, il signor Mario Rossi apre un negozio di calzature. All’inizio gli affari vanno molto bene e ciò gli permette l’acquisto di una Maserati e una villa con una piscina. Negli anni successivi però la sua ditta entra in crisi e accumula 100.000 € di debiti. Trattandosi di un’impresa individuale, i suoi debitori potranno rifarsi sul suo patrimonio. In poche parole, se non riesce a pagare il debito, perderà la sua villa con piscina e la sua Maserati.
Quindi a chi potrebbe convenire aprire una ditta individuale? È difficile generalizzare ma, a grandi linee, questa soluzione può convenire a chi vuole avviare un’attività che non comporti grandi rischi o investimenti alti. Infatti è molto più difficile accedere a finanziamenti o prestiti quando si apre un’impresa individuale piuttosto che quando si apre una società di capitali. Per maggiori informazioni sulle varie forme giuridiche possibili per avviare la vostra attività, vi invitiamo a consultare il nostro articolo a riguardo. Per quanto riguarda invece il tipo di attività svolte da chi decide di aprire una ditta individuale, non ci sono delle regole precise. Si può avviare qualsiasi tipo di attività dall’artigianato alla consulenza legale.
Passaggi burocratici: apertura e gestione di una ditta individuale
Aprire un’impresa individuale è molto semplice e veloce. Inoltre, i costi sono molto contenuti. Oltre a non dover adempiere a molte formalità, non dovrete neppure versale un capitale sociale (o capitale di rischio) iniziale, cioè quel capitale che viene versato come contributo alla società da parte dei soci. Gli unici adempimenti che dovete rispettare sono l’apertura della partita IVA e l’emissione di fattura per ogni lavoro svolto. Vediamo insieme questi passaggi.
Apertura della partita IVA
Chiunque svolga un’attività imprenditoriale autonoma e abbia un reddito al di sopra dei 5000€ all’anno è obbligato ad aprire una partita IVA. Per farlo, bisogna presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate compilando il rispettivo modulo (per la ditta individuale si tratta del modello AA9/12. In questa istanza, dovrete anche indicare quale sia il nome della vostra ditta e il codice Ateco (a quale categoria appartiene l’impresa secondo la classificazione dell’Istat). Per maggiori informazioni sulla partita IVA, potete consultare la nostra guida.
Emettere fatture
Quando l’Agenzia dell’Entrate vi avrà comunicato il vostro numero di partita IVA, siete finalmente pronti ad iniziare ufficialmente la vostra attività. Dopo aver svolto qualsiasi prestazione commerciale o servizio al cliente, è necessario emettere una fattura. La nostra guida tratta anche questo argomento, leggete l’articolo per sapere come rilasciare una fattura. Vi ricordiamo anche che, a meno che la vostra azienda non rientri nel regime forfettario o in quello dei minimi, a partire dal gennaio 2019 siete obbligati a rilasciare una fattura elettronica.
Una forma di ditta individuale: l’impresa familiare
A differenza di quello che può suggerire la denominazione ditta individuale, questo modo di fare impresa non è limitato solamente a singoli imprenditori. All’azienda infatti, possono anche partecipare il coniuge e i parenti.
L’impresa familiare prevede la partecipazione alla gestione dell’azienda del coniuge, dei parenti fino al terzo grado e degli affini fino al secondo. Introdotta nel 1975 con la Legge 151, si trattò di una svolta epocale perché consentì finalmente di formalizzare l’obbligo dell’imprenditore a riconoscere il lavoro svolto dai familiari che precedentemente veniva considerato a titolo gratuito lasciando spazio alla possibilità di abusi da parte degli imprenditori disonesti. Ora, invece, i familiari possono partecipare alla ditta in proporzione alla quantità e qualità del lavoro svolto ed essere retribuiti per i loro servizi.
È bene precisare che la dottrina giuridica italiana non ha una visione uniforme circa la natura giuridica dell’impresa familiare. Per alcuni giuristi che sottolineano il ruolo fondamentale dei familiari si tratterebbe di un’impresa collettiva. Altri invece sottolineano il ruolo in primo piano dell’imprenditore e quindi ritengono l’impresa familiare non altro che una forma di impresa individuale.
Lo scioglimento di una ditta individuale
Se doveste decidere di chiudere la vostra ditta individuale, dovrete adempiere i seguenti obblighi burocratici: chiudere la partita IVA, completare un modulo che confermi la cessazione dell’attività e comunicare agli enti con cui avevate rapporti di lavoro che avete cessato la vostra attività. Vi illustriamo brevemente come adempiere a questi oneri burocratici.
Chiusura della partita IVA
Il primo passo per cessare la vostra attività è quello di chiudere la partita IVA. Per farlo, vi basta comunicare la vostra intenzione alla Camera di Commercio recandovi personalmente presso l’ufficio più vicino o per via telematica. Vi ricordiamo che una volta chiusa la partita IVA non è più possibile rilasciare fatture quindi, per evitare serie complicazioni, assicuratevi di aver concluso tutti gli affari prima di procedere alla chiusura.
Completare il modello che confermi la cessazione dell’attività
L’altro passaggio obbligatorio per sciogliere la vostra ditta individuale è completare il modello di Comunicazione Unica d’Impresa che va inviato al Registro delle Imprese. Grazie alla digitalizzazione oggi cessare un’attività è molto più semplice che in passato. Attraverso il portale destinato alla Comunicazione Unica d’Impresa, non è più necessario rivolgersi ad ogni singolo ente ma potete inviare la vostra richiesta attraverso un solo polo telematico gestito dal Registro delle Imprese. Sarà poi il Registro delle Imprese stesso a chiudere le posizioni INPS e INAIL. Nel caso in cui non siate iscritti all’INPS ma a una cassa specifica di previdenza (come è il caso per esempio per i giornalisti, i medici, gli avvocati…), dovrete comunicarle l’intenzione di cessare la vostra attività. Oltre al modulo con i vostri dati personali, è anche necessario pagare un bollettino di 14.62€ presso l’ufficio postale più vicino a voi.
Comunicare agli enti con cui avevate rapporti di lavoro la cessazione dell’attività
Non dimenticatevi di comunicare agli enti con cui avevate rapporti di lavoro la cessazione dell’attività. Non si tratta solo di clienti, ma anche di banche, fornitori, commercialisti… Insomma chiunque abbia avuto dei rapporti di lavoro con l’imprenditore deve essere informato della cessazione dell’attività.
Vantaggi e svantaggi della ditta individuale: una panoramica
La tabella che segue vi offre una panoramica generale dei vantaggi e degli svantaggi che comporta l’apertura di una ditta individuale e riassume i punti principali di cui abbiamo trattato in questo articolo.
Vantaggi | Svantaggi |
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Aprire una ditta individuale comporta costi molto bassi | Tutte le responsabilità giuridiche e finanziarie ricadono sull’imprenditore in maniera illimitata |
Aprire una ditta individuale non comporta particolari difficoltà burocratiche | È difficile ottenere finanziamenti o prestiti |
I tempi di apertura di una ditta individuale sono rapidi | Assenza di soci con cui confrontarsi |
Velocità decisionale ricadendo tutte le responsabilità su un solo imprenditore | |
La gestione fiscale è relativamente semplice |
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