OIC: i principi contabili italiani

OIC è l’abbreviazione di Organismo Italiano di Contabilità, preposto all’emanazione dei principi contabili italiani, insieme a quelli contenuti nel Codice Civile. Il suo ruolo istituzionale è stato più volte riconosciuto dalle norme, come nel D.Lgs. 139/2015 che ha introdotto diverse modifiche al testo degli articoli del Codice Civile riguardanti il bilancio d’esercizio. All’OIC è stato affidato quindi il compito di aggiornare i principi contabili sulla base delle nuove disposizioni. In particolare quando si parla di bilancio d’esercizio si devono seguire i principi contabili generali o postulati del bilancio d’esercizio. Nei paragrafi successivi spiegheremo in breve alcuni di questi principi. È da notare che tutti i principi contabili italiani sono revisionati e aggiornati dall’OIC; nello specifico i principi che verranno affrontati in questo articolo si riferiscono tutti all’OIC 11.

Principi fondamentali: chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta

La chiarezza e la rappresentazione veritiera e corretta sono al di sopra di tutti gli altri principi, poiché rappresentano la base imprescindibile di ogni bilancio che deve essere chiaro, corretto e veritiero. La chiarezza garantisce la comprensibilità di un documento, mentre la rappresentazione veritiera e corretta deve avvenire in relazione al patrimonio e alla situazione finanziaria dell’azienda.

N.B.

La correttezza nel bilancio d’esercizio ha una duplice valenza: da una parte presuppone il principio di veridicità, basandosi su risultati valutativi corretti; dall’altra si riferisce all’esposizione dei dati ricollegandosi al principio di chiarezza.

Da notare che la richiesta di rappresentazione veritiera e corretta deve essere vista come una prescrizione di coerenza nella formulazione delle stime e delle congetture usate per il bilancio, mentre la correttezza è da considerarsi un obbligo, in quanto bisogna fornire informazioni corrette ma anche riferirsi a dei criteri corretti per la determinazione dei valori.

Il principio di rilevanza

Grazie a questo principio si garantisce che nel bilancio siano presenti solo informazioni rilevanti. Ciò nonostante rimangono gli obblighi in materia di tenuta delle scritture contabili e la necessità di inserire una nota integrativa in cui siano illustrati i criteri di attuazione del principio di rilevanza. Ad esempio è proprio grazie all’applicazione di questo principio che non risulta necessario indicare nella nota integrativa la distribuzione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni per categorie di attività e regione geografica, o ancora non serve segnalare le operazioni realizzate con parti correlate a condizioni diverse da quelle normale del mercato. Ovviamente in entrambi i casi l’esposizione di tali informazioni deve risultare non rilevante, altrimenti vanno comunque integrate.

Il principio della prevalenza della sostanza sulla forma

Al momento di redigere un bilancio è necessario rilevare e valutare gli elementi dell’attivo e del passivo considerando la sostanza dell’operazione o del contratto. In questo modo si deve individuare la sostanza economica al di là degli aspetti formali che derivano dalle determinanti implicazioni giuridiche e fiscali.

Il principio di prudenza

Estremamente importante è il principio di prudenza, che risulta molto utile per la protezione della funzione informativa del bilancio d’esercizio. L’utilizzo di questo principio permette di individuare i ricavi attribuibili all’esercizio, rispettando due requisiti:

  1. deve essere avvenuto uno scambio;

  2. il processo da cui deriva il risultato economico deve essere completato o virtualmente completato.

Con il primo requisito si definiscono sia il tempo in cui sono avvenuti i ricavi sia l’importo della registrazione, mentre il secondo prevede che i ricavi siano stati ottenuti, ovvero che l’impresa abbia compiuto tutto ciò che doveva fare per aver diritto ai ricavi. Se si verifica il primo requisito, allora anche il secondo verrà soddisfatto.

Nella fattispecie il principio di prudenza prevede che i profitti non realizzati non debbano essere contabilizzati, mentre le perdite devono comunque essere presenti nel bilancio. Un’eccessiva prudenza è però da evitare.

Il principio di competenza

Il principio di competenza si occupa di attribuire i diversi redditi agli esercizi spettanti, rendendo così possibile la determinazione del reddito d’esercizio. Si riferisce direttamente al concetto aziendale di competenza economica e come questo prevede che:

  1. si devono considerare i costi e i ricavi di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento;

  2. si deve considerare che i costi di competenza si riferiscono all’esercizio dei beni e dei servizi utilizzati nel periodo in questione;

  3. i ricavi si considerano di competenza se maturati durante l’esercizio e relativi al rispettivo costo.

Di base è sempre necessario contemplare i rischi e le perdite di competenza dell’esercizio, anche nel caso in cui si manifestino dopo la chiusura dell’esercizio. Quindi la competenza è un presupposto (orientativamente) oggettivo.

Altri principi contabili del Codice Civile

Vi sono altri principi stabiliti dall’art. 2423 bis del Codice Civile che ci limiteremo a trattare brevemente di seguito:

  • il principio di continuità: stabilisce che tutte le valutazioni sul reddito vengano fatte in base all’evoluzione dell’azienda e quindi tenendo conto della sua durata nel tempo;
  • il principio di separazione: serve per fare in modo che l’informazione fornita nel bilancio risulti corretta. Se in un bilancio sono presenti elementi diversi, è necessario valutarli separatamente e non tramite compensazione;
  • il principio della costanza: fissa che non è possibile modificare i criteri di valutazione, se non in casi eccezionali, per evitare così irregolarità o di basarsi su elementi soggettivi più convenienti per un’azienda.

Conclusione: i principi contabili del Codice Civile e dell’OIC

Ogni azienda che è obbligata a redigere il bilancio d’esercizio si basa sui principi contabili del Codice Civile, revisionati e aggiornati ora dall’OIC. Tuttavia non devono necessariamente seguirli le aziende che hanno commerci con l’estero e che possono quindi scegliere di attenersi ai principi IAS-IFRS. Particolarmente importanti sono i principi sovraordinati di chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta, a cui seguono tutti gli altri, tra cui il principio di prudenza e il principio di competenza.

L’applicazione errata di uno di questi principi e irregolarità nel bilancio d’esercizio comportano ovviamente delle sanzioni o sono perseguibili penalmente.

Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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