Work life balance: l’equilibrio tra lavoro e tempo libero
Il moderno mondo del lavoro pone molte sfide ai dipendenti. Mentre alcune carriere consentono un'interazione rilassata tra lavoro e vita privata, molte altre richiedono considerevoli rinunce nell’ambito del tempo libero e della vita familiare. Anche se è vero che gli italiani lavorano in media meno ore settimanali rispetto ai lavoratori di altri Stati dell'Unione Europea, il desiderio di un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, il cosiddetto work life balance, sta crescendo sempre più ed è un fenomeno che interessa indistintamente tutta l’Europa.
Secondo uno studio OECD che ha misurato il work life balance in molti paesi nel mondo, gli italiani si trovano nella media quando si tratta di distribuire equamente il tempo e le energie vitali tra professione e famiglia. Ma non sono solo i dipendenti a occuparsi sempre più del concetto di conciliazione tra lavoro e vita privata: un numero sempre maggiore di aziende ha iniziato a mettere in atto misure mirate per promuovere il work life balance dei propri dipendenti. L'obiettivo è quello di rendere i dipendenti non solo più produttivi, ma anche più felici ed equilibrati.
Cos’è il work life balance?
Il work life balance è diventato molto più che un lontano desiderio: sempre più aziende, infatti, ripongono importanza nel fatto che i propri dipendenti abbiano un proprio "equilibrio" mentale, e questo perché i dipendenti equilibrati e felici sono più motivati e più produttivi. Se un'azienda – consapevolmente o inconsapevolmente – stritola troppo la vita dei propri dipendenti nella morsa del lavoro, ad esempio attraverso troppi straordinari o pressioni disumane, sarà inevitabilmente causa di insoddisfazione e stress, che a loro volta si manifestano in malattie, scarsa produttività e alienazione.
Il work life balance è l'equilibrio ideale tra vita lavorativa e vita privata di una persona. Si tratta di un vero e proprio concetto esistenziale che vede nella massima felicità del dipendente un combustibile per un lavoro produttivo e soddisfacente e che mette datore di lavoro e dipendente sullo stesso piano di responsabilità.
L'insoddisfazione generale dei lavoratori italiani dà un'idea di quanto l'equilibrio vita-lavoro sia ancora un'illusione nel nostro paese. Tuttavia nel mondo del lavoro si sta notando un lento cambiamento: sempre più aziende sono disponibili ad adottare un sano work life balance e lo promuovono miratamente.
Ciò che oggi è certo è che tutte le parti in causa possono beneficiare di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Tuttavia la nostra società orientata alla performance troppo spesso ignora l'importanza del principio del "dipendente felice", che è tuttora motivo di confusione e scetticismo tra alcuni livelli manageriali. Questa reazione è dovuta alla filosofia della concorrenza, in cui ogni ruota del meccanismo aziendale deve funzionare per garantire un’elevata competitività, soprattutto in considerazione della carenza di lavoratori qualificati e dello sviluppo demografico.
Ciò che però spesso non si comprende è che i dipendenti non sono macchine che lavorano ininterrottamente durante il giorno e che ricaricano le batterie di sera a casa. Nella maggior parte dei casi le persone lavorano per poter vivere, e non viceversa.
Un sano atteggiamento verso il work life balance parte innanzitutto dal datore di lavoro, che non deve ritenersi la massima autorità nella vita dei propri dipendenti, bensì un compagno affidabile che rende possibile una vita dignitosa. Tendenzialmente le aziende a questo proposito camminano sul filo del rasoio: i livelli dirigenziali hanno ancora difficoltà a trovare il giusto equilibrio tra le misure di miglioramento della vita e il rigore sul posto di lavoro.
Le domande che spesso si pongono i datori di lavoro sono: quanta libertà posso dare ai miei dipendenti? Quanta disciplina devo esigere? Secondo la convinzione che troppa libertà porti all'indisciplina e alla negligenza, le aziende con un’atmosfera troppo rilassata correrebbero il rischio che i dipendenti sfruttino troppo la generosità del proprio datore di lavoro.
In ultima analisi anche il dipendente è responsabile in ugual misura di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Del resto si parla di un equilibrio e non di una minore importanza del lavoro a favore di uno stile di vita più rilassato.
Dall'altro lato si trovano aziende le cui dinamiche di lavoro hanno un impatto troppo negativo sulla vita privata e familiare dei propri dipendenti esigendo straordinari, ovvero lasciando meno tempo libero ai dipendenti, ed esercitando pressione sul posto di lavoro, ossia provocando stati d'animo depressivi anche fuori dall'ufficio. In questi casi il lavoro diventa talmente onnipresente da aleggiare come uno spettro persino nella vita privata.
Sovraccarico di lavoro, depressione e sindrome da burnout sono le conseguenze frequenti di un sistema economico in cui la crescita è ancora la massima comune di base mentre la felicità personale è una questione del tutto individuale. In questo senso entra in gioco il concetto di work life balance con l’intenzione di intervenire in modo decisivo per sovvertire questo sistema.
Un forte peso in questo equilibrio è occupato anche dalla famiglia, che nelle circostanze del mondo del lavoro moderno rischia di diventare un semplice fenomeno collaterale di una carriera di successo. Le aziende hanno la responsabilità di rendere possibile una vita familiare sana. Dopotutto per molti dipendenti la famiglia è il supporto più importante per una vita felice. Se però viene trascurato a favore della vita professionale, l'intero work life balance rischia di crollare.
Che cosa fa parte di un sano work life balance?
Una vita professionale e privata sana richiede molti fattori interdipendenti: il work life balance è l'arte di implementare il maggior numero possibile di questi fattori in entrambe le aree senza causare danni altrove. È importante sapere cosa appartiene a una buona vita lavorativa e cosa a una buona vita privata, e come i vari fattori sono interconnessi.
Molti dei fattori elencati di seguito possono anche interagire tra categorie (ad esempio, i fattori "ambiente sociale di lavoro" nella vita lavorativa e "amici" nella vita privata spesso si fondono). Inoltre è importante chiarire che le necessità nei rispettivi settori della vita sono individuali. Mentre un dipendente attribuisce grande importanza agli hobby e agli interessi personali, ma non è (ancora) interessato alla propria pianificazione familiare, l'altro si accontenta di passare abbastanza tempo con la propria famiglia per avere una vita privata sana.
In questa sede non è nostra intenzione dare esplicitamente istruzioni per un work life balance generale. Una proposta tale non può esistere perché le persone sono troppo diverse e hanno esigenze e valori troppo diversi. Il nostro modello di riferimento è rappresentato da un dipendente che abbia un interesse fondamentale a condurre una vita privata e professionale sana ed equilibrata.
Fattori fondamentali per una sana vita professionale
Per un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, non solo è decisivo il rapporto tra le due aree, ma anche la qualità individuale di ciascuna. Se un lavoratore porta i problemi della sua vita lavorativa in una sfera privata già di per sé stressante, l'intera struttura ne soffrirà e anche viceversa le preoccupazioni private possono avere un impatto negativo sulla vita lavorativa. Naturalmente un buon equilibrio tra lavoro e vita privata può essere raggiunto solo se determinate condizioni di partenza trasformano la professione in un luogo di lavoro che non ostacola la felicità personale del dipendente. Idealmente questa felicità è la base e l'obiettivo di un rapporto di lavoro produttivo e sano.
Essere produttivi
Per molti dipendenti una vita lavorativa sana è rappresentata da un lavoro che porta risultati visibili e preziosi. In questo senso "lavorare in modo produttivo" non significa ottenere il massimo rendimento a scapito di altri fattori, bensì la quantità di lavoro prezioso ottimale per il rispettivo dipendente. Ad esempio un insieme insoddisfacente di compiti porta un dipendente a non identificarsi con il suo lavoro e lo sottopone a un processo di alienazione che può avere un impatto negativo su molti settori della sua vita professionale.
Un lavoro è produttivo quando c’è la giusta quantità di lavoro soddisfacente e appagante. Il datore di lavoro può beneficiare di un alto grado di motivazione da parte del dipendente se crea le giuste condizioni per un lavoro produttivo. Altrimenti un lavoro insoddisfacente può avere conseguenze negative sulla vita privata del dipendente se si porta a casa questa insoddisfazione. Il work life balance dipende quindi in modo decisivo dalla qualità individuale del lavoro e dalla soddisfazione del dipendente nei confronti del proprio lavoro.
Dare valore al lavoro
Per quanto riguarda questo punto è particolarmente richiesta la collaborazione del datore di lavoro. La maggior parte dei dipendenti ha bisogno di un senso di apprezzamento della propria persona e delle proprie mansioni al fine di identificarsi positivamente con la propria professione. Nello specifico si fa riferimento a ricompense ideali ad esempio sotto forma di elogi, ma anche a veri e propri sistemi di ricompensa come opportunità di carriera trasparenti, salari equi, pagamenti di bonus e così via.
Tendenzialmente i lavoratori vogliono sentirsi percepiti e trattati con dignità secondo le persone che sono e che desiderano essere. Un'azienda che non tiene conto di ciò finisce per trattare i lavoratori semplicemente come macchine che hanno il compito di fornire lo stesso prodotto più e più volte. L’“apprezzamento del lavoro” significa semplicemente riconoscere e premiare le prestazioni del dipendente.
Un elemento particolarmente pericoloso che mette seriamente in pericolo la soddisfazione del dipendente è la critica non costruttiva della sua performance. Le preoccupazioni e le insicurezze che ne derivano finiscono per influenzare tutti gli aspetti della vita del dipendente, che avrà difficoltà a compensare la frustrazione della sua vita professionale con una solida vita privata. Il work life balance rimane intatto solo se il dipendente si sente trattato con dignità e apprezzamento, altrimenti viene catapultato in una spirale di stress, frustrazione e preoccupazioni che minacciano di scuotere l'intero equilibrio.
Socializzare nell’ambiente di lavoro
Per alcuni i colleghi di lavoro arrivano a ricoprire una tale importanza da essere considerati la "seconda famiglia", perché passano molto tempo con loro. Ciò rende ancora più importante la struttura sociale dell'ambiente di lavoro. Le relazioni tra le persone sono molto complesse e difficili da influenzare a causa di molti fattori individuali. Tuttavia con i giusti presupposti i datori di lavoro possono garantire che il luogo di lavoro diventi un terreno fertile per le relazioni interpersonali. Ciò include una sana interazione di chiare gerarchie e/o strutture e libertà sociali, regole chiare contro fattori antisociali come il mobbing e l'intolleranza, misure di team building, un open office e molto altro ancora.
Le giuste strutture aziendali, una filosofia aziendale interpretata positivamente e una responsabilità aziendale attiva nei confronti dei dipendenti creano una buona base per consentire ai dipendenti di lavorare non solo semplicemente con dei “colleghi”, ma anche con delle persone con cui si sentono a proprio agio. Se un lavoratore è scarsamente integrato nel tessuto sociale del luogo di lavoro o addirittura subisce molestie o bullismo, può avere conseguenze devastanti sulla sua vita professionale e privata. In tal caso i campi si mescolano intensamente: se l'ambiente di lavoro sociale ne soffre, anche il dipendente soffre ed estende le sue preoccupazioni e i suoi problemi a quasi tutti gli altri settori della vita professionale e privata.
Orari e strutture di lavoro flessibili
Il termine work life balance è spesso inteso come pura gestione del tempo, ma ciò include solo una parte del sano equilibrio tra lavoro e vita privata. Tuttavia una corretta suddivisione del tempo è essenziale per l'equilibrio e fornisce la base per molti altri fattori. Affinché, oltre al lavoro, ci sia abbastanza tempo per la vita privata e/o familiare, il datore di lavoro ha una serie di opzioni. Da un lato sta diventando sempre più popolare la pratica dell'home office, soprattutto per i cosiddetti lavori d’ufficio. Il datore di lavoro offre al dipendente di rimanere a casa durante l'orario di lavoro e di lavorare da lì. Generalmente per fare ciò si richiede solamente un computer e una connessione a Internet funzionanti.
Alcuni vantaggi dell’home office sono:
- Il dipendente ha più tempo libero perché si risparmia il percorso per recarsi sul posto di lavoro.
- Il dipendente può lavorare in maniera più rilassata perché a casa non sussistono determinate condizioni tipiche del posto di lavoro (dress code, orari fissi per le pause, pressione sociale, rumori e via dicendo).
- I genitori hanno la possibilità di passare più tempo con il partner e/o i figli, fintanto che adempiono correttamente ai propri compiti lavorativi.
L’home office ha però anche dei lati negativi: innanzitutto proprio per via del fatto che il dipendente non è soggetto al controllo sociale può approfittarsene e usare il tempo che dovrebbe dedicare al lavoro per scopi personali. Inoltre per molti è difficile concentrarsi sul lavoro quando sono a casa, per cui questa misura non è da considerare un mezzo universale per raggiungere un buon work life balance.
Il discorso cambia quando si tratta di orari di lavoro flessibili. Maggiore è la libertà di cui gode il dipendente per quanto riguarda l'inizio e la fine della giornata lavorativa, gli orari di pausa e l'assegnazione delle ore settimanali, migliore è la possibilità di adattare la sua vita lavorativa alla vita privata. Questo è già il caso in molti luoghi di lavoro attuali: ad esempio non è raro che il dipendente abbia la libertà di decidere quando presentarsi al lavoro e quando andarsene, a condizione che lavori nell'orario di lavoro concordato contrattualmente.
È possibile definire un quadro di riferimento (ad esempio "8 ore di lavoro tra le 7:00 e le 20:00"): più il quadro orario si allarga, maggiore è la flessibilità offerta al dipendente per suddividere autonomamente il proprio orario di lavoro. Molti datori di lavoro offrono un orario ancora più flessibile il venerdì di modo che il dipendente possa iniziare prima il fine settimana, a patto che abbia lavorato il suo numero fisso di ore.
Questa (e la seguente) area comprende anche il tema del riposo attraverso il sonno (maggiori dettagli qui di seguito). Poiché un riposo adeguato favorisce la concentrazione e le prestazioni, i modelli di orario di lavoro flessibili consentono ai datori di lavoro di supportare la salute dei propri dipendenti nonché la qualità dei risultati di lavoro.
Misure per la salute, l’alimentazione e l’attività fisica
Molte attività hanno un impatto negativo sulla salute e sul benessere dei lavoratori. Il datore di lavoro può reagire a questa situazione con determinate misure. Per i lavori d’ufficio oltre a un arredamento adatto alla schiena (buone sedie, scrivanie regolabili in altezza, tavoli alti, ecc.), si consiglia di proporre corsi sportivi e di educazione alla salute (esercizi per la schiena, corsi di yoga e pilates, ecc.).
Seguire un regime alimentare sano è principalmente responsabilità individuale di ogni dipendente. Tuttavia il datore di lavoro ha diverse possibilità per creare delle buone premesse perché i dipendenti siano invogliati a seguirlo. Se un posto di lavoro ha una mensa, idealmente dovrebbe anche offrire un’ampia gamma di diete (vegetariana, vegana, senza glutine, ecc.) e garantire la massima trasparenza per quanto riguarda gli ingredienti e gli additivi. Altre misure popolari per la salute dei lavoratori sono inoltre la consegna regolare di frutta e i distributori di acqua potabile (“water cooler”).
Asilo nido e scuola materna aziendali
I lavoratori hanno spesso difficoltà a trascorrere abbastanza tempo con i propri figli. Inoltre la ricerca di un asilo nido rappresenta un’ulteriore sfida per i genitori che lavorano. Il risultato è che avere figli può alterare significativamente il work life balance. Da un lato ci sono quei genitori che trascorrono troppo poco tempo con i figli perché il lavoro richiede troppo tempo e attenzione, dall'altro ci sono dipendenti che a causa del loro obbligo di genitori rendono male sul lavoro e accumulano assenze su assenze.
Un asilo aziendale è una misura adeguata per conciliare la vita professionale e privata dei dipendenti con quella familiare: genitori e figli sono così più vicini. Se il datore di lavoro fornisce il personale e i locali appropriati, l'atmosfera familiare che si crea sul posto di lavoro può essere stimolante. In generale offrire la possibilità di un asilo aziendale è un modo efficace per i dipendenti di gestire efficacemente l'equilibrio tra lavoro e vita privata.
Altri benefit
Anche le prestazioni aggiuntive fornite dal datore di lavoro hanno un effetto positivo sul work life balance del dipendente. Ad esempio un regime pensionistico aziendale risolve in parte la questione di come dovrebbe essere finanziata la vita in età avanzata.
I datori di lavoro non devono inoltre sottovalutare l'effetto positivo della responsabilità sociale. Se un'azienda prende sul serio la sua responsabilità nei confronti della società, dell'ambiente e dei suoi dipendenti, porta i lavoratori a identificarsi maggiormente con il datore di lavoro. Sapendo di lavorare per una "buona azienda" il dipendente è anche più disposto a svolgere le sue mansioni. In questo contesto sono popolari anche i giorni di congedo.
Fattori fondamentali per una sana vita privata
Gli elementi di una sana vita privata variano molto da persona a persona. Dopotutto ogni persona intende la felicità personale in modo diverso. Ciononostante è possibile definire alcuni fattori che giocano un ruolo importante nella vita privata della maggior parte delle persone. Se una parte della propria vita privata è sgradevole, avrà conseguenze dirette sulla vita lavorativa. Se è vero che alcuni lavoratori hanno la capacità di compensare una vita privata insoddisfatta con una vita professionale di successo, per la maggior parte delle persone un buon work life balance inizia nel tempo libero.
Famiglia e vita di coppia
Per molte persone la famiglia è il pilastro più importante di una vita felice. Per molti dipendenti la fine della giornata lavorativa viene definita dal tempo passato con la famiglia o il partner. Se questo momento è stressante, il dipendente non ottiene il riposo o la distrazione che desidera e si crea un circolo vizioso di lavoro e "lavoro dopo lavoro", che può finire per sconvolgere l'intero work life balance. In casi estremi i dipendenti fanno straordinari per tornare a casa più tardi. Naturalmente succede anche il contrario, quando il dipendente si prende troppa libertà per la famiglia mettendo quindi a rischio il lavoro.
Cosa significhi una buona vita familiare e una buona relazione non può essere trattato in questa sede. Tuttavia è sicuro che la felicità personale di molti dipendenti si basa sul forte sostegno della famiglia. Sia i dipendenti sia i datori di lavoro hanno molte opportunità per creare presupposti validi per una vita familiare serena e soddisfacente.
Amicizie
Molti dipendenti trovano difficile (soprattutto con l'avanzare dell'età) coltivare amicizie al di fuori del proprio lavoro. Ci sono molte ragioni per cui incontrare gli amici diventa sempre più difficile. Da un lato molti lavoratori sono semplicemente troppo esausti dopo il lavoro per le attività sociali, quindi le amicizie possono soffrire in condizioni di lavoro difficili, dall'altro un lavoro a tempo pieno porta spesso a problemi di organizzazione, soprattutto se ci sono da aggiungere anche gli impegni familiari.
Pertanto è facile che si tenda a fare dei propri colleghi i nuovi punti di ancoraggio sociale precedentemente rappresentati da amici esterni al lavoro. Anche se in generale ciò porta a un ambiente di lavoro più piacevole, le amicizie tra colleghi corrono il rischio di essere troppo definite dal lavoro e di cessare una volta che non si lavora più insieme. In tal caso, se il dipendente non ha coltivato a sufficienza le sue amicizie esterne, rischia di rimanere isolato socialmente.
La felicità personale, che bilancia l'equilibrio tra lavoro e vita privata, è spesso il risultato di amici di vecchia data che formano punti di ancoraggio fuori dal lavoro. In questo modo le persone non si sentono di avere una vita ridotta al mero posto di lavoro. Gli amici esterni sono importanti per il proprio benessere perché consentono l'accesso al mondo al di fuori del luogo di lavoro. Questa è una parte essenziale del concetto di work life balance, perciò le amicizie non devono mai essere sottovalutate.
Vita amorosa e ricerca di un partner
Tale fattore si riferisce ai dipendenti che sono single. Un lavoro stressante che può richiedere molti straordinari ed è estenuante può avere un impatto negativo sulla ricerca di un partner. Ciò a sua volta è dannoso per la vita privata: quando i dipendenti non riescono ad affrontare la solitudine e la frustrazione (sessuale) tipicamente associata alla ricerca non riuscita di un partner si altera significativamente l'equilibrio tra lavoro e vita privata.
Il fattore amoroso assomiglia ai fattori famiglia e amicizie in quanto a conseguenze. Se la vita lavorativa occupa un posto troppo grande nella vita del dipendente, mettendo quindi in pericolo la ricerca di un partner e la pianificazione familiare, può avere conseguenze sul benessere psicologico del dipendente. In casi estremi può portare a stati d'animo depressivi fino a malattie più gravi. Può essere che la frustrazione accumulata venga scaricata sul posto di lavoro, ad esempio quando il dipendente cerca un partner (a volte inevitabilmente) sul posto di lavoro stesso. In tal caso potrebbe essere a rischio l’equilibrio sociale dell'azienda.
Un datore di lavoro non può impedire che i contatti sociali tra colleghi conducano a relazioni intime. Qui è essenzialmente responsabilità dei dipendenti interessati distinguere e conciliare i propri rapporti di lavoro con quelli privati. In generale per una questione di trasparenza è consigliabile informare il datore di lavoro in merito al rapporto, anche se non è obbligatorio.
Hobby e interessi
Molti dipendenti hanno hobby e interessi che vorrebbero perseguire in aggiunta al proprio lavoro, tuttavia molte professioni lo rendono molto difficile. Hobby a orari fissi possono diventare impossibili da seguire se l’orario di lavoro è rigido. Allo stesso modo una professione stressante porta via molta energia al dipendente che dopo la giornata lavorativa non ha più le forze di seguire i suoi interessi o hobby. In gioco c’è l’autorealizzazione individuale nel tempo libero: la vita privata lascia spazio alla vita lavorativa impegnativa. Il work life balance ne risente notevolmente.
Oltre a un orario di lavoro più flessibile, il datore di lavoro ha diverse opzioni per valorizzare gli interessi individuali dei propri dipendenti. I social network interni sono piattaforme popolari per lo scambio di interessi. In questo modo i dipendenti possono creare una rete di contatti e organizzare attività comuni. Condividere hobby e interessi con i colleghi ha due vantaggi cruciali: in primo luogo tendenzialmente la pianificazione del tempo libero è molto simile, di conseguenza il rischio che gli impegni si sovrappongano è minore. In secondo luogo rafforza il tessuto sociale sul luogo di lavoro, perché gli interessi comuni sono buoni punti di ancoraggio per le relazioni umane. Tuttavia è anche importante notare quanto scritto sopra circa le amicizie.
Sport e salute
Il tema della salute riguarda tutti i settori della vita di una persona ed è quindi di fondamentale importanza per l'equilibrio tra vita professionale e vita privata. In sostanza quasi tutti i fattori – siano essi sociali, personali, familiari, psicologici o fisici – hanno a che fare con questo. Lo sport ha dimostrato di svolgere un ruolo essenziale nella salute fisica e mentale.
Molti lavoratori hanno bisogno di compensare attraverso l'esercizio fisico, soprattutto quando trascorrono la maggior parte della loro vita lavorativa seduti. In particolar modo per gli impiegati è importante fare esercizio fisico per almeno mezz'ora più volte a settimana. Ma è anche consigliabile stare in piedi per almeno cinque minuti per ogni ora trascorsa seduti. L’attività fisica è importante per molti ed è per questo che lo sport nel tempo libero è molto importante.
Oltre a condizioni di lavoro più salubri (vedi sopra), le aziende possono anche occuparsi delle attività sportive dei propri dipendenti. Le offerte possibili includono eventi per il tempo libero come corse aziendali o tornei di calcio o sconti presso gli studi di fitness. In ultima analisi, tuttavia, è responsabilità personale di ogni dipendente decidere se e in che misura vuole approfittare di tali offerte.
Dopotutto è estremamente importante che sia i dipendenti sia i datori di lavoro affrontino responsabilmente la questione della salute. Ciò comporta, da un lato, che i dipendenti prestino attenzione anche alla propria salute nel tempo libero e, dall'altro, che il datore di lavoro mostri comprensione per i dipendenti malati e sia accomodante, in una certa misura, quando si tratta di giorni di malattia e di visite mediche durante l'orario di lavoro. Così si può evitare che il dipendente malato cada in una pericolosa spirale discendente.
Sonno
Un fattore spesso sottovalutato per il benessere generale è un sonno sano. Non dormire a sufficienza porta a prestazioni peggiori, sbalzi d'umore, maggiore vulnerabilità fisica e molti altri rischi. Il sonno di una persona può spesso essere utilizzato per valutare quanto sia equilibrato il suo work life balance. Non sorprende quindi che molti psicologi e medici considerino dormire in modo sano un fattore chiave per una vita felice.
Il sonno è una risorsa preziosa che i lavoratori troppo spesso (devono) risparmiare. Coloro che hanno programmato attività ricreative dopo una lunga giornata di lavoro spesso si ritrovano a dover rinunciare a qualche ora di sonno. La possibile conseguenza: l'equilibrio vita-lavoro si destabilizza.
Il Prof. James Gangwisch della Columbia University risponde alla domanda di quanto sia importante il sonno sano per la produttività sul posto di lavoro. Nel suo studio sul tema del sonno in relazione al work life balance Gangwisch afferma che specialmente un orario di lavoro flessibile rappresenta una soluzione adeguata per supportare l’orologio biologico dei dipendenti. In particolare scegliere di seguire regolamentazioni generose per quanto riguarda l'orario di inizio del lavoro al mattino consentirebbe al dipendente di adattare il tempo da dedicare al sonno secondo le proprie esigenze personali. L'aumento dimostrabile delle prestazioni è quindi un vantaggio anche per il datore di lavoro.
Allo stesso tempo, però, Gangwisch mette in guardia contro un'eccessiva libertà di orari, perché il dipendente sforzerebbe troppo la flessibilità e non avrebbe più un ritmo regolare nel suo ciclo giorno-notte. È quindi necessario stabilire un sistema di orario di lavoro che sia al contempo sufficientemente flessibile e vincolante per tutti.
Comunque sia dormire bene è un argomento estremamente complesso e non può essere risolto solo con un sistema di orario di lavoro adeguato. Del resto quasi tutti i fattori della vita professionale e privata possono avere effetti positivi o negativi sul sonno. Si può faticare ad addormentarsi a causa di preoccupazioni esistenti oppure non si è in grado di fare sonni tranquilli a causa di una vita privata stressante. Oltre a fattori fisici e mentali individuali come l'alimentazione, l'esercizio fisico e la salute mentale, influenze come il luogo di residenza, il rumore e il meteo giocano un ruolo da non sottovalutare nel tipo e nella durata dei periodi di riposo.
Relax e autoriflessione
Questo fattore dipende fortemente da ciò che l'individuo intende come relax e da quanto ne ha bisogno. Molte persone conducono vite professionali e private sane, ciononostante non si riposano mai o non abbastanza. La loro vita segue spesso la stessa sequenza: lavorare la mattina, pranzare con i colleghi a mezzogiorno, tornare a casa dopo il lavoro, passare del tempo con il partner e/o i figli o fare sport, andare a letto. Ciò che a prima vista sembra essere un buon work life balance alla lunga diventa una routine noiosa e superficiale. Dove rimarrebbe il tempo per se stessi?
La capacità di autoriflessione di una persona deve essere alimentata e rinfrescata di continuo. In sostanza si tratta di mantenere attiva e salda la propria bussola interiore con cui affrontare la vita. A tal proposito giocano un ruolo diverse domande relative all'autorealizzazione e ai propri desideri: mi trovo davvero dove voglio essere? Quali sono i miei sogni e obiettivi? Che cosa ho già raggiunto? Di cosa ho paura? Che cosa mi aiuta a diventare più felice?
Molte persone riescono a ritagliare il tempo da dedicare a se stessi per hobby e interessi, attraverso i quali si definiscono. Alcuni possono "entrare in se stessi" facendo sport, mentre altri preferiscono recarsi in luoghi specifici dove poter staccare la spina. In questo contesto sta diventando sempre più popolare la meditazione, una pratica spirituale che aiuta a fare chiarezza nella propria mente e a riflettere su questioni importanti della vita.
Il work life balance non significa quindi solo trovare il giusto equilibrio tra vita professionale e vita privata, ma anche rifletterci e metterlo in discussione in continuazione. Ma anche qui è importante la giusta misura: chiunque cerchi di raggiungere ad ogni costo un buon equilibrio tra lavoro e vita privata senza viverlo, non riesce veramente a cogliere il punto che sta dietro al concetto.
Come promuovere un sano work life balance
Il concetto di work life balance vede il successo di un'azienda in larga misura nella soddisfazione e nella produttività dei dipendenti. Sempre più datori di lavoro stanno quindi studiando strategie adeguate per promuovere questi fattori. La pianificazione e l'attuazione di tali strategie è di responsabilità del dipartimento delle risorse umane. Il senso di responsabilità e l'immagine di sé di un'azienda può stabilire la direzione da seguire.
Il termine moderno Corporate Social Responsibility (CSR) copre una vasta gamma di fattori, dalle operazioni in ambito di sostenibilità ambientale alla responsabilità verso la società e la concorrenza e gli obblighi sociali nei confronti di ogni singolo dipendente. La CSR può quindi essere definita come la "bussola morale" di un'azienda. Se non è allineata, ne soffrono gli elementi più deboli, non ultimo il work life balance.
Nella seguente tabella troverete le misure popolari con cui i datori di lavoro permettono ai propri dipendenti di raggiungere un sano equilibrio tra vita professionale e vita privata.
Misura | Spiegazione |
Orari di lavoro flessibili | I dipendenti sono in grado di adattare il proprio ritmo giornaliero in base alle proprie esigenze individuali, di conseguenza hanno maggiore libertà per quanto riguarda il tempo libero, la famiglia, il riposo notturno, e così via. |
Home office | Molte professioni possono essere fatte anche a casa o lontano dal luogo di lavoro. L'home office consente ai dipendenti di trascorrere più tempo con la famiglia e di riposarsi anche durante la settimana. Inoltre rimane più tempo libero perché non c'è bisogno di viaggiare per recarsi al lavoro. L’home office rallenta il ritmo di lavoro nella settimana di cinque giorni e porta più varietà nella vita professionale. Inoltre il datore di lavoro risparmia denaro quando il posto di lavoro rimane inutilizzato per un giorno. |
Proposte alimentari sane | Idealmente le mense dovrebbero offrire un pasto adatto a ogni dipendente ed essere il più trasparente possibile per quanto riguarda gli ingredienti e la composizione del cibo. Inoltre ricorrendo alla consegna gratuita di frutta e bevande si ottiene un impatto positivo sulla salute dei dipendenti, fattore essenziale per un sano work life balance. |
Luogo di lavoro sano | Avere cura del proprio corpo è importante, anche per ottenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Soprattutto nel caso di lavori d'ufficio spetta al datore di lavoro creare buone condizioni affinché i dipendenti rimangano in buona salute. Queste includono sedie ergonomiche per l’ufficio, scrivanie regolabili in altezza, postazioni di lavoro in piedi e processi di lavoro che incoraggiano il movimento. Altri fattori sono un'illuminazione adeguata, la protezione dal rumore e una buona temperatura degli ambienti. Inoltre lo spazio di lavoro non dovrebbe mai dare ai dipendenti la sensazione di non potersi alzare ad esempio per fare una breve pausa con esercizi di stretching. Un'altra misura di supporto è l'addestramento interno, ad esempio sulla corretta posizione di seduta. |
Asilo interno | L’asilo aziendale supporta i dipendenti che hanno figli, da un lato rendendo superflua (che per alcuni è difficile da trovare) l'assistenza all'infanzia negli asili nido esterni e dall'altro favorendo la conciliazione della vita professionale con quella familiare. I dipendenti possono trascorrere più tempo con i propri figli e rinunciano quindi ad allungare la maternità/paternità o a passare al part-time, diminuendo sia il rischio di interruzioni di carriera sia il turnover del personale. |
Offerte fitness | Corsi di esercizi per la schiena, sessioni di yoga, eventi sportivi e molte altre misure che promuovono attivamente la salute dei dipendenti. Allo stesso tempo molte di queste offerte creano un'atmosfera di lavoro migliore perché consentono ai dipendenti di fare attività sportiva insieme. |
Gestione dello stress | Nella società odierna orientata alla performance la capacità di affrontare lo stress è estremamente importante. A tal proposito il datore di lavoro deve contraddistinguersi offrendo corsi di meditazione e di training autogeno, di gestione del tempo, e via dicendo. Nel complesso, tuttavia, è importante mantenere il livello di stress dei dipendenti il più basso possibile cercando di adottare tutte le misure proposte in questa tabella. |
Previdenza aziendale | Un programma pensionistico aziendale può dare un grande supporto ai dipendenti, in quanto elimina almeno in parte la preoccupazione per il futuro. La paura del futuro può essere un’inibizione, per cui meno persone ne sentono il peso, meglio riescono a concentrarsi sul presente e a ottenere ciò che vogliono grazie alle proprie skills. |
Periodi sabbatici | La possibilità di prendere periodi sabbatici non retribuiti fa miracoli per alcuni dipendenti. Se il reparto delle risorse umane consente di rinunciare a un dipendente per un certo periodo di tempo, i periodi sabbatici sono un modo efficace per sfuggire alla vita professionale e concentrarsi sulla propria vita privata. In questo modo si può compensare a uno squilibrio che si è presentato e quando si ritorna a lavoro si è rinvigoriti e motivati. Inoltre le condizioni di vita stressanti come i lutti possono essere gestite meglio grazie a un periodo sabbatico. Il metodo è popolare anche per dare una pausa ai dipendenti a rischio burnout. |
Feedback costruttivi | Nonostante succeda raramente, ricevere apprezzamenti sul posto di lavoro ha una grande influenza positiva sul benessere e sulla motivazione del dipendente. Il buon lavoro va apprezzato, mentre gli errori vanno contrastati con critiche costruttive comunicate in maniera rispettosa. Misure come le riunioni di feedback a intervalli regolari sono un buon modo per valorizzare regolarmente i dipendenti. Inoltre si può dare la possibilità ai dipendenti di formulare i propri obiettivi che vengono poi elaborati insieme al responsabile. In questo modo il dipendente sa esattamente cosa ci si aspetta da lui. |
Opportunità di carriera trasparenti | Per molti può diventare frustrante fare un lavoro a "vicolo cieco" che non consente opportunità di carriera. Il concetto di work life balance non significa solo concentrarsi su una vita privata felice parallela al proprio lavoro, ma anche concentrarsi su una carriera soddisfacente parallela alla propria vita privata. Se un dipendente è consapevole delle proprie possibilità di fare carriera e ne riceve l'opportunità, avrà migliori prestazioni e si identificherà maggiormente con il datore di lavoro. |
Opportunità di formazione | La maggior parte delle persone ricerca maggiori conoscenze e competenze per tutto il corso dell’esistenza. Una vita professionale di successo è definita anche dal costante ampliamento delle proprie competenze, che a loro volta consentono il progresso professionale. Il datore di lavoro può sostenere attivamente la formazione dei propri dipendenti con appositi corsi, qualifiche aggiuntive e possibilità di corsi di studio abbinati alla professione. |
Critica al modello del work life balance
Sebbene il modello del work life balance sia generalmente accettato e un numero sempre maggiore di aziende stia adottando misure adeguate per promuoverlo, vi sono anche voci critiche che ritengono il concetto problematico.
Una critica frequente ritiene che l'equilibrio vita-lavoro sia un mito: si tratterebbe infatti di uno stato ideale che è praticamente impossibile da raggiungere perché la vita non può essere pianificata. L'idea di avere un buon work life balance non terrebbe quindi conto della natura caotica della vita, che semplicemente non può essere controllata attraverso un'attenta pianificazione. Il modello ignorerebbe anche abilità importanti come l'adattabilità e l'improvvisazione, mentre allo stesso tempo cercherebbe di prescrivere una "gestione della vita" per le persone che è impossibile in questa forma. Ironia della sorte, un'eccessiva pianificazione della propria vita non farebbe che aumentare lo stress.
Un ulteriore punto di critica si riferisce al termine stesso "work life balance”, che suggerirebbe che il lavoro e la vita sono due aree opposte. I critici del modello sostengono che questa separazione non è corretta perché si vive anche quando si lavora. Per molte persone, inoltre, il lavoro è sufficiente come vita, pertanto il concetto di work life balance traccerebbe una linea di demarcazione che in questo contesto non esiste.
In questo senso il modello denigrerebbe la vita professionale come avversaria di quella privata, anche se in realtà sarebbe più corretto fare a meno di separarle. L'insoddisfazione per il lavoro in sé non può essere risolta cercando di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, piuttosto sarebbe più sensato prendere in considerazione l’idea di cambiare lavoro. In alternativa al work life balance ora si parla di work life integration, che prevede una fusione ideale tra vita professionale e privata invece di separarle in due aree. Il concetto di work life effectiveness persegue un approccio simile.
Altre critiche del modello si rivolgono in particolar modo alla priorità conferita al concetto di “equilibrio”. L'essere umano è intrinsecamente squilibrato, ma ciò non porta necessariamente alla sua rovina. Per molte persone è sufficiente avere una carriera di successo per essere felici e produttive; c’è anche chi trae più forza dalla propria inquietudine interiore, la quale funge da spinta a ottenere prestazioni sempre migliori. Inoltre è abituale nella propria esistenza alternare periodi in cui ci si concentra maggiormente sulla vita professionale o su quella privata. Il work life balance, invece, prevede una condizione generale ideale che non può e non deve essere applicata in modo universale a tutte le persone.
Ulteriori critiche sono rivolte alle misure individuali per l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Un orario di lavoro flessibile non sarebbe adatto a tutti i dipendenti; una giornata di lavoro rigorosamente pianificata presenta infatti anche una serie di vantaggi, dalla sicurezza della pianificazione a un sonno più sano (anche se ci sono molte incertezze scientifiche intorno al dormire sano). In aggiunta le strutture come gli asili aziendali possono tramutarsi in un ulteriore elemento di stress sul posto di lavoro; del resto molti dipendenti staccano la spina dalle proprie famiglie proprio sul posto di lavoro.
Molte misure sono persino viste come ipocrite: non basterebbe offrire frutta fresca e un orario di lavoro flessibili per arrivare a un sano work life balance. I critici di questo modello preferiscono fare appello a una responsabilità sociale positiva delle aziende in grado di creare delle buone condizioni per un buon lavoro. Il concetto come l'equilibrio tra lavoro e vita privata sarebbe quindi superfluo e tuttalpiù una parola d'ordine senza senso.
In sintesi: i vantaggi di un sano work life balance
Il concetto di work life balance prevede che i dipendenti e i datori di lavoro beneficino in egual misura di un equilibrio vita privata-lavoro. Il modello deve essere considerato individualmente per ogni persona. Tuttavia è possibile identificare alcuni vantaggi generali validi per entrambe le parti, che si sono dimostrati tali sotto molti aspetti. Nella seguente panoramica presentiamo l'interazione reciproca di un sano equilibrio tra lavoro e vita privata.
Vantaggi per il dipendente | Vantaggi per il datore di lavoro |
Si dà maggiore importanza alla vita privata e alla felicità personale … | … facendo sì che il dipendente sia più rilassato, realizzato e in pace con sé stesso. |
Orari di lavoro più flessibili permettono di organizzare meglio la vita privata … | … rendendo più efficiente il lavoro di ogni singolo dipendente. |
Il work life balance permette di condurre uno stile di vita più sano … | … e un dipendente sano è più produttivo, più motivato e più soddisfatto del proprio lavoro. |
L’home office ha un’influenza positiva soprattutto sulla vita familiare … | … e fa risparmiare soldi e altre risorse al datore di lavoro, perché il dipendente non sta utilizzando la propria postazione. |
Eventi sociali favoriscono la combinazione di vita professionale e privata … | … e sotto forma di misura per il team building hanno una doppia valenza. |
Le offerte fitness e i corsi di formazione stimolano il dipendente come persona … | … portando a una maggiore produttività e motivazione sul posto di lavoro. |
L’assistenza all’infanzia interna all’azienda favorisce l’armonia tra vita professionale e familiare … | … offrendo la possibilità ai genitori di tornare prima e senza preoccupazioni a lavorare dopo la nascita del figlio. |
Un posto di lavoro attento alla salute dei dipendenti che offre diversi benefit aumenta la qualità del lavoro … | … e quando i dipendenti lavorano volentieri ripagano il datore di lavoro con delle performance migliori. |
Feedback costruttivi e opportunità di carriera trasparenti regolamentano la vita professionale e tolgono preoccupazioni alla vita privata … | … in questo modo il datore di lavoro riesce a stimare meglio il lavoro dei suoi dipendenti e a comunicare meglio sia apprezzamenti che critiche. |
I periodi sabbatici permettono al dipendente di ripristinare il work life balance senza rischiare un’interruzione della carriera … | … e lo legano a lungo termine all’azienda diminuendo il rischio di burnout e rafforzando l’identificazione con il datore di lavoro. |